GUIDO
MIANO EDITORE
NOVITÀ
EDITORIALE
È uscito il
libro:
TEMPI INQUIETI E
ALTRE POESIE di WANDA LOMBARDI
con prefazione di Maria Rizzi
Pubblicato il libro “Tempi
inquieti e altre poesie” di Wanda
Lombardi, con prefazione di Maria Rizzi, nella prestigiosa collana “Alcyone
2000”, Guido Miano Editore, Milano 2024.
Torno a visitare il mondo di Wanda
Lombardi, poetessa di Morcone, in provincia di Benevento, che mi sembra di
conoscere da sempre. Ho percorso il viaggio a ritroso nel suo lirismo e nella
sua esistenza attraverso l’Opera Omnia (2023), e sono consapevole che si
tratta di una voce polifonica e di rara purezza, che ruota attraverso
l’inquietudine, il misticismo e la natura.
La presente raccolta poetica ci
riconduce alla sua fuga interiore, segno di un’intensa, inesausta vitalità
dell’anima, mai paga del quotidiano, tesa a una meta degna dei suoi sforzi e
dei suoi ideali, pur consapevole, per dirla con Vincenzo Cardarelli e la lirica
Gabbiani, che il suo destino è «vivere balenando in burrasca». La
cittadina nella quale l’autrice vive da sempre, ha intriso la sua indole di
vicoli che cercano spiragli, di scale che vorrebbero arrivare al cielo, ed è
divenuta un tutt’uno con la sua intensa spiritualità: «…Il cinguettio di
uccelli, / un gorgogliante rio / e da presso i rintocchi lieti / di campane
della vicina chiesa / mi scuotono al loro ritmo / si affianca il cuore / in una
sorta di condivisione e amore…» (La musica della vita).
Il tessuto artistico della Nostra è
cucito alle radici, che rendono melodia i suoi versi; ella trae forza per
affrontare le fatiche del vivere dalle atmosfere morbide, variegate del Sannio,
territorio campano che raggiunge il litorale del Molise e del basso Abruzzo.
Forse la sua stessa scrittura caratterizzata da una molteplicità di suoni trae
origine dalla struttura variegata della regione. Il tempo di Wanda Lombardi è
stato travagliato, il lirismo ne è calda, superba testimonianza, e mi viene da
pensare a un’ulteriore similitudine con l’asprezza e il coraggio atavico dei
sanniti, che seppero evitare le sottomissioni ai romani e opporsi ai periodi
difficili. Non a caso la poesia Nell’andare recita: «Nei giovanissimi
anni / ho camminato con immane dolore / che stretto ho serrato nel cuore / dinanzi
a muri di ferro…».
Le sue sofferenze hanno avuto inizio
negli anni della giovinezza, quelli in cui tutti abbiamo potuto tenere aperti
gli oblò della speranza, perché era considerato un diritto inalienabile. Anche
i grandi della nostra Letteratura, ai quali l’Autrice
si ispira, descrivono gli anni giovanili in modo lieto e luminoso. Molti
critici hanno definito nichilista il versificare della Nostra, e non si può dar
loro torto, sebbene io scorga dietro i «muri di ferro» il concetto eracliteo
dell’armonia dei contrari, la capacità del suo mondo di reggersi, di
rimanere in tensione, di continuare a stupirsi: «…Malgrado gli alti e bassi, / meravigliosa è la vita / ché
anche i momenti bui / forza ridanno…» (La collana della vita).
I punti di debolezza si trasformano
spesso in risorse, si distilla da essi la forza per affrontare le difficoltà. E
l’equilibrio tra gli opposti consente alla Lombardi di calarsi nel sociale con
sguardo caldo di pietas, valutando i pericoli del male, schegge di guerra in periodi bui come quello che
attraversiamo. Si coglie nei suoi versi l’esortazione a non cadere nella
trappola degli oltraggi, dei pregiudizi, delle offese. Il richiamo suadente a
creare ponti verso il prossimo è adamantina esplicitazione della fede, che
consente all’uomo di sentirsi saldo perché appoggiato a qualcuno molto più
forte e giusto di lui. Ella crede nel Dio che ha creato gli uomini, non
nell’idea del Signore creata dagli esseri umani: «…Rotte difficili da
seguire / e delusa pensa che i segreti / del cielo e del mare / sono solo nella
mente di Dio» (Desiderio d’infinito).
In questa nuova, breve raccolta di
poesie la Lombardi si sofferma sul tempo che stiamo vivendo, sull’intelligenza
artificiale, ovvero l’abilità delle macchine di mostrare capacità umane quali
il ragionamento, l’apprendimento e la creatività. Nella lirica Il tempo
della velocità scrive: «…in un’epoca in cui sempre più veloci andiamo, / spesso
dimentichiamo la necessità / di pensare, di usare il cervello / che tempi più
lenti ha per lavorare…». Ed è evidente che per una poetessa il ricorso ai
computer per pensare equivale a un’epidemia di sfiducia verso il futuro.
Inoltre la sua lunga carriera di insegnante le ha dato modo di instaurare
rapporti empatici con i ragazzi, di capire le loro esigenze, le loro fragilità.
Non vuole credere che si potranno trasmettere valori alle nuove generazioni
attraverso la robotica, sebbene le evidenze dimostrino che la maggior parte
degli studenti faccia ricorso all’intelligenza artificiale.
La Lombardi sa dove rifugiarsi per
rigenerare la mente e il corpo: tra i miracoli di madre natura. Albert Einstein
asseriva che «Ogni cosa che si può immaginare, la natura l’ha già creata», e
potremmo aggiungere che l’universo infinito del creato non rappresenta un luogo
da visitare, è casa nostra. Purtroppo non siamo stati bravi nel rispettare un
simile dono, lo abbiamo offeso, tradito, inquinato. L’Autrice dinanzi a un
prato verde, a una vetta, ai fiori, al cinguettare degli uccelli si apre alla
chiarezza, alla semplicità, cancella gli egoismi e pratica il rispetto. Nutre
la consapevolezza che l’individuo diventa ciò che si lascia costruire attorno e
che destrutturarsi equivale a restare se stessi: «Nella solitudine che deprime
/ amo percorrere sentieri / che non s’impongono; / essi ti ascoltano con
pacatezza, / a fidarti ti invitano e a riflettere…» (Sentieri).
Struggenti i ricordi degli amori
volati in cielo; l’assenza, già compagna di vita dell’Autrice, si materializza
di fronte alle perdite, ma subentra il suo senso eracliteo laddove recita che
la sofferenza degli addii è compensata dalla gioia di aver potuto vivere gli
amori. La memoria li rende immortali. In A mio fratello Ubaldo si leva
il canto più straziante: «Tenero germoglio / maldestramente strappato, /
piccola goccia d’acqua / nell’aere dispersa / tu, Ubaldo, che della mamma il
volto avevi e il cuore…».
Alla silloge Tempi inquieti fa
seguito una breve raccolta dal titolo indicativo: Perché nulla vada perduto,
quattordici componimenti estratti da opere precedenti al fine di rendere
esaustiva la sua melodia. La poesia che spalanca le isole del passato la
conosco bene e la reputo un gioiello a livello contenutistico e formale: «Eri venuto da lontano / a portare il
tuo messaggio di speranza, / a ravvivare la nostra fede spenta…» (A Papa
Wojtyla). In questi versi la Lombardi dimostra che colui che ha fede
avverte l’esigenza di incontrare una persona illuminata, di sperimentare la
gioia di essere di fronte a qualcuno che permetta di vibrare sullo stesso
registro.
Il percorso verso la spiritualità è un cammino di
crescita e di apprendimento permanenti. Il misticismo rivela un modo per avere
conoscenza. Si può considerare vicino alla filosofia, tranne per il fatto che
in quest’ultima il metodo di indagine è orizzontale, mentre nel misticismo è
verticale. Ho già avuto modo di soffermarmi sulle concezioni religiose della
meravigliosa poetessa sannita, mettendo in rilievo che i mistici non
sono pensatori, ma artisti segreti: poeti senza versi; pittori senza pennello,
musicisti senza note. Lei possiede la forza granitica dei versi e sa
distillarla anche per la scrittura in prosa.
La
cifra stilistica di Wanda Lombardi è priva di ogni figura retorica, eccezion
fatta per le similitudini. Ricorre in alcune occasioni all’adozione di
splendidi endecasillabi, che dimostrano la sua conoscenza delle basi della
poesia. La musicalità è assordante. Stordisce i sensi, li addestra a nuovi tipi
di ascolto. Il merito è soprattutto del ritmo, dato dalla posizione degli
accenti tonici sulle vocali più evidenziate nella pronuncia. Nel suo caso il
ritmo è naturale, i suoni sono aperti, tremano, aumentano la tensione emotiva.
Si può senza dubbio parlare di un’artista ispirata. E il pensiero va ai greci
che ritenevano il poeta ispirato quando cadeva in estasi e veniva trasportato
vicino ai pensieri di Dio.
Pur
non potendo parlare di condizione estatica, credo sia evidente che la Lombardi
possieda la funzione mentale che consente di percepire le cose materiali e
spirituali senza passare attraverso la logica. Non concepisce i tecnicismi, sa
guardare oltre le cose ed è visionaria nel senso positivo del termine, in
quanto sa anticipare ciò che deve nascere elaborando disegni che possono dirsi
rivelazioni. Non credo possa esistere un poeta realista, è ossimorica la stessa
definizione. Il motore del visionario è il coraggio, oltre alla creatività. E
la cara, carissima poetessa delle valli che conosco bene, porta in sé il
coraggio delle ferite. In natura l’ostrica produce la perla se viene offesa e
resa inabitabile da corpi estranei. La conchiglia produce la madreperla per
proteggere il corpo indifeso; e forma splendide perle lucenti, pregiate e
diverse l’una dall’altra. Senza il dolore l’ostrica non produrrebbe perle. Si
tratta di una metafora ardita, ma a mio umile avviso adatta a una donna che si
è rivelata combattente in ogni giorno della sua esistenza e ha trasformato le
lesioni dell’anima in perle lucenti che scaldano i giorni e le vite di coloro
che le leggono e le trattengono nei cuori.
Io
mi ritengo una prescelta e voglio ringraziare l’artista che sa «lenire l’altrui
dolore», «avvicinarsi agli umili» e comprendere la parola di Dio. Se i critici
sono deputati alle esegesi del suo dire, io entro in comunione con la sua
essenza, respiro le sue storie, imparo la danza lenta del tempo e m’inchino a
ogni perla deposta sul greto del Calore.
Maria Rizzi
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L’AUTRICE
Wanda
Lombardi è nata e vive a Morcone (Benevento), città dell’Alto Sannio. Laureata
in Pedagogia, ha insegnato Materie Letterarie nelle scuole secondarie. Ha
pubblicato le raccolte di poesie: Sensazioni (2001), Nel silenzio
(2002), Luce nella sera (2011), Oltre il tempo (2015), Voci
dell’anima (2016), Gocce di rugiada (2017), Attimi lievi
(2018), Il senso della vita (2019), Nel vento dell’esistere (2020,
con traduzione in inglese), Volo nell’Arte (2021), Miti e realtà (2022),
Opera Omnia (2013). I libri di narrativa: Proverbi e modi di dire
morconesi (2008), Racconti fiabeschi, letture per la scuola (2011).
I romanzi: L’eco del passato (2012), Sulla scia del destino
(Poppi 2016). I testi teatrali: La
fortuna dietro l’angolo, commedia in tre atti (2013), Una volta… c’era,
commedia in tre atti (2014), Ce la faremo, commedia in tre atti (2016).
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Wanda Lombardi, Tempi
inquieti e altre poesie, prefazione di Maria Rizzi, Guido Miano Editore,
Milano 2024, pp. 60, isbn 979-12-81351-38-7, mianoposta@gmail.com.
Posso dire, con assoluta onestà intellettuale, che sono entrata in grande sintonia con questa Poetessa sannita, innamorata delle morbide colline, del verde e delle valli delle sue radici. Pregare il suo testo mi ha consentito di eludere i tecnicismi che non padroneggia e di lasciare che il cuore fosse al timone dello scafo delle parole. Sono grata ai suoi versi e agli amici della casa editrice. Un abbraccio a loro e al mio Nazario.
RispondiEliminaMaria Rizzi