Edda Conte, collaboratrice di Lèucade |
A Nazario, dopo la lettura di "MAMMA",
"quanto fanno male
le memorie..."
sono queste le parole che mi colpiscono, e le hai ripetute
anche nella chiusa, segno che anche per
te sono il fulcro del pensiero contenuto
in questa bellissima tua poesia. E come
sono vere!
"Memorie/ immagini
in negativo/ che nessun'arte al mondo/ potrà più inverare"
Non c'è però, in questi miei versi, (da Navigare), la leggerezza, la morbidezza dei tuoi, la
dolcezza mite anche nel dolore..., queste sfumature stilistiche appartengono solo a te, caro Poeta!
Davanti ai tuoi versi
io sempre mi blocco. Si blocca il mio pensiero critico. Fin dalla prima
lettura io sono con te, con te che dici
cose che anch'io penso (e certo non succede solo a me), le dici
in un modo che non si può commentare, solo leggere e rileggere, sentirle
dentro e lì lasciarle.
Ti chiedo scusa, amico mio carissimo, esito persino a dirti questo che dico, con il timore che possa
essere scambiato per una finta..
ti leggo, appena
compari sul blog, e,...poi accade che arrivano i commenti altrui, come marcia trionfale, e io mi ritiro, non so più
cosa scrivere. le parole mi sono rimaste chiuse dentro, accanto alle tue. Credo di averti già detto che mi accade
questo, e forse ti sarai accorto che mentre non ho remore a scrivere commenti per altri, con i tuoi lavori non
riesco.
Qui, in privato, ti scrivo così, perché posso dirti solo che "amo la tua
poesia", ogni tua poesia, per quello stile che è solo tuo, per quella
toscanità paesana, sermo familiaris
davvero, che a te esce spontaneo, privo di qualsiasi vezzo.
Non ci sono
osservazioni, domande, suggerimenti critici da chiosare, perché la poesia tua è
così, e così deve essere.
Si osserva se alla fine del
quarto verso c'è un interrogativo... Io penso proprio di no, perché quello che
dici è una affermazione, una tua sicurezza. Tu sai ora, oggi per allora, che
Lei, la Mamma, non conobbe distrazione
dai "giochi della vita ". Questa era la vita, allora, senza alcuna
ostentazione di sacrificio. Bastava poi una girata
a Pisa, per la festa al Duomo, per dimenticare ogni ristrettezza, e saper
ridere. Cioccolata e torrone...e collana
di nocciole (mio ricordo)... Anche la mia mamma mi portava a "San
Ranieri" e, davanti al "Pozzo di san Patrizio" mi incantavo,
nella speranza di "pescare" un fischietto. Che festa! Poi si tornava
al paese con il mezzo precario ma divertente, la diligenza coi cavalli, lenta e sorniona, o
un barroccio traballante , o, io bimba, sulla scomoda "canna" della
bicicletta di Babbo.
Ecco, la tua poesia mi fa sognare, mi fa rivivere un tempo
che non sarà più, ma che dalla tua penna esce sempre come un presente, fresco e
odoroso come fiore.
Grazie, anche di
questo.
Ti chiedo scusa di
questa mia lunga e forse insulsa chiacchierata.
Questo ovviamente non è un commento alla tua
"Mamma", ma è, e vuole essere solo una esternazione di amore per i
tuoi versi , i tuoi ricordi che sono anche i miei..
Ti abbraccio. Edda.
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RispondiEliminaTi ho letta, Toc ad eden, e ti ho trovata inserita nella realtà del Vate come un filo nella cruna dell'ago. I sentimenti hai saputo regalarli a una lettera, come si faceva un pò di tempo fa. In effetti liriche come quella del Condottiero portano sulla strada che torna a casa e inducono a comportamenti meno pubblici. Il tuo dire sa di condivisione, di complicità e di fratellanza. Nazario ti ha dato una pagina perché attendeva qualcosa di simile da ognuno di noi. Sono felice che la risposta d'amore assoluto sia venuta dal mio Seme d'amore e vi tengo sul cuore entrambi!
RispondiEliminaMia carissima "Penna fluente" non perdi un colpo nei tuoi commenti. Una sensibilità eccezionale penetra nelle più riposte pieghe degli scritti, non solo miei (e la cosa ormai non stupisce nessuno ,dopo le dimostrazioni dei Racconti a quattro mani), ma sto parlando anche di quelli di altri. Recentemente ho ammirato la lettura che hai fatto delle poesie di Campegiani, Una recensione commossa ed esaustiva. Mi auguro di poter leggere l'opera, Conosco già qualche lirica, grandiose, emozionanti, da condividere in tutto lo spirito e anche la forma, chiara , limpida e di grande pensiero, proprio come è lui, l'amico Franco, filosofo e poeta.
RispondiEliminaQuesti sono i grandi spiriti che abitano degnamente Leucade e la rappresentano come esempi da amare e seguire. Penso ovviamente alla Guida nostra, ma anche ad altri....
Grazie amabilissima ed eccellente mia compagna di lavoro. E di pensiero.
Un forte abbraccio. Edda .