FALSI
PROFETI
Il
suono cerca se stesso
la
luce non è innocente
galassie
ruotano
soli
fiammeggiano
ma la
mano protesa
trova
solo materia informe
in
divenire
che si
cerca attraverso anni
di
nera e fredda solitudine
Chiama
il vortice di luce
promette
bugiardo
l'armonia
dei soli
e vuol
disperdere
in
frammenti di stelle
e un'opaca oscurità
senza
nome
1986 Graziella Bindocci
FOGLIE
D'AUTUNNO
Non
siamo che
accartocciate
rugginose
foglie
crepitanti
frammenti
su
terra bruna
accese
conchiglie di luce
palpitanti
nei
colori dell'autunno
che
un tremor di vento
coglie
e porta via
testimonianza
muta
di
eterno ritorno
LE BAMBINE DI ALEPPO
Non sorridevano le bambine di
Aleppo
corpo sottile magliette
sdrucite rammendate
pantaloni consunti
infradito su piedi sporchi
Guardavano in silenzio
le bambine di Aleppo
turisti davanti al Suk ben
vestiti
ben nutriti
vocianti anatre nello stagno
alla loro vorace curiosità
la guida locale dava in pasto
gente e città
Si avvicinò loro un uomo
sapeva di buon cibo di
benessere
voleva portare nel suo paese
lontano
l'immagine di due sorridenti
bambine di Aleppo
così porse loro denaro
con pochi Euro si può comprare
molto
fra i poveri della città
anche un sorriso
Sembravano felici le due
bambine
il turista ebbe l'immagine che
voleva
ma il sorriso non arrivava
agli occhi
lo sguardo rivelava antica
tristezza
Il Suk non c'è più devastato
dalle bombe
aleggia l'odore della morte
nella città di Aleppo
gelido fra mura smozzicate e
cieche finestre
soffia il vento della paura
Dove sono ora le bambine di
Aleppo
dal volto serio e la tristezza negli occhi ?
Siria 2008
Graziella Bindocci
MIO PADRE
Rideva mio padre
nella foto ingiallita dal
tempo
giovane uomo
dai sogni intatti
amori ingordi di tenerezza
profumo fresco
di un immaginato domani
Il tempo dell'orrore
e della guerra
gli rubò l'innocenza
fra l'odore ferroso
del sangue e oscena morte
in ospedali da campo
intristì il suo cuore
Tornò dopo sette anni
un uomo cupo
triste e silenzioso
Non ricordo il sorriso
di mio padre
1995
Graziella Bindocci
NOTTE
DI LUNA
Fredda
luce lunare
argentea
foglia d'olivo
colline
nere echeggiano
di
civetta il grido
mistero
e paura
cela
l'ombra scura
Cadon
le vesti
la
danza inizierà
complice
la luna
e
vellutata oscurità
il
corpo liberato
dolcemente
sfiorato
dalle
dita della notte
che
un brivido percorre
Stelle
punteggiano
occhi
sognanti desideri proibiti
l'anima
ferita piange
lacrime
di fuoco
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