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Francesco Csuscelli, collaboratore di Lèucade |
In questa bella
poesia è l'anima del poeta che ci parla, l’io più intimo che si scinde dal peso
del corpo. In una ricerca di leggerezza nell’elemento marino in cui il poeta si
immedesima continuamente vivendo l’ascolto della dimensione altra, non solo onirica,
per certi versi anche reale e al tempo stesso metafisica, una sorta di rêverie,
in cui la quotidianità perde importanza. Dove tutto si armonizza, sospesi per
trasumanare tra le braccia dell'amore, tra luce e ombre, tra l'ombra dell’io e
la luce dello spirito. Ecco che la poesia rappresenta anche la metafora di un
viaggio dentro noi stessi, una scoperta della propria esistenza atta alla
condivisione dell'humus fertile della vita. La narrazione psichedelica di un
sogno, la metafora delle onde del dormiveglia e del mare. La poesia come grande
contenitore emozionale che contamina, ci fa interpretare e percepire
diversamente l'ambiente che ci avvolge. Il risveglio dai sogni spesso lascia
delle scie da cui si fa fatica a ritornare nella realtà. Le poesie di Calabrò
hanno la forza di aprire forme di pensiero che valicano la dimensione onirica
in un flusso atemporale che trasmette il rinnovarsi dello stupore.
Antigravità
Entrare in mare prima che sia giorno
per ritrovare le albe che ho perduto
e per sottrarmi a questo peso amorfo
che fa sbarrare nell’insonnia gli occhi.
Voglio salpare, solo, in piena notte
sentendo lo sciacquio della risacca
e galleggiare in mare con la luna.
Non voglio stare con me stesso a terra.
No, non ancora … altrimenti mi sveglio …
(Settembre 2019)
Corrado Calabrò, L’Altro, Fondazione
Thule Cultura, 2020.
Ti ringrazio Nazario per aver ospitato il mio commento su questa magnifica isola di poesia e letteratura.
RispondiEliminaFrancesco
Francesco caro, quello che definisci umilmente 'commento' è in realtà un'esegesi di rara professionalità, arricchita da note incandescenti che rivelano la fusione della tua anima con quella dell'ottimo Autore Corrado Calabrò. Cito questo estratto che mi ha particolarmente colpita: "la poesia rappresenta anche la metafora di un viaggio dentro noi stessi, una scoperta della propria esistenza atta alla condivisione dell'humus fertile della vita. La narrazione psichedelica di un sogno, la metafora delle onde del dormiveglia e del mare". Per quanto riguarda la lirica trovo sia di una musicalità, di una profondità e di un pathos che trafiggono. Si resta basiti di fronte a quest'avventura, che come sottoscrivi, rappresenta una mirabile allegoria della sete di Conoscenza che ci anima tutti. E per conoscere l'altro, gli altri, dobbiamo innanzitutto sondare i nostri abissi interiori. Complimenti a te, Francesco, al Poeta e al nostro Nocchiero che posta pagine così stimolanti. Vi abbraccio tutti con affetto e gratitudine.
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