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sabato 29 giugno 2019

NAZARIO: "DEDICATA"





Mi è passato d’accanto il tuo sorriso
appoggiato alla spalla di un torrente
che lieve scorreva verso il mare.
L’ho catturato con la rete da pésca
e l’ho messo sotto l’abat jour
del mio comodino. Risplendeva
come un sole e illuminava la notte
della stanza. Vado spesso sul torrente
con la rete nelle mani sperando
di catturare altre immagini di te
che in acqua te ne scorri indifferente
al mio bisogno di averti. Ti prego,
avvisami quando passi da queste parti,
io sono qui pronto a pescarti. E magari
anche a tuffarmi nel fiume per affogare
con la tua bocca nel cuore.   

29/06/2019    h. 14 





giovedì 27 giugno 2019

CLAUDIO FIORENTINI TRADUCE: "CAMBALACHE" DI E. SANTOS DISCEPOLO



Cambalache (1934)

Il mondo è stato e sarà
una porcheria, questo lo so.
Nel cinquecentosei
come nel duemila.
Sempre sono esistiti i furbi
i macchiavelli, i buggerati
contenti, amareggiati
gente di valore, doppiogiochisti,
ma che il secolo venti
sia un orizzonte
di insolente cattiveria
ormai nessuno lo nega.
Viviamo rivoltandoci in una baraonda,
e nello stesso fango
tutti invischiati.
Oggi succede che è uguale
essere onesto o traditore
ignorante, saggio, furbo
generoso o truffatore
è lo stesso.
Niente è meglio.
Un asino è uguale
a un illustre professore
non ci sono ruoli né titoli.
Gli ignoranti ci hanno resi tutti uguali.
Se uno vive nella menzogna
e un altro ruba nella sua ambizione
fa lo stesso che sia sacerdote
materassaio, re di bastoni
bullo o poliziotto.
Che mancanza di rispetto
che oltraggio alla ragione!
Chiunque è un signore
chiunque è un ladro,
insieme a Stavisky *
vanno Don Bosco e la prostituta
il signor nessuno e Napoleone
Carnera e San Martino.
Come nella vetrina
irrispettosa
dei rigattieri
si è mischiata la vita
e ferita da una spada senza elsa
vedi piangere la Bibbia
vicino a uno scalda acqua.
Secolo ventesimo, rigattiere
tormentato e febbrile
chi non piange non poppa
e chi non ruba è uno scemo
Dacci dentro e basta!
Dai, che importa!
Tanto ci incontreremo all'inferno!
Non pensare più, siedi anche tu di là
che a nessuno importa se sei nato onesto.
Chi lavora
notte e giorno come un mulo
è uguale a chi che vive sulle spalle degli altri
a chi uccide, a chi cura
o a chi vive fuori dalla legge!

Enrique Santos Discepolo

* storico truffatore




mercoledì 26 giugno 2019

FRANCESCA LUZZIO LEGGE: "FIUMI DI COLORE", GUIDO MIANO EDITORE


FRANCESCA LUZZIO LEGGE: "FIUMI DI COLORE" DI PINELLA GAMBINO (POESIE), STEFANO DONATI (PITTURE)

Francesca Luzzio legge “FIUMI DI COLORE” di Pinella Gambino (poesie), Stefano Donati (pitture). Guido Miano Editore, 2019, pagg. 68, mianoposta@gmail.com


Poesia–pittura, colore-parole  si consenta questo particolare chiasmo in cui arte e strumento operativo confluiscono, così come confluisce l’ispirazione generativa della poesia di  Pinella Gambino e della pittura di Stefano Donati.
L’interscambio ispirativo rivela ancora una volta l’unità dell’arte. A cambiare sono gli strumenti espressivi o, per dirlo con una terminologia semiologica,  a cambiare è il codice, ma non il messaggio che entrambi intuiscono, sentono e vivono, pur esprimendolo ognuno con il proprio codice.
E non è un caso che Mario Praz in Mnemosine ha cercato di stabilire una similarità di strutture in mezzi espressivi diversi, per cui le opere d’arte di uno stesso periodo in campi diversi, rivelano lo stesso disegno strutturale.
Così la vita, sia nella pittura di Donati, sia nella poesia di Gambino si dipana in un flusso che pur nella diversità degli strumenti espressivi, trova confluenza nelle tematiche affrontate:  rumori e silenzi di lontani ricordi, aprono finestre  e rivivono di vita nuova attraverso colorate immagini e parole: l’amore che c’è, quello che c’era, ormai “schiuma… che si perde nell’onda…”  (Schiuma sarai, pag.42)  nella consapevolezza amara del trascorrere del tempo, “che svelto” la “consuma” ora che le restano solo “parole nude” che scoraggiano anche la memoria (Parole nude, pag.41). Meteora è la vita, bagliore solare e, come “il gelsomino mirato dall’alto \ profumo più non ha da offrire intorno” (Il gelsomino, pag.27).
Forse, grazie alla confluenza di poesia  ed immagini, quali solo la pittura sa creare, è possibile sfidare le ombre  che  solo le parole non bastano ad allontanare.
Così gli stati d’animo dell’autrice prendono per mano il pittore, sorreggono la sua abilità tecnica che attraverso la metamorfosi iconica, dimostra ed avalla quanto sostenuto. La poesia svolge una funzione fatico-espressiva che diventa connotazione visiva attraverso la pittura che con uno stile astratto-espressionista ben si coniuga ai  versi liberi che nella loro variegata cadenza ritmica, ben propongono il variare del poliedrico sentire della poetessa, che attraverso il passato e il proposito di trovare in esso significazione e valore, cerca la giustificazione e il valore dell’oggi.

Francesca Luzzio


GIANNI CERIOLI LEGGE: "ALMA POESIA", ANTOLOGIA POETICA




Singolare  davvero  questa “Alma poesia. Verso la luce” in cui quattro poeti vogliono “antologizzare” la loro amicizia basata su di un comune sentire nei confronti della versificazione e della metrica in particolare. Lo fanno proponendo ciascuno dieci poesie ognuna delle quali ha ottenuto un qualche “riconoscimento” da una delle molte giurie di concorsi letterari sparse nel nostro bel paese. Ed è proprio questo che mette in difficoltà il critico o colui il quale si trovi ad analizzare un poeta in base a testi che volenterosi giurati hanno già valutato con i criteri più disparati, nelle condizioni più diverse, spesso suggestionati dall'emotività del momento. Sono allora la ragazzina stuprata, il bimbetto trovato morto sulla spiaggia, i migranti, i barboni e quanti sono dentro e fuori la società contemporanea: temi che spesso si portano appresso la lacrima facile e colpiscono “di pancia” il lettore. Insomma, il genere di poesia che viene proposto nei concorsi letterari fino a che punto disvela il poeta premiato? Spesso ci si domanda quale sia la sua vera anima poetica e se ciò che lo farebbe riconoscere in modo più duraturo stia qui o altrove.
Fra gli scrittori esaminati è certamente Umberto Vicaretti quello che indulge maggiormente alle tematiche dell'ora presente (“Fiori di Bodrùm”, “Stabat Mater”) attingendo ampiamente ai fatti di cronaca. Lo fa però con una tecnica perfetta e con immagini molto delicate che connotano subito le sue liriche, riscattandole da quel dettato apparentemente legato a stilemi di fine ottocento che sembrano pervaderle. Anche i sentimenti familiari hanno spesso questa “aura contrastiva” che lo pone a icona di poeta fuori del suo tempo senza che ciò  limiti in alcun modo la sua produzione.
Più attuale invece è il modo di esprimersi di Pasquale Balestriere. Sono poesie intimiste di notevole spessore e dove il dettato prosodico ha talvolta qualche brusca impennata che ne interrompe il fluire “rotondo” per mettere maggiormente in evidenza le lacerazioni interiori. È quello che siamo rispetto a quello che avremmo voluto essere il motivo conduttore di molte sue liriche: ricordi che si affastellano, speranze e illusioni divenute cenere nel mare burrascoso della vita, dotte citazioni che si aprono a strati come matrioske svelando altri mondi di segni e di sensi.
Parlare di Carla Baroni, invece, mi è più facile perché conosco meglio le sue opere e ho scritto la prefazione di alcuni suoi testi. È una poetessa che ama porre in versi narrazioni sempre al discrimine tra realtà e finzione che trovano la loro naturale struttura nella forma del poemetto. Viene in ciò aiutata da una bella facilità a comporre soprattutto endecasillabi. Per il lettore che non la conosce credo sia difficile capire in quali liriche questa autrice si sveli completamente e in quali prevalga al contrario il suo mondo immaginale. Una caratteristica che la distingue dagli altri compagni di cordata è l'ironia, il prendere in giro se stessa e gli altri con leggerezza e finezza. Si veda “La pozione”, piccolo calembour fra tante poesie serie. Per Carla lo scrivere è giocare, esorcizzare la solitudine, vincere il male oscuro della vita.
Per ultimo ma non da ultimo Nazario Pardini, poeta assai prolifico come testimonia la sua scheda bio/bibliografica, è il più descrittivo dei quattro. In ogni suo testo c'è un ampio  margine dedicato alla narrazione dei luoghi che non è mai fine a se stesso ma tramite di un nostalgico riappropriarsi del passato. Forse a una prima lettura possono risultare slontananti tutti quei nomi non comuni di erbe e di uccelli che popolano ogni suo scritto. Eppure quel lessico definisce un mondo e rivela alla fine quel grande amore per la natura di cui l'autore si sente elemento interagente. Anche la Delia qui ricordata niente ha a che fare con la donna amata dai poeti neoterici, è piuttosto l'eterno femminino, il complemento dell'uomo, anche lei elemento inalienabile di una stagione della vita, la giovinezza o addirittura giovinezza essa stessa.
Restano ora da individuare le ragioni sottese a questo libello dall'aulico titolo con il suo “viaggio verso la luce” . A mio avviso la chiave migliore di questa “serratura” sta nell'immagine stilnovistica del “vascello” usata dagli autori nella nota introduttiva. Si tratta di un vero sodalizio poetico composto da quattro voci fra loro molto diverse con  linguaggi e scelte assai disparati ma tutti quanti accomunati dalla fede nel valore civile e formativo dell' Alma poesia appunto.

Gianni Cerioli








martedì 25 giugno 2019

SILVANA LAZZARINO: "SUBLIME"


"SUBLIME” POREGETTO DEL GRUPPO SUBWORD
Scritto da Silvana Lazzarino il 23 Giugno 2019 •  Leggi tutto ( Clicca sull'immagine per vederla in dimensioni reali)


LA CONFERENZA STAMPA AD OSTIA IL 28 GIGUNO 2019  DEDICATA ALLE ATTIVITA’ DI UN PROGETTO PENSATO E REALIZZATO PER OSTIA CHE HA RESTITUITO MERAVIGLIE TRA SPETTACOLI, EVENTI, INCONTRI ALL’INSEGNA DELLA CULTURA PER PARLARE DI CONDIVISIONE,  ACCOGLIENZA, RISPETTO ATTRAVERSO LA STORIA, L’ARTE , IL MITO, LA POESIA

Valori di condivisione, accoglienza, inclusione, rispetto, sono stati punti di forza da cui è partito il Progetto SUBLIME pensato e voluto dal Gruppo Subword (Silvia e Marco Conchione, Giuseppe D'Aniello, Riccardo Di Gioia, Laila Scorcelletti) per restituire attraverso spettacoli, incontri, seminari, nuova luce al territorio di Ostia. La cultura grazie all’impegno di questo gruppo esperto formato da i poeti, pittori, writers e street artist ostiensi, ha trovato nuovo respiro e nuove prospettive per coinvolgere i cittadini del litorale e non solo, in un percorso in cui sono stati diversi e di  grande interesse gli argomenti trattati dalla storia al mito, dall’arte alla musica toccando anche il sociale.
Da non perdere la Conferenza Stampa conclusiva del Ciclo di eventi culturali anno 2018/19 a cura del Gruppo Subword che si svolge il 28 giugno ad Ostia (Roma) alla Biblioteca Elsa Morante alle ore 17,00 in Via Adolfo Cozza, 7. A conclusione della conferenza stampa, patrocinata dal X Municipio, con la collaborazione dell’Iplac, vi sarà l’incursione musicale dei “Senza Traccia” indipendent rock blues.
Patrocinato dal X Municipio di Roma, il Progetto Sublime 2018/19 grazie alla preziosa collaborazione dell’Associazione Iplac e della Biblioteca comunale Elsa Morante ha previsto per ogni evento nella stessa giornata, un appuntamento teorico-informativo al mattino in biblioteca e una proposta pomeridiana o serale di tipo laboratoriale-performativo, presso strutture e associazioni del territorio. Se l’appuntamento teorico informativo alla Biblioteca Elsa Morante prevedeva la presenza di un esperto specializzato nella materia trattata corredata da proiezioni di documentari, quello pomeridiano serale ha voluto dare spazio ad una partecipazione più viva e partecipata coinvolgendo strutture e associazioni del territorio quali Il Teatro del Lido, Affabulazione, Casa Clandestina, CMH Lipu Ostia Litorale, Parco Letterario "Pier Paolo Pasolini", Arteka 32.
I sette eventi organizzati a titolo gratuito hanno visto la partecipazione diretta di figure di spicco e di fama quali: il pittore Leonardo Crudi, il giornalista Fabrizio Berruti, l'etnomusicologo Enrico Simoniello, il Laboratorio Sociale Afrobeat di Bologna, i poeti Luca Giordano, Sandro Angelucci, Franco Campegiani, Ugo Innamorati, il registaPio Ciuffarella, l'attore Paolo di Santo, il pittore Silvio Parrello, le professoresse Antonia Baraldi e Liviana D'Uffizi. Vanno menzionate anche le molteplici realtà artistiche del posto come la compagnia teatrale Le Maghe, lo street artist Smk, la critica dell'arte Federica Stramaglia, il poeta Diego Vecchi,  il gruppo post-rock Senza Traccia, le tante pittrici partecipanti alla Baccante Postmoderna (Vania Benini, Zlatka Grgurevic, Patrizia Ferranti, Maria di Paolo, Zelda Salvi, Susanna Stronati, Aurora Pilati, Ermelinda Pontillo, Elisa Dionisi) e il pittore e indipendent public artist Lorenzo Guidi "Liroi".
Tra gli eventi più partecipati accanto a "Pasolinea", reading poetico itinerante di testi pasoliniani per le strade del quartiere, da sottolineare il "Laboratorio Sociale Afrobeat", lab session poetico-pittorico-musicale contro il razzismo e "La Baccante Postmoderna", che ha celebrato l’atto artistico collettivo al femminile con la creazione di un'opera pittorica destinata a un nuovo Centro AntiViolenza di Ostia. A riguardo è’ stato chiesto alle artiste di rievocare temi legati ai rituali collettivi dionisiaci partecipando alla creazione di un’opera pittorica che ha preso forma mediante sovrapposizione/accostamento/compenetrazione di layer artistici, strati di azione sovrapposti. Il risultato è stata una commistione di diverse personalità mediante un  laboratorio sociale di convergenza dei singoli.
Aspetto fondamentale che si è perseguito in ogni attività del ciclo Sublime è stato il voler aggregare, mescolare, far incontrare persone attraverso il libero esercizio dell'arte, senza rinunciare al confronto con la storia e la tradizione artistico-culturale nell’ottica di una trasformazione evolutiva del reale.

Silvana Lazzarino

Conferenza stampa conclusiva del Ciclo di eventi culturali anno 2018/19  a cura del Gruppo Subword
Biblioteca Elsa Morante
in Via Adolfo Cozza, 7. Ostia RM
venerdì 28 giugno 2019 ore 17.00
per info 06/45460480



lunedì 24 giugno 2019

FRANCO DONATINI: "IO NON SONO MAGRITTE"




Franco Donatini,
collaboratore di Lèucade



Scrive Magritte “Io ho utilizzato la pittura/ per rendere  visibile il pensiero”.  Un romanzo di grande intensità umana ed artistica, questo di Donatini, il cui tracciato ci fa vivere la storia proteiforme di questo uomo pensatore attivo e fattivo. Franco Donatini, docente universitario, scrittore, critico, d’arte, vincitore di molteplici premi letterari, collaboratore e partecipante di trasmissioni televisive quali Linea Blu, Rai Utile, ed Evoluti per caso sulle tracce di Darwin, è autore, anche, di poesia e narrativa: pubblicazioni: In viaggio con Patrizio Roversi, (2008), Galileo, I giorni della  cecità con prefazione di Carlo Rubbia, Intorno a lei. Chagal, amore e arte (2009), Giuseppe Verdi e Teresa Stolz. Un legame oltre la musica (2011), … Modigliani, mon amour  (2014), Lautrec, anima di Montmartre (2015),La nostra vita con Dalì e Il mulino dei sogni, glorie e disgrazie del nucleare. Basta leggere la biobibliografia di Donatini per rendersi conto della sua versatilità; del suo impegno scritturale e di ricerca. Il libro scorre limpido e chiaro coi suoi rimandi figurativi e di icastica visività; con il suo linguismo paratattico e apodittico il cui obiettivo è quello di trasmettere contenuti nuovi e affascinanti partoriti da una curiosità impellente, anima ispirativa dell’Autore. Sì, i suoi argomenti sono plurali, artistici, e narrativi; e il suo obiettivo è proprio quello di comunicarli con metodo scientifico e filologico. “Il libro narra gli anni della vita di Magritte, che vanno dal 1920 al 1940, i più importanti sia riguardo allo sviluppo artistico che alla sua vicenda umana. Aderisce al surrealismo fino a diventare, assieme a Dalì, uno dei maggiori e più significativi rappresentanti. Questi sono gli anni in cui vive esperienze che influenzeranno il corso della vita come l’incontro e il matrimonio con Georgette, sua musa  ispiratrice; amicizia con artisti surrealisti, la relazione con Sheila, testimonial del movimento surrealista inglese...", (dal risvolto di copertina).  Arte, amore, confessioni. Importante la figura dello psicologo amico, vicino ai momenti più difficili dell’Artista, che riuscirà a creare quell’equilibrio determinante per i comportamenti successivi. Quindi un succedersi di azioni che riguardano aspetti psicologici, introspettivi, e umani. La totalità dell’insieme è offerta da una mano adusa alla scrittura, che, con le varie tecniche della narrazione, dalla sequenza descrittiva alla introspettiva alla narrativa, ci offre un quadro completo di una storia; della vicissitudine di un grande artista, sì, ma soprattutto di una persona; di un uomo che attraverso fasi culturali e storiche forma la sua epistemologica Weltanschauung senza mai essere pago di un punto di arrivo; inquieto e tormentato in una navigazione verso un’isola irraggiungibile; verso un porto a cui ogni essere umano vorrebbe approdare, pur cosciente della improbabilità dell’impresa. D’altronde è proprio tale irrequietezza l’anima della conoscenza; il tormento, anche, di essere in parte dei Dedali, e nell’altra degli Icari, che ognuno di noi vive in prima persona.  Undici i capitoli contraddistinti da numeri romani. La conclusione, Ultimo addio, è stesa con un animo spesso in  preda a nostalgie e tristezze di romantica memoria, dove descrizioni di preziosa collaborazione emotiva fanno da supporto ad una scena fra onirico e realtà: “… Fuori era calata la notte, la nebbia si era completamente dissolta e una sottile falce di luna brillava nel cielo terso”. 

Nazario Pardini       

PREMIO "GOZZANO"


 Ventesima edizione del Concorso nazionale di poesia e narrativa “Guido Gozzano” e della terza edizione del Premio “Augusto Monti”.
Il bando completo può essere scaricato dal blog
e le adesioni dovranno pervenire entro l'8 Luglio 2019



Il Concorso “Guido Gozzano” si divide in quattro sezioni:
Sezione Alibro edito di poesie in italiano o in dialetto (con traduzione) pubblicato a partire dal 2014. Può essere inviato un solo libro di poesie per Autore, in quattro copie di cui una verrà catalogata e conservata presso la Biblioteca di Poesia di Terzo. Saranno escluse le antologie e le opere inviate tramite e-book o files elettronici.

Sezione B - silloge inedita in italiano o in dialetto (con traduzione) senza preclusione di genere. Si possono inviare da un minimo di 7 a un massimo di 12 poesie.

Sezione C poesia inedita in italiano o in dialetto (con traduzione) senza preclusione di genere con un massimo di tre poesie.

Sezione Dracconto, fiaba o novella inediti in italiano a tema libero (massimo 5 pagine con spaziatura singola e carattere 12 Times New Roman).

Il Premio Augusto Monti si divide in due sezioni:

Sezione E romanzo o raccolta di racconti editi, in italiano, pubblicati a partire dal 2014, di ambito piemontese e ligure. I concorrenti dovranno inviare le opere in quattro copie di cui una verrà catalogata e conservata presso la Biblioteca Civica di Monastero Bormida.

Sezione F saggio storico, letterario, antropologico, ambientale e sportivo, in italiano, pubblicato a partire dal 2014, di ambito piemontese e ligure. I concorrenti dovranno inviare le opere in quattro copie di cui una verrà catalogata e conservata presso la Biblioteca Civica di Monastero Bormida.

Premi

SEZIONE A:
Primo classificato800 euro e diploma di merito
Secondo classificato: 600 euro e diploma di merito
Terzo classificato400 euro e diploma di merito

SEZIONI B, C, D:
Primo classificato600 euro e diploma di merito
Secondo classificato400 euro e diploma di merito
Terzo classificato300 euro e diploma di merito

SEZIONE E:
Primo classificato500 euro e diploma di merito

SEZIONE F:
Primo classificato500 euro e diploma di merito

sabato 22 giugno 2019

GIANLUIGI SACCO: "IL VENTO DELLE COLLINE"


ANTOLOGIA "IL GOLFO", 1995

                                                        

























giovedì 20 giugno 2019

ELPIDIO JENCO: "OMBRA DI NUVOLA"


Elpidio Jenco nacque a Caserta nel 1893 e morì a Viareggio nel 1959. Fece parte del gruppo della Diana che  annoverò fra i suoi collaboratori poeti come Ungaretti, Onofri, Valeri, Titta Rosa, Fiumi… e collaborò alla rivista italo-giappionese  Sakurà.
Pubblicazioni:  Poemi della primalba, Acquemarine, Cenere azzurra, Essenze, La vigna rossa. La raccolta Marsilvana  fu pubblicata postuma nel 1960.

OMBRA DI NUVOLA

Che lascerà di sé sulla radura
dove fiume lentissimo fluisce
l’ombra di questa nuvola migrante?
Dopo il breve trascorrere nel sole
ecco la notte: e non sarà mai stata…

Endecasillabi sciolti. Da Essenze.

RAFFAELE CARRIERI: "HO UN ANGELO CHE MI GUARDA"


Raffaele Carrieri è nato a Taranto nel 1905; ebbe una giovinezza avventurosa; prestissimo abbandonò gli studi, la famiglia gli agi della sua casa. Vagabondò per l’Europa esercitando un po’ tutti i mestieri: a Parigi patì la fame;in Sicilia fu gabelliere. A Milano cominciò a scrivere per i giornali e pubblicò le prime novelle senza firma. Partecipò a tutti i movimenti d’arte del Novecento, e i primi versi furono appunto ispirati ad uno dei nostri pittori più estrosi: il Poemetto a Campigli apparve nel 1942. La seconda raccolta, che gli avrebbe assicurato la fama di poeta, prende argomento dalle sue esperienze siciliane e si intitola   Il lamento del gabelliere.  Così lo delinea  G. C. Vigorelli: “la poesia di Carrieri è di intonazione drammatica. Dopo tanta poesia problematica, questa fa i conti con l’uomo senza troppe illusioni: qui l’uomo è quello che è, può essere indifferentemente un povero diavolo come tanti, o un figlio del sole come Rimbaud”. E’ morto a Pietrasanta nel 1984.

  
HO UN ANGELO CHE MI GUARDA

Ho un angelo che mi guarda
dietro la spalla stanca.
 Un angelo senza bilancia
che non pesa la mia giornata.
Un angelo che non mi condanna
quando la rosa ferisco1
quando fuggo la speranza
quando batto la fronte
sulla pietra del disinganno
quando inganno la morte
con rondini di carta.
Ho un angelo che mi salva
dietro la spalla stanca.


1Quando la rosa ferisco… quando ferisco ciò che è debole e bello (la rosa)

RODOLFO LETTORE: "LINKS DI POESIE RECITATE"

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