NATALE
Chissà
perché riandare
a quella
notte lontana
di bambina
Il
lume dilatava chiarore
fugando
le nemiche ombre
Due
libri: i primi
Biancaneve
e Pinocchio
La manina
si allunga
E’
tutto vero
E’
il dono
di quella
magica
notte
di Natale
Dalla
finestra il freddo
attutito
dal calore del dentro
e dall’attesa…
Il
bambinello riposa
sulla
paglia
E’
sempre notte
anni
son passati
Troppi
Solo
silenzio,
non
festa di Natale
E
loro?
Non
abbracciati
tra
pacchi colorati
e il
fuoco scoppiettante
del
camino
Vivono
un tempo
senza
date
in
un atollo
emerso
dall’acqua
Fuga
di pesci tra i fondali
E’
forte il sole
che
li inonda e distrae
Là
dove sono
non
suona la campana!
Anna
Vincitorio
Due le facce di questa poesia di Anna: due, come duale è il senso della vita.
RispondiEliminaDa un lato il "riandare / a quella notte lontana", dall'altro il tornare al presente, ad una notte "senza date", ad una "non festa di Natale".
Il Sole può distrarre, è vita il Sole, ma fa male quando al posto del silenzio si vorrebbe udire un suono di campana.
Sandro Angelucci
Riandare alle “nott(i) lontan(e)” di un incantevole Natale dell’infanzia per ritrovare il “calore del dentro” (che riusciva ad attutire il freddo) e il sapore dell’attesa del dono (o della vita), è sentimento salvifico e non solo nostalgico, quando poi gli anni passano e nelle stanze dell’anima solo silenzio rimane.
RispondiElimina“Non abbracciati /tra pacchi colorati” sembra di vederli quei bambini che erano nostri perché piccoli e che ora appartengono a un tempo altro “senza date” e che noi madri, pur con la tristezza del silenzio, riusciamo ancora a capire e a giustificare grazie al nostro incommensurabile amore.
“E’ forte il sole/che li inonda e distrae”… lontani perché distratti, quindi, nella parola forse pronunciata senza alcuna amara ironia ma soltanto con nostalgica tristezza e con la consapevolezza di un diverso ciclo della vita.
Quanto può l’amore di una madre!
Mi complimento con Anna Vincitorio, poetessa che ho apprezzato molto dopo la lettura della sua plaquette “Bambini” e chiedo scusa se non dovessi avere dato la giusta interpretazione ai suoi sentiti e delicati versi di “Natale”.
Annalisa Rodeghiero