IMMENSO PROVVIDO COSMO
a voi giovani
Inattesa avanza
improvvisa
l’ombra del Piz
Guda
deprime l’oro del
Pra’
con presagi di
morte
purifica l’ora
triste un cinguettio
segreto fra il
neroverde
quasi nota
d’innocenza candore
promessa di
speranza sempre.
Poi tutto
s’adombra
calato nella
tenebra
e già altro s’annuncia
fra gli ultimi
sfiati del giorno.
Sublime il Sasso
Bianco
esplode in una
raggiera gugliata
di candore
illumina il Pra’
del Toro
la valle intorno
e oltre
espanso specchio
di roccia
acceso nella sera
a conforto
riflesso in noi
in altri
riverbero dei
primordi.
O immenso
provvido cosmo
che colmi l’ombra
della tua Luce.
Sempre.
Un canto alla cima della Marmolada delle Dolomiti, molto caro a voi veneti, ai patavini in particolare... Un canto che non elude 'i presagi di morte'. Ma la tua poesia, Marisa cara, non nasce per celebrare il buio. E' sempre e comunque in levare, infatti la cina di colpo "esplode in una raggiera gugliata /di candore" e tu levi l'ode al cosmo, che semina il bene sempre e comunque a dispetto di noi uomini... Grazie ancora di tutto e infiniti baci...
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