Pagine

mercoledì 25 gennaio 2017

MIRIAM LUIGIA BINDA: DA "GUERRANIMA"

MIRIAM LUIGIA BINDA: GUERRANIMA
Spazi misurati per un’anima volta a miraggi per i quali sono stretti perfino gli orizzonti degli Oceani



Pensiero d’amicizia

Se morisse il pensiero mio di te
il ceppo robusto
lasciato nel sordido camino
sfinirebbe di cenere
ed il vento porterebbe con se
ogni plauso di calore
ogni petalo dischiuso 
guizzante dalla luce.
Amico mio, 
la nostra amicizia 
passa l'oscurità. 
E' una fiaccola accesa
nel'indifferenza del mondo!

Questa poetessa è qui. In questi palpiti di vita, in questi abbrivi di silenzi, in questi sobbalzi interiori, di cui è capace soltanto un cuore generoso e procace, tenero come un passero, ma capace di volare con ali forti e robuste, con ali aquiline per sfiorare cieli tanto ampi quanto i sogni degli umani. È qui, a sfiorare con parole impossibili l’amore. A fare di un’amicizia “una fiaccola accesa/ nell’indifferenza del mondo”. Quanto sentimento, quanti traslati per dire subbugli tanto esplosivi, tanto delicatamente accennati, annuiti! C’è qui, anche, la grandezza della poesia, il desantisiano equilibrio fra i patemi dell’essere e il corpo dei verbi. Un vero esempio di canto elevato al sentimento più nobile, a quel sentimento che più si avvicina  all’azzurro.
Mi piace esordire con questa citazione testuale, perché molto indicativa ad esemplificare il tema centrale, il leit motiv della silloge. Il sentimento, la passione, l’amore; e per amore intendo quello totale, plurale, per l’amicizia, per la natura, per l’uomo, per il mondo, per la pace, per il tutto. Ed è questo sentimento che permea di sé, come una melodia sotterranea, il dipanarsi dei 34 canti di Guerranima. Silloge complessa e articolata che, divisa in due sezioni: Divergenze connesse, Dove vanno le ragazze…., si sviluppa su un ordito versificatorio libero e movimentato, arrivante e suasivo, ma pur sempre mantenuto su un livello fonico-lessicale di alto spessore. Dispiegato su ondulazioni espressive di grande portata poetica. Di grande vocazione metaforica. Di grande compattezza formale. Guerranima. Titolo, suggestivo, di un’attualità feroce e storicamente avvilente: “(…) Crepuscolo: il Mullah suona/ il Rebad del martirio/ tra le case, la stretta porta/ nasconde i fucili di contrabbando./ Sulla strada è un pianto,/ma l’aquilone ha il tuo cuore/ bambino mio.../ Sapessi ho volato con te/ tra le sacre montagne ad est dell’Indo (…)” (Guerranima).

E questo non è amore? Amore per la pace, per la vita, per la fanciullezza spersa e non vissuta...   

    
DAL TESTO
     
La gente passa…

Ho voglia di restar nell’aria
in un limbo nitido e notturno
dimenticare il mio nome
che non tace, non vuol tacere
sotto il cielo, su questa terra.

Eppure, è soltanto un nome
con il profumo di pane
in un cesto di grano
satura l’aria, forse mi nutre,
ma penso alla gentile impenetrabilità
nella reverenza verso altro di sé,
la forma impalpabile dell’Eterno.
Prima di ogni altro nome:
questo è tutto!

Intanto la gente passa
inconsapevole…
anche la voglia, di vivere.




1 commento:

  1. Grazie gentilissimo poeta per il contributo di pace che dedichi a Leucade.....con la mia poesia e con la tua quotidiana energia di blogger e critico letterario. A presto, un caro saluto. Miriam

    RispondiElimina