Claudio Fiorentini, collaboratore di Lèucade |
Di solito nella poesia è il verso che
cerca di star dietro al contenuto; che cerca di concretizzarne gli abbrivi
emotivi; e non è detto che sempre ci riesca. Qui avviene appieno. Un andare
oscillatorio, un prosimetro a onde rattenute o espanse, da binari a ipermetri,
dacché il tema è talmente intenso da richiedere tutte le energie formali per
assecondare tanta generosità sociale, umana, filosofica, francescana... Un
poeta che vorrebbe essere Dio, per non esserlo; trasferire le forze umane in
una sfera alta non per egocentrismo, o narcisismo, ma per donare al prossimo;
per amore; per uguaglianza; per dare a chi non ha; per pulire
l’aria, fare la carità, per la pace, per aiutare prostitute; per attuare tutto
ciò di cui la società ha bisogno e che un uomo da solo col suo potere non potrà
certamente attuare. Il poeta lo sa e quindi si
limita a fare la carità con un sorriso, /a dare un pezzo di pane a chi
non ne ha, …/ a non inquinare,… / a scendere in piazza per formare un corteo di
pace/ a dar supporto a chi reclama diritti/ e a parlare con una prostituta solo
per farle compagnia…/se fossi Dio chissà cosa farei, /ma non lo sono
e faccio solo quel che posso io, come se fossi Dio.”. Se ognuno di noi operasse con tali intendimenti quale società migliore si potrebbe avere…
e faccio solo quel che posso io, come se fossi Dio.”. Se ognuno di noi operasse con tali intendimenti quale società migliore si potrebbe avere…
La semplicità dell’ordito poetico non
inganni; si tratta di una verbalità che si raggiunge solamente dopo anni di
travagli spirituali, dopo anni di laboriosi pensamenti e maturazioni
stilistiche; sta nello stilema franco e comunicativo quella grandezza a cui si
approda solo dopo una navigazione lunga e laboriosa.
Nazario Pardini
Vorrei essere Dio
Vorrei essere Dio
non per l’onnipotenza,
non per l’onniscienza,
e ancor meno per l’onnipresenza…
non vorrei essere Dio per i superpoteri.
E allora, dirai, perché essere Dio
se non hai ambizioni?
Ebbene,
non è per ambizione
ma per amore che lo vorrei.
Se fossi Dio farei la carità donando fiori e sorrisi
moltiplicherei i pani e i pesci per dar da mangiare a chi ha fame
pulirei l’aria,
convincerei l’uomo a smetterla di fare la guerra
scenderei in piazza insieme a chi fa sciopero reclamando diritti
batterei insieme a una prostituta per piangere con lei e aiutarla a venirne fuori
e poi…
niente…
se fossi Dio chissà cosa farei veramente
chissà se è giusto che io dica cosa è giusto.
No, no… se fossi Dio non sarei io, ma Dio
quindi resto io
e mi limito a fare la carità con un sorriso,
a dare un pezzo di pane a chi non ne ha, quando posso
a non inquinare, nei miei limiti
a scendere in piazza per formare un corteo di pace
a dar supporto a chi reclama diritti
e a parlare con una prostituta solo per farle compagnia…
se fossi Dio chissà cosa farei,
ma non lo sono
e faccio solo quel che posso io, come se fossi Dio.
non per l’onnipotenza,
non per l’onniscienza,
e ancor meno per l’onnipresenza…
non vorrei essere Dio per i superpoteri.
E allora, dirai, perché essere Dio
se non hai ambizioni?
Ebbene,
non è per ambizione
ma per amore che lo vorrei.
Se fossi Dio farei la carità donando fiori e sorrisi
moltiplicherei i pani e i pesci per dar da mangiare a chi ha fame
pulirei l’aria,
convincerei l’uomo a smetterla di fare la guerra
scenderei in piazza insieme a chi fa sciopero reclamando diritti
batterei insieme a una prostituta per piangere con lei e aiutarla a venirne fuori
e poi…
niente…
se fossi Dio chissà cosa farei veramente
chissà se è giusto che io dica cosa è giusto.
No, no… se fossi Dio non sarei io, ma Dio
quindi resto io
e mi limito a fare la carità con un sorriso,
a dare un pezzo di pane a chi non ne ha, quando posso
a non inquinare, nei miei limiti
a scendere in piazza per formare un corteo di pace
a dar supporto a chi reclama diritti
e a parlare con una prostituta solo per farle compagnia…
se fossi Dio chissà cosa farei,
ma non lo sono
e faccio solo quel che posso io, come se fossi Dio.
Claudio Fiorentini
Dopo l'introduzione del grande Nazario ogni parola rischia di essere superflua. Posso dire che il testo mi ha ricordato la canzone di Lucio Dalla "Se fossi un angelo" e che ha reso l'idea di Dio più autentica e innocente. Il Dio della pietas, della carità, dell'amore universale. Il Dio che ama incondizionatamente senza attendere un ritorno. Il Dio che non opera distinzioni tra le creature. E sai, Claudio, che ognuno di noi, a mio umile avviso, porta in sè una scintilla di quel Dio?
RispondiEliminaLa lirica è davvero bellissima. Grazie!
Maria Rizzi
Una poesia magnifica, impegnata e intensa, che prende subito, già dal primo verso si entra in sintonia, scorre con ritmo e ci conduce verso un livello dove ognuno nel suo piccolo, può contribuire fattivamente a rendere il presente migliore. Complimenti Claudio!
RispondiEliminaOsservo da tempo il poeta Fiorentini e resto sempre più colpito da questa sua verbalità semplice ed umilissima, in linea con gli sviluppi spirituali e francescani (dice bene Pardini) del suo pensiero. Ed è cosa a dir poco stupefacente, conoscendo i trascorsi sperimentalistici e metasimbolici della sua poesia, tesa originariamente a cogliere il significato trascendente della Parola, molto più che alla sua funzione comunicativa. Un poeta, Claudio, sorprendente in ogni sua prova di scrittura.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Stupiscono e catturano immediatamente il lettore, questi versi che inseguono senza regola un contenuto pieno.
RispondiEliminaC'è un intero mondo che aspetta amore e quello di Dio sembra non bastare. Per questo, trovo splendida la chiusa che spero di interpretare nel modo giusto "e faccio solo quel che posso io, come fossi Dio", quasi a dire che nemmeno Lui può tutto e quindi ha bisogno dell'aiuto di tanti uomini generosi e onesti simili a Lui pur non essendo Lui.
Complimenti Claudio Fiorentini, credo che questa sia la sperimentazione vincente, in poesia come nella vita.
Annalisa Rodeghiero
Ringrazio Nazario per l'approdo su Lèucade, e per la sua graditissima recensione. Ringrazio anche Maria, Annalisa, Franco e Francesco per gli stimolanti commenti, che valgono più di una menzione o di un premio in un concorso.
RispondiEliminaGrazie!
Claudio
Vorrei essere Dio...un titolo che induce a ritenere che il poeta tenda al superamento di sé medesimo, in una sorta di antinomia kantiana fra il Dio del sé e le contraddizioni del mondo. Questo poesia è invece una meravigliosa supplica al Dio infinito e che in tale Infinito che è in Lui sia il motore atto a girare la Terra non nell'ingiustizia, non nell'ignoranza, non nel potere, non nella crudeltà ma nel rispetto e nell'amore universale. Nelle parole volutamente pacate si percepisce il grido intimo, intenso tanto da giungere al Cielo, affinché Colui che ne è il Padrone volga finalmente uno sguardo benevolo verso l'umanità tormentata. E' una poesia meravigliosa, fatta di pensieri e parole tali da comporre una lirica che è melodia
RispondiEliminaAnnamaria Rizzi