venerdì 10 settembre 2021

EDDA CONTE LEGGE: "MAMMA" DI NAZARIO PARDINI

 

Edda Conte,
collaboratrice di Lèucade

A Nazario, dopo la lettura di "MAMMA",

"quanto fanno male  le memorie..."

sono queste le parole che mi colpiscono, e le hai ripetute anche nella chiusa, segno  che anche per te  sono il fulcro del pensiero contenuto in questa bellissima tua poesia.  E come sono vere!

"Memorie/ immagini in negativo/ che nessun'arte al mondo/ potrà più inverare"

Non c'è però, in questi miei versi, (da Navigare), la  leggerezza, la morbidezza dei tuoi, la dolcezza mite anche nel dolore..., queste sfumature stilistiche  appartengono solo a te,  caro Poeta!

Davanti ai tuoi versi  io sempre mi blocco. Si blocca il mio pensiero critico. Fin dalla prima lettura io sono con te, con te che dici  cose che anch'io penso (e certo non succede solo a me),  le dici  in un modo che non si può commentare, solo leggere e rileggere, sentirle dentro e lì lasciarle.

Ti chiedo scusa, amico mio carissimo, esito  persino a dirti  questo che dico, con il timore che possa essere scambiato per una finta..

 ti leggo, appena compari sul blog, e,...poi accade che arrivano i commenti altrui, come  marcia trionfale, e io mi ritiro, non so più cosa scrivere. le parole mi sono rimaste chiuse dentro, accanto alle tue.  Credo di averti già detto che mi accade questo, e forse ti sarai accorto che mentre non ho remore a scrivere   commenti per altri, con i tuoi lavori non riesco.

Qui, in privato, ti scrivo così, perché  posso dirti solo che "amo la tua poesia", ogni tua poesia, per quello stile che è solo tuo, per quella toscanità paesana, sermo familiaris davvero, che a te esce spontaneo, privo di qualsiasi vezzo.

 Non ci sono osservazioni, domande, suggerimenti critici da chiosare, perché la poesia tua è così, e così deve essere.  Si osserva  se alla fine del quarto verso c'è un interrogativo... Io penso proprio di no, perché quello che dici è una affermazione, una tua sicurezza. Tu sai ora, oggi per allora, che Lei, la Mamma, non  conobbe distrazione dai "giochi della vita ". Questa era la vita, allora, senza alcuna ostentazione di sacrificio.  Bastava  poi una girata a Pisa, per la festa al Duomo, per dimenticare ogni ristrettezza, e saper ridere. Cioccolata e torrone...e  collana di nocciole (mio ricordo)... Anche la mia mamma mi portava a "San Ranieri" e, davanti al "Pozzo di san Patrizio" mi incantavo, nella speranza di "pescare" un fischietto. Che festa! Poi si tornava al paese con il mezzo precario ma divertente,  la diligenza coi cavalli, lenta e sorniona, o un barroccio traballante , o, io bimba, sulla scomoda "canna" della bicicletta di Babbo.

Ecco, la tua poesia mi fa sognare, mi fa rivivere un tempo che non sarà più, ma che dalla tua penna esce sempre come un presente, fresco e odoroso come fiore.

 Grazie, anche di questo.

 Ti chiedo scusa di questa mia lunga e forse insulsa chiacchierata.

Questo ovviamente non è un commento alla tua "Mamma", ma è, e vuole essere solo una esternazione di amore per i tuoi versi , i tuoi ricordi che sono anche i miei..

Ti abbraccio. Edda.

 

 

3 commenti:

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  2. Ti ho letta, Toc ad eden, e ti ho trovata inserita nella realtà del Vate come un filo nella cruna dell'ago. I sentimenti hai saputo regalarli a una lettera, come si faceva un pò di tempo fa. In effetti liriche come quella del Condottiero portano sulla strada che torna a casa e inducono a comportamenti meno pubblici. Il tuo dire sa di condivisione, di complicità e di fratellanza. Nazario ti ha dato una pagina perché attendeva qualcosa di simile da ognuno di noi. Sono felice che la risposta d'amore assoluto sia venuta dal mio Seme d'amore e vi tengo sul cuore entrambi!

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  3. Mia carissima "Penna fluente" non perdi un colpo nei tuoi commenti. Una sensibilità eccezionale penetra nelle più riposte pieghe degli scritti, non solo miei (e la cosa ormai non stupisce nessuno ,dopo le dimostrazioni dei Racconti a quattro mani), ma sto parlando anche di quelli di altri. Recentemente ho ammirato la lettura che hai fatto delle poesie di Campegiani, Una recensione commossa ed esaustiva. Mi auguro di poter leggere l'opera, Conosco già qualche lirica, grandiose, emozionanti, da condividere in tutto lo spirito e anche la forma, chiara , limpida e di grande pensiero, proprio come è lui, l'amico Franco, filosofo e poeta.
    Questi sono i grandi spiriti che abitano degnamente Leucade e la rappresentano come esempi da amare e seguire. Penso ovviamente alla Guida nostra, ma anche ad altri....
    Grazie amabilissima ed eccellente mia compagna di lavoro. E di pensiero.
    Un forte abbraccio. Edda .

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