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sabato 24 dicembre 2016

ANNA VINCITORIO: "NATALE"

NATALE

Chissà perché riandare
a quella notte lontana
di bambina
Il lume dilatava chiarore
fugando le nemiche ombre
Due libri: i primi
Biancaneve e Pinocchio
La manina si allunga
E’ tutto vero
E’ il dono
di quella magica
notte di Natale
Dalla finestra il freddo
attutito dal calore del dentro
e dall’attesa…
Il bambinello riposa
sulla paglia

E’ sempre notte
anni son passati
Troppi 
Solo silenzio,
non festa di Natale
E loro?
Non abbracciati
tra pacchi colorati
e il fuoco scoppiettante
del camino
Vivono un tempo
senza date
in un atollo
emerso dall’acqua
Fuga di pesci tra i fondali
E’ forte il sole
che li inonda  e distrae
Là dove sono
non suona la campana!


Anna Vincitorio

2 commenti:

  1. Due le facce di questa poesia di Anna: due, come duale è il senso della vita.
    Da un lato il "riandare / a quella notte lontana", dall'altro il tornare al presente, ad una notte "senza date", ad una "non festa di Natale".
    Il Sole può distrarre, è vita il Sole, ma fa male quando al posto del silenzio si vorrebbe udire un suono di campana.

    Sandro Angelucci

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  2. Riandare alle “nott(i) lontan(e)” di un incantevole Natale dell’infanzia per ritrovare il “calore del dentro” (che riusciva ad attutire il freddo) e il sapore dell’attesa del dono (o della vita), è sentimento salvifico e non solo nostalgico, quando poi gli anni passano e nelle stanze dell’anima solo silenzio rimane.
    “Non abbracciati /tra pacchi colorati” sembra di vederli quei bambini che erano nostri perché piccoli e che ora appartengono a un tempo altro “senza date” e che noi madri, pur con la tristezza del silenzio, riusciamo ancora a capire e a giustificare grazie al nostro incommensurabile amore.
    “E’ forte il sole/che li inonda e distrae”… lontani perché distratti, quindi, nella parola forse pronunciata senza alcuna amara ironia ma soltanto con nostalgica tristezza e con la consapevolezza di un diverso ciclo della vita.
    Quanto può l’amore di una madre!
    Mi complimento con Anna Vincitorio, poetessa che ho apprezzato molto dopo la lettura della sua plaquette “Bambini” e chiedo scusa se non dovessi avere dato la giusta interpretazione ai suoi sentiti e delicati versi di “Natale”.

    Annalisa Rodeghiero

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