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domenica 19 aprile 2020

LIDIA GUERRIERI: " PER ME LA CHIESA E' IL MARE APERTO"


Tramonto di fuoco in mare aperto - YouReporter

Lidia Guerrieri,
collaboratrice di Lèucade
Eh, buona idea correre in strada... come quando finiva una guerra! E questa è una guerra contro un nemico tanto piccino quanto tremendo. Una volta gli uomini erano in lotta contro animali grandi e grossi, ora contro questi piccini e invisibili. Ci vorrà del tempo prima di poter dire che è finita, credo che non finirà mai...ormai la mala bestia è entrata in circolo e ci starà, ma la scienza va avanti, troveranno medicine, un vaccino se saranno abbastanza intelligenti da concentrarsi tutti, tutti insieme alla ricerca di qualcosa che ci aiuti.  Non è come al tempo della Spagnola...ora  c'è internet, se vogliono possono lavorare   come se fossero nella solita stanza, più o meno, possono scambiarsi informazioni, discutere insieme con  una facilità che  la gente di prima si sognava. La salvezza dell'umanità da questo virus dipende non solo dalla sapienza degli studiosi, ma dalla capacità da parte di tutti di mettere da parte egoismi, ambizioni personali, interessi vari. La paura dovrebbe spingere gli uomini in questa direzione  perchè il virus non  guarda in faccia a nessuno, però mi ricordo che quando girò la notizia che in Italia il virus era stato  isolato, qualcuno, non so chi, disse subito che ora l'Italia era in una posizione di vantaggio e poteva decidere questo e quello. Insomma un discorso brutto, di quelli che fanno sperare poco, vergognoso perchè di fronte ad un  pericolo noi dovremmo  unirci. Ora che il virus ha fatto vedere di cosa è capace speriamo che   la gente, tutta,  metta la testa a posto . Purtroppo c'è anche fra noi chi sta a casa e chi fa come gli pare e lì ci vorrebbero delle sonore legnate. Raccontava ieri un signore fuori da Bricofer dove  facevamo la fila a debita distanza, con mascherina e guanti, che alla Conad un tizio senza mascherina, siccome la guardia  gliel'aveva fatto notare aveva risposto :" Mi importa un accidente a me della mascherina"...ecco, lì ci voleva una manata sui denti e un paio di  pedate nel culo, ma di quelle date bene che gli facessero cambiare idea. Beh...quando il pericolo sarà passato io andrò ad accendere un cero alla Madonna...non ci vado mai in chiesa, mai a messa, perchè per me è  una cosa noiosa ripetere tutti come in una recita le solite parole...credo che il prete all'altare che ormai sa tutto a memoria sia anche lui annoiato povero diavolo e magari qualche volta mentre recita sonnecchi.. Per me la chiesa  più bella è un campo, un panorama di colline, il mare aperto, il mondo è  una chiesa, quella di marmi e statue è un edificio... bello  , suggestivo per via del silenzio, dell'ombra, dell'incenso, però è freddo. Però  farò un'eccezione e andrò ad accendere un cero alla Madonna, reciterò una preghierina e poi le dirò:" Ora, abbi pazienza, ma me ne vado perchè qui è tutto strano, tutto costruito.  Vado fuori a guardare il cielo.".

7 commenti:

  1. Oh, Professore, troppo onore...questa non voleva essere una prosa,era solo una mail! Due parole semplici alla buona ad un amico :-)

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    1. Parole semplici, sì, che però mostrano al colto e all'inclita tutta la simpatia, la genuinità e la vivacità che promana da Lidia, persona lineare e ricca di sentimento; e, perciò, poetessa di talento.

      Pasquale Balestriere

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    2. Grazie Pasquale, sono solo parole scritte alla buona, non c'era alcuna intenzione di dire chissà che....:-)

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  2. Cara Lidia, lontani i tempi in cui scherzavi in modo un po' incosciente sul coronavirus? Secondo te sembrava l'ultima barzelletta del momento. Mi pare tu abbia cambiato un po' opinione.
    Carla Baroni

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    1. Cara Carla,certo che ho cambiato idea, così come l'hanno cambiata persone ben più in alto di me. Quando io ho scherzato sul coronavirus mi basavo su informazioni che mi venivano da una virologa di Oxford e che mi dicevano che non c'era da preoccuparsi perchè si trattava di un'influenza come le altre assicurando che tenere la bocca e il naso tappati poteva proteggere adeguatamente. Questa stessa virologa è una delle italiane che fanno parte del gruppo che ora sta mettendo a punto il vaccino, è della mia città, e in fondo non diceva male perchè se tutti ci fossimo sempre coperti la bocca probabilmente la situazione sarebbe diversa. Considerando il fatto che io sono una persona qualsiasi, il termine di "incosciente" lo accetto nel senso etimologico della parola , mentre nella sfumatura ironico-dispregiativa credo che spetterebbe più che a me a gente come certi capi di governo che hanno aspettato più di noi a chiudere o che hanno auspicato un'immunità di gregge
      dicendo, non so con quale coraggio per non dire " con quale muso" come si usa dalle mie parti, che ogni famiglia si preparasse ad avere un morto in casa. Questo forse si è ricreduto ben più di me..

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  3. Lidia mia, il tuo sfogo mi trova solidale, oserei dire complice. La fede la vivo intensamente, ma non ritengo di doverla chiudere per forza tra le pareti di una Chiesa. E non credo che la preghiera s'identifichi con le parole recitate mnemonicamente. Sono stata in Israele a settembre scorso e mi ha colpita una chiesa sorta accanto al lago Tiberiade dove Gesù si palesò come profeta. Egli predicava che la fede era nel dubbio e nel riuscire a trasformare i punti di debolezza in punti di forza. La chiesa in questione ha al posto dell'altare una nave e, attorno a esso è stato creato l'effetto del mare. Sullo scafo è incisa la frase dunc et largum, ovvero andate al largo, che veniva usata per coloro che si sentivano perdenti, falliti. In realtà Gesù li riteneva cristiani più degli altri... E quante chiese a forma di nave esistono? A Roma ne abbiamo una nel quartiere di Tor Tre Teste ed è famosissima la Cattedrale del Mare di Barcellona, creata per la gente, che vide i lavoratori del porto trascinare le pietre per la sua creazione. Da amante del mare mi ha colpita molto la tua frase 'pregare davanti al mare'... e, in ogni caso, pregare in luoghi della natura, d'altronde il Santo di Assisi non faceva così? Quel cero, Lidia cara, lo accenderò con te, in quanto sono sconvolta dalla storia che affrontiamo, dal numero delle vittime, dal futuro incerto che attende noi e soprattutto i figli e i nipoti. Ti ammiro e ti stringo forte forte, insieme al Condottiero che prega senz'altro davanti al mare, visto che ha scelto un'Isola bellissima per ospitarci.

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    1. grazie, Maria...queste parole che il Professore ha pubblicato, erano solo una mail...

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