Anna Vincitorio legge
Riflessioni sui versi di Lino D'Amico
Poesie:
Il gioco di un'eco – Ridde di ricordi
Lo stagno dell’oblio – La cenere del tempo
Anna Vibcitorio, collaboratrice di Lèucade |
Ricerca intimistica
che trova limiti
nella mente e
si volge verso nuovo spazi, forse impossibili
nell’immediato. E allora? si ricorre ai ricordi, alla
natura, in un
paesaggio metaforico dove
“quiete e tempesta si
alternano errando l’infinito
per diradare brume...”.
Si nota una ripetività
ricorrente che rafforza
quelle sensazioni che
l’inconscio
cela. L’autore rincorre i ricordi per dare un senso a1la sua vita. Ma è
difficile in quanto " reconditi buchi neri violentano sogni senza
età". Pessimismo di
matrice esistenziale; l’approccio sembrerebbe il nulla. Vita
sognata più che vissuta, agganciata a ricordi " di giorni che si sfaldano
nel tempo”. D’Amico non sa che strada
intraprendere perché è
circondato da “belle
illusioni” e le parole non emettono suoni. L’uomo si
smarrisce nel nulla anche se attratto dal gioco del mistero. Signore : "
Lo stagno dell' oblio”.
Il Nostro si
sente profondamente solo e ricorre a sogni, ai sussurri della notte; teme il
domani e vorrebbe rallentare il tempo. Ama la vita ma così com'è, risulta
pesante e allora ricorre a sensazioni che possono ancora emozionarlo, come i
bagliori di un tramonto o lo "sciabordio delle onde. Parla al
condizionale. Nulla è certo; il tempo annienta gli eventi del passato e a lui
non restano che " fantasie senza età”, un insieme indefinibile che può
definirsi niente e che viaggia nel pensiero tra “l’immanente e l’immenso” e lo
abbraccia.
Firenze -
5 ottobre 2018
Ridde di
ricordi
Vaghi sussurri senza spazi
circuiscono
ombre di sere perse ,
stropicciano
immagini
tra le pieghe
del tempo,
imbrigliano
ridde di ricordi
nel frusciare
di un sospiro,
e cesellano
intrecci di illusioni
nel labirinto
delle emozioni.
Rimpianti sul
ciglio del passato
pervadono sogni
smarriti
nel breve
correre dell’essenza
verso la soglia
di un oltre,
che si
affaccia, ignoto,
dove, tra il
prima e il poi,
solo vagar di
apparenze mute
nella eterna
vacuità del nulla.
Il gioco di un'eco
In un labirinto
sotto cieli vuoti
il volo dei
miei sogni danza
a ricamare riccioli
di immagini
e riaffiorano
grappoli di ricordi
di giorni che
si sfaldano nel tempo..
Nella scia di
incogniti altrove
cerco
nell’fruscio di un sospiro,
un incantesimo
assopito
che forse non
svelerò mai
nell’essenza
del tutto e del nulla.
Mi smarrisco
tra bolle di illusioni
e ogni attimo
si veste di parole mute,
rapite da uno
sciame di emozioni
nel gioco
onirico di un eco
che scioglie il
nodo del divenire.
Lo stagno
dell’oblio
Nell’abbraccio
di Morfeo
si stropicciano
irreali silenzi
e, languidi, sbiadiscono
miraggi, sogni,
illusioni
che nascono e
muoiono,
come onde di
risacca
che accarezza
la battigia
o coriandoli di
ricordi,
prede di refoli
di vento.
Affiorano
spiragli di emozioni,
palpiti di
speranze sopite
racchiuse tra i
recessi del cuore,
vegliano mute,
senza età,
a svelare
antichi incantesimi
smarriti nel
vuoto del nulla,
ineffabile
gioco di un mistero,
tra luci ed
ombre di giorni
celati nello
stagno dell’oblio.
La cenere del
tempo
Vorrei che
fossero fremiti di sogni
a lenire
l’inedia della notte,
sussurri del
silenzio a svaporare attimi,
rallentare il
tempo di domani,
disperdendo
ceneri ancora tiepide
di inconsci
mormorii del passato.
Vorrei che
pagine intonse del mio diario
raccontassero
di fardelli più leggeri da portare,
aggiungessero
nuove perle alla collana della vita,
per emozionarmi
dei bagliori di un tramonto,
percepire,
all’alba, lo sciabordio di un onda,
fragrante di
salsedine, sulla battigia a Boccadasse.
Vorrei...
vorrei... ma forse è utopia
ed io trascino
passi tra le ceneri del tempo,
distratto a
stimolare celate malie,
stringhe di
fantasie senza età,
in un insieme
che è un niente itinerante
tra emozioni e
l’immenso che mi abbraccia.
Lino D’Amico
GENTILISSIMA SCRITTRICE - LE SONO INFINITAMENTE GRATO PER L'ATTENZIONE CHE MI HA CONCESSO E LA PAZIENZA CHE MI HA DEDICATO NEL COMMENTARE LE MIE POESIE. IL SUO E'UN COMMENTO CHE CUSTODIRO' GELOSAMENTE PERCHE' LA SUA LETTURA MI HA PROCURATO PROFONDA EMOZIONE. GRAZIE ANCORA DI CUORE.
RispondiEliminaCORDIALITA', LINO D'AMICO
Anna ha letto con lucidità sconvolgente le liriche del mio amico Lino. E' riuscita a coglierne gli aspetti salienti, la forza espressiva, l'apparente nichilismo e la ricerca continua di emozioni che possano ancora dargli sussulti, gioie, distrazioni. D'altronde le capacità di critica letteraria della nostra Anna Vincitorio sono ben note. Ella sa valutare senza reinterpretare, attenendosi con rispetto alle tematiche espresse dagli Autori. Lino è dipinto nella sua verità.
RispondiEliminaE le sue liriche vengono onorate come meritano...
Un abbraccio a entrambi e, ovviamente al nostro Nazario.
Maria Rizzi