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mercoledì 2 marzo 2022

SERENELLA MENICHETTI: "PRIMAVERA AMARA"

 

Serenella Menichetti,
collaboratrice di Lèucade

PRIMAVERA AMARA

 

Dal volto leggiadro di questa

primavera, copiose stille di dolore

cadono nel ventre della terra.

Nel tepido corpo pastello

il gelo ha costruito il nido.

 

S'abbruna il fiore di pesco

sull'albero appena sbocciato.

E le rondini, le vedi le rondini?

Sono così turbate da sbandare

da un lato all'altro del cielo.

 

C'è un campo dove colombe supine

mostrano ad annichilite nuvole

candide piume di sangue zuppe.

 

Il grido dello spossato olivo

è così forte da spaventare

le neonate viole che serrati i petali

si mutano in esseri puntiformi.

 

Il giallo delle giunchiglie

cela la solarità tra l'erba

del prato. Dove lucertole di giada

simulano la morte rinunciando al sole.

 

Dietro una finestra, il canuto saggio,

amareggiato dal suo fallimento,

lascia che fiumiciattoli di pianto

scorrano tra le abbondanti rughe.

Serenella Menichetti

 

2 commenti:

  1. Serenella cara, con tocchi di lirismo incandescente, affreschi questo inizio di primavera violato, ferito, oltraggiato dall'odio e dalla violenza dell'uomo. Si sconta ancora la pandemia, che sarebbe oltraggioso definire finita e con tuoni strazianti la guerra distrugge una Nazione europea. Siamo tutti impotenti e tutti colpevoli. Come sempre. La Natura, afflitta, sembra rimproverarci anche dai tuoi versi: "C'è un campo dove colombe supine /mostrano ad annichilite nuvole/candide piume di sangue zuppe." - "Il grido dello spossato olivo /è così forte da spaventare/
    le neonate viole". Citi i simboli di pace, rendi umano il loro dolore, tramite il sangue, le urla. Sei nella Storia e da vera Poetessa, lanci il tuo monito, lasciando che il mio pensiero vada al "Promemoria" di Gianni Rodari: " “Ci sono cose da non fare mai,/né di giorno né di notte,/né per mare né per terra:/per esempio, la guerra.” Ti ringrazio, amica cara e prego con te per un giorno nuovo che sia di rinascita, di colombe bianche e di ulivi che cantano insieme ai pettirossi. Un forte abbraccio...

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  2. Le numerose metafore con le quali Serenella messaggia il sentimento umano e universale che in questo periodo lo ammanta di nero e che sicuramente passerà alla storia, mi porta a dire che idealmente formano un imbuto che porta il suo lettore in questa realtà contemporanea perchè mediti non poco sulla stessa. Per Serenella anche la natura partecipa agli epocali eventi stravolgendosi dal suo svolgersi dovuto a causa della violenza che l'uomo mette ogni giorno in atto. Il linguaggio e la struttura della composizione è consono all'accorato messaggio e pertanto diviene scarno e quasi lapidario per essere più incisivo al sentire umano. Bello e profondo il simbolismo dello "spossato ulivo" dove l'ulivo personifica la pace stanca e distrutta per il perenne gridare di non voler essere uccisa ogni giorno. Pasqualino Cinnirella

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