MIRIAM LUIGIA BINDA: GUERRANIMA
Spazi misurati
per un’anima volta a miraggi per i quali sono stretti perfino gli orizzonti
degli Oceani
Pensiero d’amicizia
Se morisse il pensiero mio di te
il ceppo robusto
lasciato nel sordido camino
sfinirebbe di cenere
ed il vento porterebbe con se
ogni plauso di calore
ogni petalo dischiuso
guizzante dalla luce.
Amico mio,
la nostra amicizia
passa l'oscurità.
E' una fiaccola accesa
nel'indifferenza del mondo!
Se morisse il pensiero mio di te
il ceppo robusto
lasciato nel sordido camino
sfinirebbe di cenere
ed il vento porterebbe con se
ogni plauso di calore
ogni petalo dischiuso
guizzante dalla luce.
Amico mio,
la nostra amicizia
passa l'oscurità.
E' una fiaccola accesa
nel'indifferenza del mondo!
Questa
poetessa è qui. In questi palpiti di vita, in questi abbrivi di silenzi, in
questi sobbalzi interiori, di cui è capace soltanto un cuore generoso e
procace, tenero come un passero, ma capace di volare con ali forti e robuste,
con ali aquiline per sfiorare cieli tanto ampi quanto i sogni degli umani. È
qui, a sfiorare con parole impossibili l’amore. A fare di un’amicizia “una
fiaccola accesa/ nell’indifferenza del mondo”. Quanto sentimento, quanti
traslati per dire subbugli tanto esplosivi, tanto delicatamente accennati,
annuiti! C’è qui, anche, la grandezza della poesia, il desantisiano equilibrio
fra i patemi dell’essere e il corpo dei verbi. Un vero esempio di canto elevato
al sentimento più nobile, a quel sentimento che più si avvicina all’azzurro.
Mi
piace esordire con questa citazione testuale, perché molto indicativa ad
esemplificare il tema centrale, il leit
motiv della silloge. Il sentimento, la passione, l’amore; e per amore
intendo quello totale, plurale, per l’amicizia, per la natura, per l’uomo, per
il mondo, per la pace, per il tutto. Ed è questo sentimento che permea di sé,
come una melodia sotterranea, il dipanarsi dei 34 canti di Guerranima. Silloge complessa e articolata che, divisa in due
sezioni: Divergenze connesse, Dove vanno le ragazze…., si sviluppa su
un ordito versificatorio libero e movimentato, arrivante e suasivo, ma pur
sempre mantenuto su un livello fonico-lessicale di alto spessore. Dispiegato su
ondulazioni espressive di grande portata poetica. Di grande vocazione
metaforica. Di grande compattezza formale. Guerranima.
Titolo, suggestivo, di un’attualità feroce e storicamente avvilente: “(…) Crepuscolo:
il Mullah suona/ il Rebad del martirio/ tra le case, la stretta porta/ nasconde
i fucili di contrabbando./ Sulla strada è un pianto,/ma l’aquilone ha il tuo
cuore/ bambino mio.../ Sapessi ho volato con te/ tra le sacre montagne ad est
dell’Indo (…)” (Guerranima).
E
questo non è amore? Amore per la pace, per la vita, per la fanciullezza spersa
e non vissuta...
DAL TESTO
La
gente passa…
Ho voglia
di restar nell’aria
in un
limbo nitido e notturno
dimenticare
il mio nome
che
non tace, non vuol tacere
sotto
il cielo, su questa terra.
Eppure,
è soltanto un nome
con il
profumo di pane
in un
cesto di grano
satura
l’aria, forse mi nutre,
ma
penso alla gentile impenetrabilità
nella
reverenza verso altro di sé,
la
forma impalpabile dell’Eterno.
Prima di
ogni altro nome:
questo
è tutto!
Intanto
la gente passa
inconsapevole…
anche la
voglia, di vivere.
Grazie gentilissimo poeta per il contributo di pace che dedichi a Leucade.....con la mia poesia e con la tua quotidiana energia di blogger e critico letterario. A presto, un caro saluto. Miriam
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