Canto irregolare
L’inverno ha svelato l’intrigo dei rami
lo sospettavo che dietro tutto
quel balenare di verde in festa
ci fosse un’alterità inspiegabile difficile
di bellezza e di morte
come è da dire delle nostre vite
divise tra azzurro e nubi
adesso - lo senti? – dall’erba un canto irregolare
irrompe interrompe queste parole
qualcosa che diresti ancora di un tempo senza tempo
di un Dio possibile
e di un figlio incomprensibile che non cambierà mai
chissà allora perché tutto
nonostante tutto prosegue
ora adesso
in questa alba _
Alfonso Angrisani riesce a riprodurre il dubbio ancestrale che tutti portiamo dentro. Ottima poesia.
RispondiEliminaClaudioFiorentini
Carissimo Alfonso, intrigante e di impatto immediato il tuo canto, che forse inconsapevolmente, in quanto molto ispirato, gioca sul registro di splendide assonanze: irrompe - interrompe , - perchè tutto - nonostante tutto; - che diresti ancora di un tempo senza tempo, e crea intensa armonia all'interno della lirica. Di fatto, come sempre, sei calato nell'impegno civile, nell'allegoria tra il passaggio delle stagioni e quello delle nostre esistenze, 'divise tra azzurro e nubi' e legate a quel 'Dio possibile' che sancisce con il sacrificio del figlio che si ripete da duemila anni e non cambia, purtroppo, il corso degli eventi. Un'Opera di stanca riflessione e di apparente disincanto, se non fosse che la poesia termina con il riferimento a 'quest'alba...' Una rinascita? Forse semplicemente un'apertura d'ali. I tuoi versi mi attraggono da sempre in modo irresistibile, per la loro aderenza al reale, per le verità che non sottendono, ma gridano sottovoce. Il tuo rapporto con il vero è lo stesso nella vita e nella scrittura. Sai coniugare l'uomo e il Poeta e purtroppo non è caratteristica comune. Ti abbraccio, ti ammiro e nel segno del nostro Condottiero ti rivolgo gli auguri di un'alba possibile...
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