venerdì 31 maggio 2013

GIORNATA DI RICORDO DI RITA LEVI MONTALCINI

 

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GIORNATA DI RICORDO
DI RITA LEVI-MONTALCINI
AD ABANO TERME




Rita a 11 anni


ABANO TERME


Intensa la cerimonia alla scuola media “Vittorino da Feltre” la mattina del 15 marzo 2013 per ricordare Rita Levi-Montalcini a due mesi dalla sua scomparsa. Vi partecipano gli alunni delle classi II e III con i loro insegnanti e alcuni genitori riuniti nella palestra. Si svolge secondo una scaletta elaborata dalla vice-preside Elena Fiorello insieme con il Centro di Abano dell’Associazione. Apre il momento-ricordo un brano musicale eseguito dagli stessi allievi musici; poi il discorso introduttivo del preside professor Paolo Merlo sulla costruttiva collaborazione pluriennale con l’Associazione e quello del sindaco Luca Claudio sulla figura di Rita Levi-Montalcini in rapporto al suo impegno di vita e di studio, come energia da imitare da parte dei giovani da lei molto seguiti. Presenti con il sindaco anche gli assessori Ottaviano e Bordin. La parola passa quindi a Piera Levi-Montalcini, presidente dell’Associazione, che ricorda la zia nel suo percorso esistenziale dedicato con impegno e gioia allo studio e alla ricerca, cosa inaudita per le donne di quel tempo, ai giovani con varie problematiche, alle donne africane. È una donna che ha lasciato forti messaggi anche sull’importanza di realizzare un lavoro che possa piacere e che renda quasi felici. Interessante il filmato realizzato dagli alunni in collaborazione con i loro insegnanti. La lettura di un ricordo poetico di Maria Luisa Daniele Toffanin dedicato a Rita Levi-Montalcini recitato da due alunni e un brano musicale segnano momenti di emozione. Con una lettera aperta il dirigente scolastico Paolo Merlo esprime all’Associazione il suo ringraziamento e la stima per l’attenzione alla sua scuola profusa per tanti anni. Maria Luisa Toffanin invitata a intervenire racconta di aver aperto lo sportello del Centro di Abano nel lontano 1996 con la volontà di continuare ad aiutare i ragazzi tramite l’Associazione Levi-Montalcini.











Ho trovato quello che il mio cuore desiderava di
trovare, l’ho afferrato e non  lo lascerò andare.
Cantico dei Cantici, III 4


LA TUA VITA UN CANTICO
                                              A Rita Levi-Montalcini

Un’ ondula setosa accarezza il volto
un velluto la minuta tua figura
regale nella gloria del Nobel

soffusa d’energia interiore
fiore semprevivo-ardore 
per la  nicchia del pensiero.

Tu eroina di un’età greve
marchiata dalla storia
Tu donna vibrante al futuro
di acerbi voli in mutata rotta

Tu araldo di fantasia creativa
espansa da senili menti
Tu con filia sempre
all’umano procedere.
.
E la tua parola ancora aleggia 
specchio d’anima tersa
nel teatro, la piazza salottiera

lungo il fiume chiomato
la folla stupita, a Torino  
al verde all’oro dei tuoi cent’anni

riecheggia amicale
nell’androne ventoso a Pistoia
nell’ombrosa sala a Palazzo Vecchio

informali incontri con noi
subito da te ravvisati
oltre il velato sguardo
sodali in comuni ideali

e ancora palpita a giovani attese
dalla cornice di un ricordo
ravvicinato ora dal conforto 

del tuo esserci qui, fra noi, ad Abano
le chiavi della città fra le scarne mani.

La tua vita un cantico che perdura
elevato con devozione
alla sostanza tua affettiva

alla gioia-stupore sempre di scoprire
il sacro del creato e di ogni creatura.

                         Maria Luisa Daniele Toffanin   
                         Abano, 30 dicembre 2012 




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OBSESSION: RACCOLTA DI RACCONTI... A CURA DI L. SPURIO










Obsession: lo scandaglio della mente malata


Sarà disponibile all’acquisto già dai prossimi giorni il volume Obsession, una raccolta di racconti a tema “Manie, fobie e perversioni” voluta e curata dallo scrittore e critico letterario Lorenzo Spurio, per la Limina Mentis Edizioni.
Il volume contiene 14 racconti che sono risultati selezionati dallo scrittore dopo ampia ed attenta valutazione di tutti i materiali pervenuti l’indomani della pubblicazione del call of paper.
Nell’antologia, che si apre con una prefazione del curatore dove si analizza il tema della “deviazione umana” nelle sue varie manifestazioni, sono presenti racconti di: Elisabetta Amoroso, Alberto Arecchi, Elisabetta Bisson, Fiorella Carcereri, Martino Ciano, Lorenzo Crescentini, Lisa Deiuri, Monica Dini, Daisy Franchetto, Serena Gobbo, Andrea Blu, Sandro Orlandi, Alessandro Pedretta e Stefano Rizzi.
Dalla prefazione di Lorenzo Spurio si legge: «Il titolo scelto per questo progetto e per l’antologia stessa, Obsession, fa riferimento diretto al mondo delle ossessioni dove possono essere inglobate appunto le perversioni, le manie, le fobie, atteggiamenti inconsci e incontrollabili che possono essere trattati in certi casi dalla medicina mentre in altri, da cronici, risultano inguaribili. Ciò che li accomuna è la loro “ossessività” e “esclusività”: atteggiamenti apparentemente assurdi e inimmaginabili che, invece, si configurano come gravi disturbi mentali. L’ossessione porta con sé  e si alimenta di ansia, paura, eccitazione, euforia, paranoia, bipolarità, angoscia, violenza minando la lucidità del soggetto, rovinandone l’integrità e condannandolo ad essere un “caso umano” ancor prima di diventare un “caso psichiatrico”».

Il libro sarà acquistabile a partire dal 7 giugno prossimo sul negozio online della Casa Editrice, collegandosi a questo link: http://www.liminamentis.com/scheda-libro/spurio-lorenzo-aavv-a-cura-di/obsession-9788898496020-134324.html  , sulle altre vetrine di libri online e su ordinazione in qualsiasi libreria italiano.

Scheda tecnica del libro

Titolo: Obsession
Sottotitolo: Raccolta di racconti a tema “Manie, fobie e perversioni”
Autore: AA.VV.
Curatore: Lorenzo Spurio
Casa Editrice: Limina Mentis Edizioni, Villasanta (MB)
Anno: 2013
Pagine: 162
ISBN: 978-88-98946-02-0
Costo: 15 €
Link diretto alla vendita: http://www.liminamentis.com/scheda-libro/spurio-lorenzo-aavv-a-cura-di/obsession-9788898496020-134324.html


Info: redazione@liminamentis.com 978-88-98946-02-0Elisabetta Amoroso - Alberto Arecchi - Elisabetta Bisson - Fiorella Carcereri - Martino Ciano - Lorenzo Crescentini - Lisa Deiuri - Monica Dini - Daisy Franchetto - Serena Gobbo - Andrea Blu - Sandro Orlandi - Alessandro Pedretta - Stefano Rizzi.Elisabetta Amoroso - Alberto Arecchi - Elisabetta Bisson - Fiorella Carcereri - Martino Ciano - Lorenzo Crescentini - Lisa Deiuri - Monica Dini - Daisy Franchetto - Serena Gobbo - Andrea Blu - Sandro Orlandi - Alessandro Pedretta - Stefano Rizzi.Elisabetta Amoroso - Alberto Arecchi - Elisabetta Bisson - Fiorella Carcereri - Martino Ciano - Lorenzo Crescentini - Lisa Deiuri - Monica Dini - Daisy Franchetto - Serena Gobbo - Andrea Blu - Sandro Orlandi - Alessandro Pedretta - Stefano Rizzi.Elisabetta Amoroso - Alberto Arecchi - Elisabetta Bisson - Fiorella Carcereri - Martino Ciano - Lorenzo Crescentini - Lisa Deiuri - Monica Dini - Daisy Franchetto - Serena Gobbo - Andrea Blu - Sandro Orlandi - Alessandro Pedretta - Stefano Rizzi.







LIANA DE LUCA: POESIE



PIA GUIDA IL CAMPER



MOLTI SONO I RIMANDI INTERTESTUALI ALL'EPISODIO DANTESCO DI PIA DEI TOLOMEI







ESTER CECERE SU "ANIME GRAFFIATE" DI MARIA RIZZI


GLI ULTIMI SUCCESSI CONSEGUITI DA "COME FOGLIE IN AUTUNNO" DI ESTER CECERE:


Premio Internazionale EUROPA XIV Ed. 2013. Motivazione per il primo premio assoluto conferito alla silloge "Come foglie in autunno".

"Splendida raccolta poetica dove nostalgia e sconforto, speranza e delusione, paura e coraggio, si alternano e si rincorrono in una altalena di emozioni. Un viaggio faticoso ma affascinante verso la scoperta del proprio io, delle proprie emozioni e del grande mistero della vita" (Manuela Bonfanti, Membro della Giuria)
  
2° PREMIO AL CONCORSO "PADUS AMOENUS"



ESTER CECERE



COMMENTO A "ANIME GRAFFIATE"





E' l'adolescenza la vera protagonista di questo noir di Maria Rizzi: l'adolescenza "delle privazioni, dell'innocenza violata, della fame d'amore" e l'adolescenza "figlia degli agi, delle sfide precoci, dell'affetto non capito". In ogni caso, un'adolescenza non vissuta, precocemente persa. Due vicende, che sono parallele per le condizioni che le hanno determinate ma non per la sostanza, s'intersecano, si sovrappongono, s'intrecciano. La tratta delle minorenni dell'Europa dell'est avviate alla prostituzione e le strade "sbagliate" imboccate da adolescenti di famiglie cosiddette bene, i cui genitori sono, tuttavia, separati. E' un argomento duro, scottante, scabroso, scioccante quello trattato da Maria Rizzi, che fa tremare il cuore e le coscienze di tutti i lettori ma, in particolar modo, dei genitori: "L'uomo lupo per lupo fa tristemente parte della storia del mondo e del crimine, ma l'uomo bestia per i bambini continua ad apparire contro-natura". Eppure l'autrice si muove in tanta miseria, cinismo, abiezione, perversione, senza sporcarsi e ponendo attenzione a che anche il lettore non si sporchi. Fra le "anime graffiate" Maria Rizzi si muove in punta di piedi, con la delicatezza, la dolcezza, la Pietas, che la caratterizzano e, inevitabilmente, contraddistinguono i suoi scritti. Anche nelle anime degli abietti, Maria Rizzi, pur usando un gergo duro e proprio delle situazioni che affronta, non fruga con morbosità, non indaga con accanimento, non condanna impietosa. Sembra quasi chiedere ai suoi personaggi di parlarle. Pur mostrando con dolore quello che è stato perso, esalta quello che è recuperabile, ed assolve sempre, quando possibile: "...impossibile anticipare gli eventi, prevederli....L'uomo nasce incompiuto e tale resta. Viaggia per raggiungere determinate mete e durante il cammino cade, si fa male, sbaglia. L'importante è rialzarsi, tenere alta la testa e andare avanti". E, paradossalmente, emerge la voglia di ricominciare a vivere delle prostitute-bambine, tradite dalle loro famiglie che le hanno vendute e, al contrario, il desiderio di lasciarsi andare dei giovani "figli degli agi, delle sfide precoci, dell'affetto non capito" che, invece, hanno genitori disposti ad aiutarli. Avvertimento garbato per i genitori odierni. E nella narratrice, donna dei nostri tempi ben consapevole delle brutture di cui può essere capace l'animo umano, s'intravvede, chiaramente, la moglie, la compagna, la madre, l'amica, ché nella vicenda poliziesca che avvince il lettore perché sapientemente costruita, sono trattati i temi dei rapporti tra coniugi, tra genitori e figli, tra colleghi nel posto di lavoro. Ed emerge la poetessa, ché versi di autentica poesia addolciscono la durezza dell'argomento affrontato e mitigano il dolore dei protagonisti: "Fiammeggia il tramonto in fondo alla pineta: voli di uccelli solcano le creste arancio e rosa di un cielo simile a tela di Monet".
Il romanzo di Maria Rizzi è molto più che un noir psicologico; direi che è una scuola di vita perché, se letto con il giusto stato d'animo, offre molti spunti di riflessione: sulle insidie del mondo moderno per i ragazzi ma anche per noi adulti, sulla difficoltà dell'essere genitori oggi, sull'importanza della famiglia per i figli, sugli errori compiuti e su quelli che si possono ancora evitare. Una lettura completa che mi sento di consigliare a tutti, agli adulti, soprattutto se genitori, e ai ragazzi stessi.



Ester Cecere

mercoledì 29 maggio 2013

MARIA RIZZI: "ANIME GRAFFIATE"



Maria Rizzi, nata a Bologna nel 1957, si laurea in Sociologia a Napoli nel 1980. Da 26 anni vive a Roma con il marito e due figli. Pubblica nel 1991 il primo volume di poesie "Il coraggio di scegliere le ali" (Edizione del Leone), nel 1995 "I cancelli del vento" (Firenze Libri), nel 1997 "Siamo nuvole" (Club degli autori Melegnano). Nel 2000 il libro "Aironi nel vento" segna l'inizio della collaborazione editoriale con la Casa Editrice Menna. Nel 2001 il libro "Ombre di sogni" nasce dal bonus della Casa editrice Menna per il conseguimento del primo premio. Nel 2003 comincia a cimentarsi in prosa e i suoi racconti ottengono immediati riscontri nei vari concorsi. La prima novella "Tante piccole vite", insieme alla silloge di 25 liriche, le consente di ottenere ad Avellino il Trofeo "Verso il Futuro". "Anime graffiate" è la sua prima opera noir. 

SANDRA CARRESI: INEDITI


Nazario Pardini



La poesia di Sandra Carresi è piena di vita, di  amore e di dolore. E' umana. Racconta tutte le vicissitudini di  una vita che è esperita  di  fatti e avvenimenti che ci rattristano. Ci sconvolgono, ci turbano.  Tratta dell'avventura umana, dei perché che ci poniamo. Tanti  perché che lasciano dubbi, incertezze. E quindi bramiamo parole, cerchiamo con impennate creative, con vertigini paniche, quei verbi che soddisfino il sentire. E questa è la sua poesia. La poetessa è  cosciente di esistere, di esistere in spazi ristretti, qui e ora, in un tempo implacabilmente  labile, e sottrattivo; e si azzarda in voli che vadano oltre i limiti, oltre la sintassi. Ma pur complesso il suo canto, pur sgorgato da una sorgente che deve farsi spazio fra pietre dure e ricamate di muschio, alfine trova luce. E scorre limpido e gorgogliante ai raggi del sole; scorre limpido tra rive profumate di speranza; tra rive ben salde, verso orizzonti aperti di mare: “Ma, non è così./ Il cielo,/ ha anche luce,/ non solo buio./ Al sole,/ o coperto da nubi,/ parla d’amore,/ ed è forse più facile/ conservarne  memoria/ nella grotta della vita”.




Tempi feroci


Feroci questi tempi
di sangue e di sale
di gelosie e vendette.

Calici amari
le cui bocche
si apprestano a bere lacrime
che non usciranno mai.


Dal vortice della follia
la testa a volte
rimane impunita.

Per corpi massacrati o divorati
da fiamme,
qualcuno
diventa angelo prima del tempo.

Qualcuno
s’inginocchia
impotente al dolore.

Qualcuno
rimane a osservare
quella testa
che un giorno
giurava d’amare.



Il ventaglio


Si è aperto per me.

Immagino così.

Non perché è caldo
ma, perché si è aperto
il vento.

Lo vedo dai vetri,
specchi su cui
riflette il sole.

Pini altissimi,
li ho di fronte,
e come un ventaglio
le cui stecche si abbracciano,

così,
anche loro,

da destra a sinistra,
spolverano il cielo
implorando una tregua
al tempo,
nel tempo.






Sai…


Io pensavo che
il cielo
fosse sempre blu.

Che fosse una
coperta per tutti
gli amanti,
rifugio
in ascolto di
emozioni
tenute nascoste.


Passaggio segreto
per quel limbo
di terra nascosto
tra le pieghe del giorno.


Ma,
non è così.

Il cielo,
ha anche luce,
non solo buio.

Al sole,
o coperto da nubi,
parla d’amore,
ed è forse più facile
conservarne memoria
 nella grotta della vita.

LA FESTA DI "LIBERA...MENTE SCRIVERE" - INVITO 2 GIUGNO


martedì 28 maggio 2013

LIANA DE LUCA SU: DANTE MAFFIA- "POESIE TORINESI"


DANTE MAFFIA – “Poesie torinesi” – Ed. Lepisma 2011 -  pagg. 96 – € 16,00


Liana De Luca

   Dante Mafia canta la malìa e la magìa di Torino nel presente, con recuperi dal passato rivisitato nell’attualità. L’autore sosta nei luoghi più noti: Piazza Galimberti, Via Po, il Museo Egizio, Porta Nuova,  Corso Unione Sovietica, Via Lagrange, Porta Palazzo, il Valentino, i Murazzi, Via Tunisi, Palazzo Reale, il Cambio, ritornano in queste poesie e rivivono nelle soste del tempo. Ora l’autore rievoca episodi lontani, ora descrive i suoi stati d’animo contemporanei in uno scoraggiante confronto. Il Caffè Florio, per esempio,  è occasione per una dissacrante disamina: “Inutile rivangare...Poi sputai per terra  e me ne andai” ( I caffè )
   La presenza femminile si insinua spesso, ma resta distante, quasi  estranea ( Seduto al caffè Florio). Certo le donne non devono dispiacere a Maffia, che pure non riesce a realizzare con loro un rapporto costruttivo, non occasionale. Resta estranea La dirimpettaia o  la donna casualmente incontrata in Via Roma o  la studentessa di giurisprudenza accasciata davanti al portone  (I mondiali dell’82  ). Anche quando la sensualità è appagata, l’insoddisfazione predomina ( Incontro casuale nei dintorni di Via Lagrange ) e a volte crea reazioni violente non si sa fino a che punto dettate dalla fantasia (La commessa di Via Tunisi ). Perfino con la morte il confronto è contestatario: Fra noi due facciamo un patto chiaro: / non svelerò a nessuno il tuo segreto (Alla morte ).  La  composizione termina con un richiamo dantesco: “O tu che poi sarai mia sposa eterna”. E la citazione dantesca altre volte compare, diventata parte integrante del testo: come se avesse il mondo in dispetto ( Getto ).
   Ma il bagaglio culturale di Maffia si rivela anche nel dettato, di ampio respiro, costruito spesso con versi lunghi sempre di incisiva musicalità. Singolare, a volte provocatorio, è l’uso della rima. Così delitto rima con profitto, puttana con tramontana, reietto con ghetto, Via Sacchi con pacchi.  Originali sono certe immagini:La cerbiatta sostava ai bordi del laghetto / senza cautele e brindava / con l’acqua intorbidata dalle immagini / degli alberi specchiati nella superficie ( o nel fondo). (Quarta lezione: l’assalto del dubbio   ). A volte l’autore provoca la curiosità del lettore: “ Fogola mi ascoltò paziente, poi mi regalò / una copia della falconeria di Federico / che utilizzai per un falò / due giorni dopo nelle vicinanze di Stupinigi/ dove assistetti a dodici prodigi / di cui però non dico una parola, / ne va di mezzo la vita” (Fogola ).  L’ironia è sempre tagliente: Facile la battuta, / ma a me sarebbe piaciuto / nascere Agnelli e non agnello ( In corso Unione Sovietica ).
   La narrazione si svolge intorno al degrado della città nei confronti della situazione
conosciuta nella giovinezza, anche se la nostalgia è frutto più che di una situazione reale delle alchimie del ricordo: Per giorni e giorni ho vagabondato / per strade strette...Intanto prendevo a calci le cartacce abbandonate al vento ...le cicche e le scatole di latte vuoto ( Porta Palazzo ). Ma in contrapposizione nel presente  Ho  corso per i corsi di Torino, - non esiste un’altra città con tanti corsi / uno dentro l’altro, larghi disperati. Ma c’è un’occasione di salvezza: Fortuna che all’angolo con Via Cernaia / incontrai una donna quasi svestita. Per tutta / la notte mi spiegò la bellezza della città, / mi disse e ridisse dove s’annida / il fuoco  sacro che dà linfa ai torinesi. ( Notturno ).
   Nella panoramica, non in definitiva propiziatoria,  il pedale batte sul tasto del passato con tonalità sociali e anche civili. Esemplare in questo senso è la poesia introduttiva,  In cucina.  Il tono è dimesso, l’atmosfera è quella del quotidiano, il lessico è di una semplicità ricercata, accattivante la descrizione centrale dei prodotti ortofrutticoli. Ma il finale rimbalza con un colpo di coda nel richiamo a Primo Levi, che imposta una seconda lettura, più profonda oltre la rievocazione  ambientale e temporale : Poi prendo / le bucce dei pomodori e delle pesche / e le butto nel secchio dell’immondizia / Se mi vedesse primo Levi? / Se...oh dio, mi sento colpevole /oh, dio, queste bucce avrebbero salvato / almeno due bambini, dio, che spreco! / Mi toglierebbe la sua amicizia.

                LIANA  DE  LUCA

lunedì 27 maggio 2013

INCONTRO A CURA DI STEFANO GUERINI


EVENTI LETTERARI A PALERMO


La rivista di letteratura online Euterpe, il blog Intingendo d’inchiostro della poetessa palermitana Monica Fantaci e Blog Letteratura e Cultura di Lorenzo Spurio organizzano un ciclo di eventi letterari per il secondo fine settimana del mese di Giugno.
Gli eventi avverranno con la gentile collaborazione e organizzazione dell’università di Palermo, del Centro Caterina Lipari, dell’Associazione Culturale TraccePerLaMeta, dell’Associazione Culturale Caffè Letterario “Convivio” e si svolgeranno secondo il seguente programma

venerdi 14 giugno ore 16:00
Biblioteca dei Saperi, Facoltà di Lettere, Viale delle Scienze –edificio 12 – PALERMO
Reading poetico dal tema “Disagio psichico e sociale”
saranno presenti 32 poeti che leggeranno le loro composizioni a tema
parteciperanno utenti del C.S.M. di Caltagirone (PA) accompagnati da Gaetano Interlandi (Primario del Centro Salute Mentale di Caltagirone) e da Giusi Contrafatto (Presidente Ass. Culturale Caffè Letterario “Convivio”)

sabato 15 giugno ore 17:00
Palazzo Steri, Piazza Marina 61 – PALERMO
Presentazione del libro “La riva in mezzo al mare” della poetessa Monica Fantaci
Relatori: Lorenzo Spurio (scrittore, critico letterario, direttore rivista Euterpe) e Salvuccio Barravecchia (poeta e scrittore)
Interverranno: Emanuele Marcuccio (poeta e aforista) e Pierangela Castagnetta (poetessa)

sabato 15 giugno ore 18:00
Palazzo Steri, Chiesa Sant’Antonio – PALERMO
Presentazione dell’antologia poetica “L’arte in versi” edizione 2012
opera antologica dell’omonimo concorso ideato da Monica Fantaci, Lorenzo Spurio e Massimo Acciai
Relatori: Lorenzo Spurio (scrittore, critico letterario, direttore rivista Euterpe) e Monica Fantaci (poetessa, scrittrice e vice-direttrice rivista Euterpe)

domenica 16 giugno ore 17:30
Centro Caterina Lipari, Via Francesco Petrarca 26 – PALERMO
Presentazione dei libri “Per una strada” e “Pensieri minimi e massime” di Emanuele Marcuccio
Relatori: Lorenzo Spurio (scrittore, critico letterario, direttore rivista Euterpe) e Monica Fantaci (poetessa, scrittrice e vice-direttrice rivista Euterpe)

domenica 16 giugno ore 19:00
Centro Caterina Lipari, Via Francesco Petrarca 26 – PALERMO
Presentazione dell’antologia del I Concorso Letterario Internazionale Bilingue TraccePerLaMeta
Relatore: Lorenzo Spurio (scrittore, critico letterario, socio fondatore dell’Ass. TraccePerLaMeta)
Interverranno: Emanuele Marcuccio (poeta, aforista e membro di giuria nel concorso) e Monica Fantaci (poetessa e socia dell’Associazione)


Tutti gli eventi sono liberamente aperti al pubblico.
Con preghiera di diffusione questo programma di eventi.

Info:  lorenzo.spurio@alice.it – moni.fant@virgilio.it


PREMIO "SCRIVIAMO INSIEME": MOTIVAZIONI


Premio Letterario Nazionale 
“Scriviamo Insieme” 
3° Edizione 
OPERE PREMIATE
MOTIVAZIONI DELLA GIURIA


SEZIONE A – POESIA EDITA O INEDITA A TEMA LIBERO 
1° classificato:
GENOVEFFA POMINA di Savona con "Si nasconde la luna" 
L'alternanza della notte, dell'alba e del giorno metafora dell'alternarsi della stagioni della 
vita, di dolci istanti e di rimpianti per ciò che avrebbe potuto essere e non è stato. Colori 
che sbiadiscono ingrigendo sogni e speranze, senza fornire le risposte alle domande e ai 
dubbi che portano con sé. Versi delle attese, delle illusioni e delle disillusioni. Versi 
coinvolgenti pervasi da intensa carica espressiva, incastonati in una pregevole costruzione 
poetica che esalta le immagini evocate. 
2° classificato : 
FRANCESCO PALMISANO di Torino con "A sera, se sarà." 
Un verso d'amore che si staglia su sfondi di dolore. Una condizione di sofferenza vissuta 
ma non subita, quasi a trasformarsi in ricchezza profonda di sentimenti. La pregevole 
maestria dimostrata dall'autore nella descrizione dello scorrere sereno del fiume e della 
natura che lo circonda accentua i toni di dolore e porta chi legge ad un coinvolgimento 
emozionale che travolge. "La vita si vive vivendo dall'alba al tramonto. A sera, se sarà, 
penseremo alla sera." 
3° classificato : 
ANNA MARIA CARDILLO di Roma con "Noi bambine giocavamo a campana…" 
Stupenda poesia del ricordo. Quando ieri era un gioco fatto di quadrati di gesso sui 
marciapiedi "tiepidi di primavere piene di promesse", fatto di merende di pane zuccherato 
e di madri "con ago e con la vita a metter punti da sempre uguali a sempre". Ma la vita non 
mantiene le sue promesse e quelle bambine ormai donne si trovano a convivere con le 
"identiche rassegnazioni" delle loro madri. La poetica della vita in immagini intense e 
indimenticabili. Premio Speciale della Giuria
DONATO LADIK di Torino con "Sulle ali di Pegaso" 
Una poesia classica, matura, intensa. La padronanza del verso che l'autore dimostra, 
esalta e illumina immagini ricche di accostamenti seducenti. 
UMBERTO DRUSCHOVIC di Sarre (Aosta) con "Scrivi per me" 
Una poesia d'amore, un verso tenero, un tessuto dove la trama è il ritmo e l'ordito è 
immagine. 
LUCIA RITA CARFAGNO di Larino (Campobasso) con "Il mio pensiero libero" 
La natura essenza di vita, fluttuazione tra dolcezza e vigore. Un verso denso di 
suggestioni accompagnato da un ritmo imperioso. 
ILARIA PARLANTI di Chiesina Uzzanese (Pistoia) con "Pagina di diario" 
L'esaltazione del concetto di effimero, la caducità delle cose, degli elementi, delle 
sensazioni, della vita stessa e, al contrario, l'indelebilità di una "pagina di diario". 
STEFANIA DI MUGNO di Castelnuovo di Porto (Roma) con "La mia anima" 
Poesia dalle grandi suggestioni, lirica di rara intensità, non solo rappresentazione poetica 
ma autentica trama di esistenza. 
Segnalazione Speciale della Giuria
SALVATORE D'APRANO di Montreal (Canada) con "Triste autunno" 
Una raffigurazione pregevole della malinconia di una stagione attraverso lo scorrere lento 
del tempo e della vita. 
EMILIA FRAGOMENI di Genova con "Plaza de Majo" 
Una macchia indelebile nella storia dell'umanità, narrata con rara maestria poetica. 
ANTONIO DAMIANO di Latina con "Sillabe d'amore" 
Un tema "difficile" da incastonare in un disegno poetico. L'autore ha il grande merito di 
riesce a farlo, con un linguaggio che coinvolge e commuove. 
ELENA MANEO di Mestre (Venezia) con "Fiore di marmo" 
Un verso composto dall'alternanza di immagini ed emozioni, in un crescendo, voluto, di 
intensità e di emozione. 
SONIA GIOVANNETTI di Roma con "Notte di veglia" 
Sembra di ascoltare una ballata, al punto da essere quasi indotti a leggere e rileggere poi 
ad alta voce. Ma questa sensazione non nasconde la profondità del verso e l'accecante 
significato che ci trasmette. Autori Finalisti
VITTORIO SCAZZUSO di Albano Laziale (Roma) con "Cinguettii dall'Isola Tiberina" 
Un verso che danza e scorre delicato attraverso il fluire "del fiume antico" ad accennare un 
non so che di affascinante misterico. 
MATTEO NUNNER di Vercelli con "Una generazione annoiata" 
I disagi generazionali, i valori perduti in un mondo in cui "si può smettere di amare, come 
presentare le dimissioni da un part-time". 
AURORA CARBONE di Messina con "Crepuscolo" 
Per aver saputo rendere la magia di un momento in brevi, toccanti versi. 
ALFREDO PERCIACCANTE di Cassano allo Jonio (Cosenza) con "Vale la pena 
vivere" 
Umane miserie di un mondo sbagliato, sogni perduti, delusioni, malinconie di un "passato 
presente". Un tema toccante dove, abilmente nascosto, si intravede un vento leggero di 
speranza. 
FERNANDA MULIN di Rio de Janeiro (Brasile) con "Missione" 
 "La lirica missione d'esser poeta" L'autore dipinge un affresco di versi danzanti, di 
intenzioni, di sensazioni e di immagini. Un virtuosismo di parole per dire: questa è poesia. 
ANTONELLA JACOLI di Modena con "I dimenticati" 
Per l'eleganza e l'originalità del verso. Una poesia da leggere d'un fiato e da pensare per 
un tempo infinito. 
CARLA MEI di Roma con "Oltre il cielo" 
Per la musicalità e la dolcezza di un verso intriso di esperienza interiore. 
PAOLA SCHIAROLI di Roma con "Fruscii" 
Sembra di ascoltare quei fruscii, sembra di percepire il loro avvolgerci. Il verso ci trasporta 
in una dimensione che quasi ci pesa abbandonare. 
GIANCARLA MELECCI di Anzola dell'Emilia (Bologna) con "Felicità" 
Dove risiede la felicità? La cerchiamo, la agognamo, combattiamo per trovarla. 
Fermiamoci un istante, non è forse vicino a noi? Osserviamo, recita l'autore, la "Luce 
profonda degli occhi di tuo figlio". 
ANTONIO VECCHIO di Montepaone (Catanzaro) con "Solitudine senza tempo" 
Per la padronanza del verso ritmico, rimato, musicale. 
ESTER CECERE di Taranto con "Da dove vengono le lacrime" 
Per il lessico elegante, lievemente ritmato ad accentuare la carica espressiva. SEZIONE B – NARRATIVA BREVE EDITA O INEDITA A TEMA LIBERO 
1° classificato:
ARMIDO MALVOLTI di Castelnovo ne' Monti (Reggio Emilia) con "L'hanno chiamato 
Tito" 
Talento, proprietà di linguaggio, abilità comunicativa sono solo il mezzo con cui monologhi 
e ricordi colmi di presenze ancora ben vive, si rincorrono, sembrano sfuggire o tendere 
agguati. 
Il lettore viene spinto sull'altalena della narrazione che oscilla fra il presente e un passato 
troppo prossimo, con un ritmo che anestetizza le membra e impedisce la fuga, pur 
lasciando la mente lucida e gli altri sensi attivi, tanto da poter sentire ogni movimento di un 
bisturi che apre squarci di verità. 
Tutto con una spontaneità tale che neppure ci si rende conto di come e quando ciò inizi. 
Domande di bambina, con una trasparente chiarezza, una saggia ingenuità e una sana 
insistenza che non danno scampo ad alcuna bugia. 
Non si imbrogliano i bambini, non si inganna la purezza d'animo che non conosce falsità. 
E' la disarmante forza di un “Piccolo Principe” che, questa volta, non è nato su B612. 
Come il personaggio di De Saint-Exupéry, la protagonista vede e tocca le catene in cui si 
dibatte ancora l'umanità, ma facendolo nella maniera più “terrestre” possibile, perché è 
questo il modo che conosce. 
Il coraggio di sopravvivere senza l'estremo appiglio davanti a un'evidenza che le fa dire se 
dio non l'abbia ammazzato la guerra, un coraggio che diviene il mezzo che permette al 
miracolo umano di avvenire, riscattando la disperazione con la luce della speranza. La 
bambina, malgrado tutti gli orrori, rimane se stessa e, libera da meccanismi di aritmetiche 
giustizie, coscientemente incredula davanti a ragioni che promettano castighi o compensi, 
sente ancora dentro, un cuore che pulsa. Folle di quel qualcosa che rende grandi i piccoli 
umani, chiede un abbraccio, un abbraccio vero. Dunque è ancora viva nella sua forza di 
essere meraviglioso, come solo un mortale può, e anche lei, un abbraccio, il suo, lo vuole 
ancora donare... 
2° classificati ex-aequo : 
PATRIZIA VALLAVANTI di Caorso (Piacenza) con "Mio" 
Una voce come il pensiero, già da un incipit che trasforma immediatamente la realtà del 
lettore addentrandolo nel corpo del protagonista: un gatto. 
Dalla semplicità di un episodio domestico alla scoperta di un mondo fatto di delicati e 
perfetti equilibri di sentimenti. 
Un sentire che vibra subito alla stessa frequenza di chi legge. 
Sentire, sentire le persone: una forza che l'uomo sembra aver dimenticato. 
Scene famigliari che si alternano a ricordi resi più dolci dal torpido calore della morte 
imminente. 
Tutta l'essenza dell'uomo che passa per la naturale estrema tragedia e lascia intendere 
che c'è qualcosa per cui vale la pena di vivere e che consente di chiudere gli occhi, per 
l'ultima volta, senza rimpianti. 
Una fine che non fa più paura, che alla resa dei conti regala una sorpresa. Scoprire una 
gioia di cui resta il segno: quella di non riuscire più a smettere di ringraziare perché: “mi 
hai amato e ti ho amato”. CLAUDIO BATTISTA di Pescara con "Sotto un cielo crudele" 
I significati e le emozioni si stagliano sin dalla prima riga sull'orizzonte dell'incisiva prosa 
poetica di cui il racconto è intessuto. 
In un arazzo che è la fedele riproduzione delle miserie umane, quelle che non si vedono, 
coperte e confuse nel rivendicato diritto dell'apparenza di una normalità che non concede 
deroghe a ciò che si discosta da quello che è sempre stato, nasce originalissima la storia 
di fantasmi più bella che conosca, per scacciare i veri spettri, quelli che albergano nei vivi, 
e lasciare che il cuore sorrida. 
3° classificati ex-aequo : 
PATRIZIA DELLA MARTA di Perugia con "Il principio di Archimede" 
Dalla suggestiva descrizione delle scene di vita di una quotidianità per noi esotica, resta in 
secca, ben visibile, strappato ai flutti di un caso fatalmente significativo, un messaggio, 
come la bottiglia di un naufrago che forse neppure incontreremo mai. 
Una verità dapprima sussurrata quasi con inconsapevole e ingenua fiducia, poi con cauta 
consapevolezza, fino a essere un grido finale, nella certezza che la stessa verità, un 
giorno, ci renderà liberi. 
Viene spontaneo pensare se, anche lontano dall'immaginario riferito a civiltà lontane, non 
accada lo stesso dentro alle nostre mura domestiche, senza che ce ne accorgiamo; 
ovvero se, usando le stesse parole di chi scrive, non si anneghi ogni giorno in un mare di 
regole inviolabili. 
PIERANGELO COLOMBO di Casate Novo (Lecco) con "Una felpa fucsia" 
Una piccola tragedia che diviene un pasticcio immenso nel cuore di una fanciulla, confusa 
dagli stessi bagliori di vetrini colorati con cui un tempo i conquistadores compravano 
l'ingenuità di genti sprovvedute e con cui, ancora oggi, le società organizzate spesso 
riescono a barattare la felicità autentica. 
Una storia che ci rende spettatori, ponendoci al contempo improvvisamente davanti a una 
vita fatta di regole che funzionano forse per i computer, ma inadatte a crescere degli 
uomini, e ci rode dentro cantandoci in sordina la responsabilità del nostro silenzio di adulti. 
Premio Speciale della Giuria
ANTONINO GIORDANO di Palermo con "Bagnarote" 
Nell'ammaliante abilità narrativa, il delicato connubio fra dura realtà e meravigliosa, quanto 
triste, fragilità umana, in un mondo in cui ingenui compromessi non portano mai 
conseguenze accettabili. 
La vita va comunque vissuta; è la possibilità di una rappresentazione teatrale in unico atto, 
senza repliche, e quando il sipario si chiude, la protagonista dona tutto ciò che ha e che le 
rimane, con l'estremo gesto, neppure consapevole della sua mortalità, unica prerogativa 
umana di cui gli dei non possono fregiarsi, e che rende all'uomo un coraggio che, per forza 
di cose, va oltre il divino, conferendo al dramma consumato, ogni catartica peculiarità per 
chi resta. GIANLUCA CAPPELLOZZA di Battaglia Terme (Padova) con "Ritorno nel delta" 
Sublimi descrizioni paesaggistiche, tanto precise quanto dense di realtà e di vita, in cui si 
intrecciano inestricabilmente natura e umanità. 
Una rappresentazione in cui pare non esserci un protagonista e che piano piano scopre 
invece un intero pezzo di Umanità, che recita su una scena in cui è sempre presente 
l'inscindibile parallelo fra uomo e terre, sulle quali restano i segni delle vicende umane, 
presenti e passate, decifrate con amore ma senza alcuna mistificazione. 
La descrizione di un viaggio necessario, spesso senza trama, che ci riporta, alle volte, nel 
luogo in cui siamo nati, ma con occhi più grandi. 
FRANCESCO GALLINA di Parma con "Drin Drin" 
Un romanzo in una sola lettera, vite che si intersecano, si allontanano, si ritrovano e 
proseguono lungo i sentieri del destino. 
L'amore di un padre, di un fratello, di un amico e un incondizionato incoraggiamento alla 
vita, qualsiasi siano le scelte di ciascuno. 
ALESSIO CHIANESE di Pomigliano D'Arco (Napoli) con "Una persona per bene" 
Ottimo spaccato di un edificio umano costituito dai solidi mattoni del più confuso 
perbenismo. 
Diviene preciso come quei disegni tecnici che in gergo si definiscono “esplosi”, in cui si 
possono vedere separati i più piccoli componenti. 
Una commistione di necessaria freddezza d'occhio di entomologo e di capacità di 
comprensione umana, chiuse da una triste ironia rivelatrice. 
Segnalazione Speciale della Giuria
ANTONIO ANTONELLI di Roma con "Gusto di caffè" 
Il narratore-reporter di un'epoca fatta di gente comune che costruì un pezzo di storia che 
ancora sopravvive. 
PAOLO DAPPORTO di Calenzano (Firenze) con "Tabacco e Venere" 
Per la notevole fascinazione onirica di cui il testo è intriso. 
ANGELA FRAGAPANE di Bologna con "Lo strano malessere della dottoressa Molly" 
Per la tenerezza che l'autore riesce a trovare e a trasmettere, anche cercando nei fatti e 
negli ambienti meno allegri. 
FRANCO VIVIAN di Treviso con "Una piccola storia in Val de Rujo" 
Per quella spiccata sensibilità che sa scoprire e dare valore ai più piccoli indizi di umanità. 
CLAUDIO VASTANO di Marginone (Lucca) con "L'arte della planata" 
Per le ineffabili descrizioni naturalistiche di cui l'autore è in grado di far percepire persino i 
movimenti. ISMAELA CAPECCHI di Pistoia con "La mancanza" 
Per il realismo e la semplicità con cui l'autore esprime vicende quotidiane di persone che 
si trovano in situazioni difficili e poco conosciute. 
RITA MUSCARDIN di Savona con "Sim lib abra vol bin, la magia dei libri" 
Per l'abilità rappresentativa con cui l'autore rende gli oggetti dei veri e propri personaggi 
reali. 
Autori Finalisti
DORINA ANNUNZIATA di La Spezia con "Zuppa alla Titano" 
Per la fantasia decisamente non comune.
LAURA MARIA ROCCHETTI di Avigliana (Torino) con "Il paese del malcontento" 
Per l'eccezionale talento narrativo. 
SEZIONE C – LIBRO EDITO 
1° classificato:
SERGIO CONCA BONIZZONI di Milano 
"Un serial-killer per i Promessi Sposi" Albatros 
Un giallo ben concepito e strutturato la cui storia si intreccia e dipana attraverso luoghi e 
personaggi dei Promessi Sposi. Idea di grande impatto e originalità in un’atmosfera dai 
risvolti sapientemente intricati. 
I personaggi sono tratteggiati con estrema cura e l’autore ha il merito di condurre il 
lettore lungo i fatti di cronaca nera presentandoli senza i connotati esasperati del dramma, 
ma piuttosto poggiando i fatti cruenti su segreti dolorosi e oscuri che la storia, con assoluto 
garbo, lascia progressivamente e inesorabilmente trapelare, fino all’epilogo, con un finale 
mesto e amaro degno della migliore tradizione del romanzo di genere. 
2° classificato : 
CARLA CUCCHIARELLI di Roma 
"Ho ucciso Bambi" 0111 Edizioni 
Una storia descritta lucidamente, tutta al femminile, densa di una tensione sempre a livelli 
altissimi. La trama poggia su fatti violenti di lucida follia, ma nel contempo rivelatori di un 
desiderio di amore, di una bramosia per una vita lontana da quella che il romanzo stesso 
propone, di una vita prima degli eventi: quelli cioè nei quali si consuma una giovinezza 
smarrita e priva di futuro, colma di falsi interrogativi e priva di fiducia nel contatto umano, 
arrogante, affogata e alienata. I fatti descritti nel romanzo innestano dinamiche incontrollate, eventi che suonano 
tenebrosamente ostentati, sempre troppo al di sopra delle righe, eccessivi ma al contempo 
credibili nonostante la follia che le pervade fino al punto da sopravanzare il lecito e 
diventare essa stessa realtà. 
E tutto si realizza senza che peraltro sorgano sospetti, senza segnali rivelatori; ogni 
evento matura all’interno di un’ombra, in un contesto senza regole di riferimento e freni 
inibitori nell’illusione di poter passare alla storia con atti violenti spinti fino a gesti estremi. 
3° classificato : 
ENRICO FARINA di San Genesio (Bolzano) 
"Carbolineum – Un'infanzia tra vagoni e montagne" Publistampa Edizioni 
Il tema autobiografico viene presentato in modo sinceramente tenero, affabile ma 
soprattutto impreziosito da una vena ironica che rende la storia fortemente accattivante. 
E’ un romanzo che si legge piacevolmente, che a tratti lascia spazio al 
compiacimento dello stesso lettore, e i personaggi si lasciano tutti apprezzare grazie 
proprio al modo disincantato con cui l’autore riesce a presentarli, quasi fossero immagini 
impresse sulla carta a grana media di vecchie foto color seppia: in ogni momento si 
percepisce lo sguardo smaliziato e attento del personaggio autore. 
Quel che più cattura il lettore è la scioltezza del procedere che lascia aperta, sul 
finale, una promessa di futuro altrettanto seducente. 
Premio Speciale della Giuria
LUCA ATTANASIO di Roma 
"Se questa è una donna" L'Erudita 
Il taglio descrittivo scelto dall’autore è prettamente giornalistico: nessuna concessione 
quindi all’espediente emozionale, nessun tentativo di mediazione da parte dell’autore; le 
storie descritte e i personaggi parlano da soli, senza autocompiacimento e senza alcun 
tentativo di suscitare sentimenti di pietà. 
Il compito interpretativo è lasciato unicamente al lettore ed alla sua capacità di 
comprendere e trarre conclusioni attingendo esclusivamente al proprio bagaglio cognitivo, 
alla personale volontà di guardare oltre, di approfittare di quanto riferito per aggiungere 
elementi utili alla propria visione sociale del mondo. 
Resta forte nel lettore il sapore di un documento letterario importante per lo stupore 
che suscita l’eroismo dei personaggi, per la loro intima consapevolezza che il riscatto 
fonda soprattutto sulla loro stessa indubbia capacità di autodeterminazione, fortificata dalla 
consapevolezza che la volontà di molto sopravanza le difficoltà. 
ALESSANDRO VIZZINO di Latina 
"La culla di Giuda" Drawup Edizioni 
L’autore propone una storia attuale innestandola su riferimenti a retaggi medioevali, foschi 
e marcatamente ricchi di simbologia. 
“La culla di Giuda” si pone in bilico tra il romanzo giallo e quello poliziesco: i tratti 
tipici di quest’ultimo si ritrovano nei dialoghi secchi, serrati, incalzanti e concitati, ma anche 
nei momenti di solitudine dei personaggi, colti a meditare sulla personale esperienza di 
vita. Un poliziesco leggero, scorrevole, che lascia comunque trapelare il desiderio di 
poggiare l’impianto dell’opera su precise conoscenze storiche e sulla concatenazione di 
fatti logicamente rigorosi. 
Premio Speciale per il miglior saggio 
LUCIO SCHIUMA di Pisticci (Matera) 
"Più calcio, più memoria" Edizioni Croce 
Uno straordinario metodo di apprendimento e memorizzazione. L'autore ci offre un saggio 
costruito con grande capacità trasmissiva. E' un vero e proprio metodo di studio, articolato 
con cura a supporto di un'idea innovativa e geniale. Se si prevede di assegnare un 
riconoscimento per i saggi, quest'opera di Schiuma, tra quelle esaminate è senza dubbio 
la migliore. 
Segnalazione Speciale della Giuria
EMILIO PASCHETTO di New York (Stati Uniti) 
"Capolinea New York" Drawup Edizioni 
Il protagonista è un uomo in cerca di riscatto, che affronta le situazioni forte di un 
salvagente utile a saldare il conto quando ormai sono esaurite le risorse, quando le parole 
perdono di senso, quando il nostro eroe non vede più via d’uscita e rincorre una giustizia 
personale che fa di lui un uomo braccato dagli esiti delle sue stesse azioni. 
Questa in estrema sintesi la trama di “Capolinea New York”: l’unica soluzione 
possibile appare nelle ultime righe del romanzo, inesorabile come sono i destini segnati. Il 
lettore però non riesce ad intuirlo se non proprio affrontando lo sgomento delle righe finali. 
Un titolo perfettamente centrato per un romanzo che ha i tratti del giallo, dal 
contenuto accattivante per i cambi repentini di sequenze e di piani, quasi una 
sceneggiatura cinematografica, che insieme alla linearità dei percorsi mentali dei 
personaggi e la grottesca follia di alcune situazioni, proposte sempre con straordinaria 
puntuale lucidità., costituisce un punto di forza innegabile dell’opera. 
SILVANA AGOSTINI di Pistoia 
"La stanza del tempo" Giovane Holden Edizioni 
Attraverso undici storie è possibile intravedere lo spirito attento dell’autrice, capace di 
utilizzare le immagini del mondo reale per rivelare una sensibilità descrittiva. 
Undici storie che si dipanano lungo situazioni molto diverse tra loro e che vedono 
affacciarsi personaggi descritti senza alcun eccesso, perché il vero obiettivo delle storie è 
mantenere vivo l’interesse del lettore per la parola schietta, diretta e incisivamente esatta: 
è proprio grazie alle scelte narrative dell’autrice che prendono forma e vigore mondi 
inattesi e situazioni rivelatrici. MICHELANGELO BARTOLO di Roma 
"La nostra Africa" Gangemi Editore 
Il tema potrebbe nascondere la banale cronaca di fatti che si susseguono nell’ambito di un 
programma di assistenza sanitaria nel continente Africano: invece l’autore propone un 
testo originale, accattivante, molto leggibile, che prendendo spunto da fatti, fallimenti, 
pastoie burocratiche che si frappongono alla realizzazione del programma stesso, 
descrive un percorso di affermazione che supera le diffidenze delle persone, tessendo una 
trama ironica e talvolta scherzosa che ben si addice alla descrizione dei fatti, fino al 
raggiungimento, riga dopo riga, del risultato sperato. 
L’autore dunque, con un libro scritto in prima persona per narrare un'esperienza 
straordinaria offerta al lettore con fresca ironia, aiuta a comprendere quanto possa essere 
appassionante e appagante l’impegno civile e quanto possano essere utili la tenacia, la 
fantasia e la perseveranza. 
Autori Finalisti
MARIA GIUSEPPINA PAGNOTTA di Trani 
"L'emozione di incontrarsi all'improvviso" Alfredo Guida Editore 
Dell’opera si apprezza in particolare la profonda vena emotiva che si percepisce nel 
crescendo intrigante dei sentimenti e delle sensazioni. Attraverso la passione e le premure 
dei personaggi, l’autrice offre spunti di riflessione continui sul tema dell’amore, senza mai 
scendere nel banale, trattando momenti come la lontananza, la nostalgia, il tradimento e le 
attese dei personaggi. Quasi fossero un pretesto per esplorare i sentimenti. La scrittrice ci 
stupisce con una trama che progressivamente si infittisce, acquista connotati diversi, con 
un ritmo che diventa incalzante, inserendo una venatura di giallo che arricchisce il 
romanzo fino all'epilogo, costruito con cura e coerenza.
DARIO PONTUALE di Roma 
"Nessuno ha mai visto decadere l'atomo di idrogeno" Bordeaux Edizioni 
Partendo dal ritrovamento di alcuni libricini di appunti e dal casuale incontro tra persone 
apparentemente diverse tra loro, nasce una storia sottile, arguta e piena di senso. La 
trama è semplice ma al contempo originale e a tratti raffinata, e per questo capace di 
suscitare la partecipazione del lettore che ben si dispone a seguire l’evoluzione della storia 
che propone, pagina dopo pagina, un pensiero sempre più maturo e condivisibile. Il 
resoconto in prima persona riesce a varcare la soglia della soggettività, tipica di questo 
punto di vista, per tramutarsi in visione oggettiva delle singole sequenze, sempre 
apprezzabili per la tecnica narrativa. e per la assoluta mancanza di cadute di stile. 
La lettura fresca e agevole lascia un piacevole retrogusto nel lettore, un senso di 
complicità prossima quasi al desiderio di emulare i personaggi del racconto, per la carica 
di immaginazione e ottimismo che infonde. 
NICOLETTA E LUIGINO VADOR di San Quirino (Pordenone) 
"Una questione di cuore" Ibiskos Editrice
Una storia fatta di lontananza e di nostalgia, raccontata con passione, con rabbia e amore, 
capace di far percepire come particolarmente vicini fatti che invero si tende a considerare 
appartenere a tempi remoti. ORNELLA FIORENTINI di Ravenna 
"La bambola di Solange" Manidistrega Editrice 
Un romanzo noir meritevole per le ambientazioni e per il taglio psicologico che caratterizza 
i personaggi: l’autrice mostra di muoversi disinvolta lungo tutta la trama del romanzo, 
amalgamando temi esoterici con una misurata suspense. Il risultato è un’opera raffinata in 
grado di far apprezzare la vena narrativa. 
La narrazione ci porta lontano, verso realtà che non conosciamo, cavalcando un 
intimismo, una sensazione diversa dell'essere. Ci rendiamo conto di questo, quasi per 
incanto, soltanto dopo aver voltato l'ultima pagina. 
DARIO GHIRINGHELLI di Turate (Como) 
"La cornice del quadro" Davide Zedda Editore 
Il romanzo si colloca nell’ambito del romanzo di genere poliziesco, pregevole per le 
ambientazioni e connotato da uno stile che si potrebbe definire altero: la concatenazione 
degli eventi segue una trama logica impreziosita dal ritmo che l’autore ha voluto imprimere 
alla descrizione degli eventi. Pregevole la bontà stilistica della narrazione. 
RINO FATTORI di Cavezzo (Modena) 
"Un terremomento che non finisce mai" Edizioni Il Fiorino 
Una testimonianza importante legata al terremoto che ha sconvolto una Regione e il 
Paese intero, tanto per la tragedia in sé, quanto per gli eventi successivi. I fatti sono 
descritti con un taglio giornalistico, ma l’autore riesce a far trapelare egualmente il 
coraggio, la volontà di superare l’indicibile smarrimento, così come anche il senso di 
comunanza che nasce dalla condivisione del crudele destino.
ROBERTO BERNARDINI E CLAUDIO PRILI di Roma 
"Nun core troppo Roma…" Albatros 
Storie e aneddoti, curiosi, a volte intriganti. Narrati in prosa, accompagnati e "conditi" da 
versi. Un'attenta ricerca delle tradizioni e un modo originale e divertente di proporsi al 
lettore. 
MICHELE LAZZERINI di Carrara 
"Comarmo" Cicorivolta Edizioni 
La trama del romanzo è tessuta in modo da tenere insieme in modo sempre efficace i 
personaggi e gli ambienti nei quali la storia è ambientata: ciò rende questo poliziesco 
un’opera pervasa dal carattere che questo genere di romanzo deve possedere. Nei giorni 
caldi per l'attesa di giustizia sui fatti del G8 a Genova, prende forma un romanzo "ricco" di 
spunti e di intreccio. 
Originale il ritmo narrativo e la scelta stilistica dell’impiego della punteggiatura – il 
punto e virgola - come metronomo dei periodi. 
ROLANDO PERRI di Cosenza 
"Il salice ridente" I Libri di Emil 
La storia di una famiglia rappresenta qui il pretesto per suggerire al lettore, con adeguata 
sensibilità, continui richiami a sentimenti nobili e duraturi: attraverso il racconto, incentrato 
sulle vite di due cugine e il percorso verso la maturazione della loro piena femminilità, è l’occasione per descrivere i mutamenti del mondo, della morale e dei rapporti sociali verso 
una visione emancipata della vita.
RAFFAELE MONTEFUSCO di Milano 
"La casa di moda" Apollo Edizioni 
Un poliziesco denso di fatti e di personaggi, ad ognuno dei quali l’autore ha saputo dare 
una precisa connotazione. Dialoghi stretti e continui riferimenti ai luoghi permettono al 
lettore di orientarsi lungo la trama partecipando agli eventi con sufficiente complicità. 
Genova fa da sfondo alla vicenda e, lentamente, si erge quasi essa stessa a 
protagonista. 
SEZIONE D – LIBRO DI NARRATIVA INEDITO 
1° classificato:
CRISTINA TRINCI di Castelfiorentino (Firenze) con "Quello che resta" 
Un ottimo romanzo. Un giallo o, forse, meglio dire un thriller. L'autore si cimenta in una 
storia ben costruita senza cadere nelle trappole classiche di questo genere letterario, 
denotando conoscenza delle regole che il genere stesso impone. Il romanzo è 
dimensionato correttamente e l'autore ha offerto gli spazi giusti alle ambientazioni (Firenze 
e un pregevole breve affresco di Genova). Sono perfette le raffigurazioni dei personaggi, 
nei loro pensieri, nella loro costruzione psicologica. I dialoghi sono stringenti, legati alle 
situazioni ed espressi in un linguaggio attuale e adeguato alla storia. Ottimo l'uso di 
digressioni che alimentano l'interesse del lettore. Un romanzo che denota la cura e lo 
studio con cui è stato concepito. 
2° classificato : 
NICOLA ESPOSITO di Bari con "Petali di giglio" 
Un romanzo che danza ai confini della fiaba, e a volte ne varca con delicatezza 
l'immaginario confine, in punta di piedi, quasi senza farsi scoprire dal lettore. Grande 
capacità narrativa dell'autore che unisce a questa dote una totale padronanza della 
tecnica. La "ricchezza" data dai personaggi, unita a quella che appare una 
rappresentazione pittorica dei luoghi e della natura, fa di "Petali di giglio" un romanzo di 
grande spessore. 
3° classificato : 
FABIOLA SCIARRATTA dell'Aquila con "I tetti blu" 
6 aprile 2009: un giorno che resterà nella memoria degli Aquilani e di tutti noi. Questo 
romanzo breve ne offre una testimonianza attraverso storie, dialoghi e pensieri. Non è 
facile scrivere di tragedie spaventose. L'autore, al contrario, ha il merito di offrirci un'opera 
attenta, minuziosa, con uno stile asciutto e privo di orpelli. Ha inoltre il merito di far 
partecipare chi legge al groviglio di sentimenti proprio di chi quell'esperienza drammatica 
l'ha vissuta in prima persona. Premio Speciale della Giuria
GIULIA CASTELLI di Centurano (Caserta) con "Il filo nero" 
Una raccolta di racconti noir che lascia un segno ben preciso e tangibile sul talento 
dell'autore. Questo genere letterario ha un coefficiente alto di difficoltà: facile scadere nel 
banale o, peggio ancora, nell'incoerenza. L'autore ha saputo con qualità e mestiere evitare 
ogni trappola offrendoci un lavoro di notevole spessore. 
JACOPO IANNACCI di Gardolo (Trento) con "Diario di un viandante" 
Geniale intuizione letteraria dell'autore. Un passo recita: "Ogni viaggio è importante, anche 
se è solo una passeggiata nel giardino di casa". Si parte, noi e l'autore, sembra quasi che 
tendiamo a confrontarci, nell'alternarsi delle sequenze. Originale la loro scelta e 
ineccepibile dal punto di vista rigorosamente tecnico. L'autore le nomina "diario", 
"riflessione", "pensiero", "ricordo". Ognuna ci trasmette qualcosa e ci arricchisce: un 
viaggio che vorremmo non terminasse mai. 
PATRIZIA ROSSI di Roccapriora (Roma) con "Storie di caffè in grani" 
Pregevole, ironica, piacevole: quanti aggettivi può meritare questa raccolta di racconti 
brevi? Tanti ed è difficile sceglierli. L'autore ha l'originale idea di incastonare i racconti in 
una immaginaria teca fatta di grani di caffè. Sono descritti attimi di vita brevi, intensi, caldi 
e aromatici come un caffè. Un secondo merito che va riconosciuto è la padronanza del 
genere. Il racconto breve ha delle regole ben precise, un ritmo letterario a sé stante: 
l'autore dimostra di conoscerne tutte le sfumature consegnandoci una raccolta costruita 
con cura e attenzione. 
Segnalazione Speciale della Giuria
LUCA FALCHI di Roma con "La spada di Milos" 
La civiltà contadina in Serbia, la scoperta dei valori "veri" da parte di Nikola, la scoperta di 
una vita a lui prima lontana, sconosciuta e di un tenero amore giovanile. Un narrare 
intenso, ricco di immagini e di raffigurazioni di umana esistenza. 
FRANCESCA ROMANA NARDONI di Roma con "La luce del nuovo giorno" 
La Roma del 1860. Uomini, eroismo, passioni, ideali. Un romanzo storico di assoluto 
valore: i personaggi sono credibili, ben caratterizzati e perfettamente inseriti all'interno del 
tema e dello spazio storico. 
ORNELLA FIORENTINI di Ravenna con "E perché dovrei pentirmi?" 
Un romanzo che trasporta lontano il lettore. E' vero, tutti i libri ben concepiti sono in grado 
di creare questo incantesimo. Ci fanno sognare, emozionare, in una parola, ci fanno uscire 
per qualche ora dalla nostra realtà, bella o brutta che sia. Questo romanzo, 
innegabilmente, ne è capace. MASSIMILIANO CANNAS di Olbia con "Una nota di amaro, ghiaccio e arancia" 
Un romanzo intenso a cui la narrazione in prima persona contribuisce a dar forza, vigore. 
Appare come un romanzo del ricordo, tuttavia l'autore ha la capacità di creare una 
complicità con il lettore, una condivisione che appaga lo sfogliare delle pagine. 
ANGELA GHERARDI di Vidiciatico (Bologna) con "Diario di Bella" 
La vera storia di Bella, un cagnetta abbandonata che trova una famiglia che la adotta, ma 
che soprattutto la ama. Quando Bella viene colpita da una grave malattia che la paralizza, 
i suoi nuovi amici con amore costruiranno per lei una vita fatta di nuove realtà, di nuove 
abitudini, di nuove passioni. Un libro tenero, indimenticabile. 
Autori Finalisti
ENZO CAPUANO di Pellezzano (Salerno) con "Acqua" 
Il romanzo si proietta sullo sfondo delle gare di tuffi da grande altezza. La storia di un 
ragazzo, l'acqua profonda della Neretva, l'orrore della guerra, e poi la Costiera Amalfitana 
e la sua magia. Un ultimo tuffo, che vale una vita intera. 
LEONARDO NICOLETTI di Matera con "Bagliori di un crepuscolo" 
Un piccolo paesino della Lucania, piccole storie di grande umanità narrate con garbo unito 
a una grande forza comunicativa. 
CLAUDIO VASTANO di Marginone (Lucca) con "Lo strano caso delle luci di 
Roccaverde" 
Lo scrittore ha l'abilità di gestire un romanzo complesso, difficile, in quanto la tematica del 
"mistero" sovente porta a cali di tensione o, peggio ancora, a incoerenze. In questo 
romanzo ciò non accade, al contrario il susseguirsi delle sequenze genera interesse 
sempre crescente. 
ANDREA ZARROLI" di Nugola Nuova Colle Salvetti (Livorno) con "L'eredità del 
falco" 
Romanzo di grande spessore. Ambientazioni superbe, personaggi ben caratterizzati, 
intreccio coerente. 
MASSIMO GALIBERTI di Pontedera (Pisa) con "Un angelo di nome Brown" 
Un romanzo a volte tenero a volte intrigante. Concepito con cura e strutturato secondo 
canoni ben delineati che fanno evincere padronanza di tecnica narrativa. 
EVANDRO STRACCINI di Cormano (Milano) con "In assenza di verità" 
Il miglior romanzo Fantasy esaminato tra una rosa in concorso numerosa e qualificata. "In 
assenza di verità" si distingue per la sapienza narrativa, per l'originalità delle situazioni 
(perla rara nel panorama fantasy) e per la padronanza del ritmo, valore aggiunto in 
un'opera di così ampio spessore. PAOLO BALDORI di Cecchina (Roma) con "L'immagine e lo specchio" 
Sul volto riflesso sul finestrino di un treno o di uno specchio, si dipingono tristezza, 
depressione, pessimismo. Un incontro casuale restituirà al protagonista una parvenza di 
vita. L'autore tratteggia una storia difficile, senza cadere nella trappola di evocare 
immagini scontate. Riesce, al contrario, ad alternare con maestria situazioni e stati 
d'animo. 
GIOVANNI COGLITORE di Santa Venerina (Catania) con "La carovana del destino" 
Per l'originalità del tema e la costruzione narrativa. 
CARLO ORTODOSSI di Brescia con "Memorie di un letturista" 
Un letturista di contatori della luce: incontri, imprevisti, avventure; ironia, sensualità. Come 
recita lo scrittore: "fatti e misfatti del dentro le case". 
PIERLUIGI LANZINI di Tel Aviv (Israele) con "Verità scomode" 
Un romanzo avvincente, coerente. L'intreccio è curato, le funzioni e le sequenze sono 
congegnate con abilità. 
MARIA GIULIANA GUERNELLI di Rastignano (Bologna) con "Una notte sul monte 
calvo" 
Una fiaba in cinque parti, una lettura piacevole. Grande abilità narrativa in un tenero e 
dolce romanzo "giallo" per bambini. 
ANNIBALE BERTOLLO di Cittadella (Padova) con "Casa, chiesa, bar e patronata" 
Piacevole raffigurazione di vita di un piccolo centro. Immagini, suoni, amori e sentimenti di 
tempo che sembra troppo lontano.
SEZIONE E – RACCOLTA DI POESIE EDITA 
1° classificato:
MAURO MONTACCHIESI di Roma 
"Satura lanx" Il Convivio 
Dai versi dell'Autore, affiora, con forza e lucidità, un'esistenza segnata dalla continua 
ricerca di un'interiorità che assume valenze multiformi. Raccontare, raccontarsi, esplorare i 
propri labirinti, individuare i punti di partenza che, a volte, divengono invece faticosi, 
agognati traguardi. E nel viaggio interiore ci accompagna la magica dimensione della 
parola che è incontro creativo, specchio di un pensiero riflessivo e riflettente, espressione 
colta e ricercata, che svela il gioco incessante della metafora e focalizza paesaggi 
nascosti nell'essere-uomo. 2° classificato : 
FRANCESCO MAUROGIOVANNI di Gioia del Colle (Bari) 
"Questo male di niente" Gelsorosso 
Una folla di interrogativi pervade i versi dell'Autore: il senso del vivere, di dare voce al 
dolore ed alle attese, di colmare i vuoti dell'esistenza. Domande per le quali non è 
semplice individuare le risposte e quindi destinate a rimanere aperte. Un verso raffinato, 
che suscita risonanze interiori, racconta i vissuti e le stagioni dell'uomo e, insieme, il tempo 
della vita, spesso ancora indecifrato e sospeso nel non-senso. 
3° classificato : 
NAZARIO PARDINI di Arena Metato (Pisa) 
"Scampoli serali di un venditore di arazzi" The Writer Editions 
Emerge, da questa raccolta di versi, tutto il mondo poetico dell'Autore: dalla descrizione 
attenta dei paesaggi della natura, sentita come legame prezioso e indissolubile all'analisi 
di quei "paesaggi esistenziali" in bilico tra sofferenza e speranza, memoria del passato e 
prospettiva di un avvenire spesso incerto e problematico. La padronanza stilistica ed il 
lessico elaborato rendono il suo verseggiare aulico, ricco di simbologie e di raffinatezze. 
Premio Speciale della Giuria
SIMONE MISITI di Torino 
"Note distratte d'un umile artista" Albatros 
Le parole, nella poetica dell'Autore, assumono colore e spessore e, anche se 
spazialmente lontane, dissonanti, creano legami di senso che catturano, imprigionano e 
fanno vibrare l'animo del lettore che ritrova, in quei versi apparentemente scompagnati, le 
sue stesse ansie ed abita quello spazio, che non è mancanza di parole. 
GIANNI VIANELLO di Roma 
"Non solo mediterraneo" Edizioni Del Leone" 
Un testo multiforme eppure di una liricità immediata che ci rimanda alle radici della nostra 
cultura. Un viaggio nella mitologia greca e romana che fa rivivere suggestioni, atmosfere, 
luoghi, personaggi, ancora attuali, perché archetipi della civiltà odierna. Consapevole e 
raffinato l'uso dell'endecasillabo e la ricerca attenta delle sonorità. 
Premio Speciale della Giuria per la miglior raccolta di poesie Haiku
MONICA FIORENTINO di Sorrento 
"Camera centoventi" Carta e Penna Editrice 
Per le immagini e le suggestioni contenute in una raccolta che esalta la filosofia di questa 
affascinante espressione poetica. Segnalazione Speciale della Giuria
ALFONSO ANGRISANI di Roma 
"Dentro. Dal deserto" Edizioni Estro-Verso 
"Dentro, dal deserto" emerge un desiderio di individuare una direzione per orientarsi in un 
mondo difficile, brutalmente reale, a volte estraneo, dove la ricerca di una stella polare 
diviene scopo e speranza di vita. Versi liberi dipingono immagini, mosaici di vita, di mondi 
interni, a volte lontani, inafferrabili. Da essi le parole riportano a concetti e messaggi densi 
di significato, recuperando tutto il loro spazio in un tempo in cui la parola è troppo usata, 
manipolata, svuotata di significato. 
GIANCARLA MELECCI di Anzola dell'Emilia (Bologna) 
"Attimi in movimento" SBC Edizioni 
Sensazioni, emozioni, attimi da afferrare all'istante, prima che siano ridotti in frantumi. 
Caleidoscopio di una vita densa di ricordi, di illusioni evanescenti. Un verseggiare libero da 
schemi precostituiti, immediato, a tratti intimistico. 
DONATO LADIK di Torino 
"Filastrocche, poesie e pensate barocche" Echos Edizioni 
Dai versi dell'Autore emergono con forza tutte le inquietudini di una esistenza vissuta 
intensamente, nella quale sbiadiscono le giovanili illusioni, si fanno più incerti i desideri. Si 
percepisce tuttavia viva, in particolare nella sezione "filastrocche", un ricerca di armonia e 
di scoperta giocosa delle tracce del bambino che nasconde dentro di sé. Un verseggiare 
esperto, rimato, ricco di assonanze, ritmo, musicalità. 
Autori Finalisti
VERA MARCOLINI di Gavardo (Brescia) 
"Palpito" Aletti Editore 
L'Autrice predilige la poesia descrittiva per ripercorrere i luoghi della memoria e del 
ricordo, per ascoltare e godere dei suoni e rumori della natura, per innalzare la sua anima 
verso l'ignoto, verso una spiritualità tesa ad afferrare e comprendere il senso delle cose e 
delle tante forme di vita che "palpitano" intorno a noi. 
GIANNICOLA CECCAROSSI di Roma 
"Ed è ancora così lontano il cielo" Ibiskos Ulivieri 
E' un percorso esistenziale quello che conduce l'Autore alla ricerca di sé, attraverso un 
viaggio all'interno della propria anima, fino a riconoscere un forte bisogno di spiritualità. I 
suoi versi sanno condurre l'immaginazione e liberarla verso il messaggio che l'uomo 
definisce meglio se stesso, le sue potenzialità, i suoi limiti, se si rapporta alla sua 
soggettività ed interiorità. OFELIA USAI di Monza 
"Dalla polvere del tempo" Montedit – Collana I Gigli 
La terra natia è fonte di ispirazione per l'Autrice e, "dalla polvere del tempo", affiora nitido 
un universo di affetti e di paesaggi, un legame atavico ad una natura antica, 
incontaminata. Dall'altra parte il mondo di oggi, posto quasi in contrapposizione a quello 
dei ricordi, l'avvento di un "progresso" che spesso ha cambiato, sconvolgendolo, il volto di 
un territorio cancellandone la bellezza, l'armonia. Un verso semplice, puro, nostalgico. 
VIRGILIO ATZ di Belgioioso (Pavia) 
"Il sentiero dell'onda minore" Casa Editrice Menna
Dai versi dell'Autore trapela un microcosmo fatto di solchi antichi, mulattiere, voli di poiane 
e gheppi, di un fiume che canta parole desuete, di una terra che accoglie e imprigiona, 
…una anima in continua ricerca di sé. Quadretti agresti, acquerelli di un borgo, scrigno di 
solitudini…
GRAZIANO SIA di Tesserete (Svizzera) 
"Emigrare, se Dio vuole in Svizzera" Carta e Penna Editrice 
Poesia nostalgica e del ricordo, specchio di una vita vissuta da emigrante, lontano, ma 
non dimentico delle proprie origini, delle radici, di una terra di sole e di mare, culla dei 
sogni e degli affetti più veri, promessa di speranze future, … versi che tendono verso la 
prosa descrittiva, liberi da costrutti, che ripercorrono le tappe di un viaggio reale, ma anche 
interiore. 
CARLO BENINCASA di Roma 
"Vento e acqua" Albatros 
Con il suo verseggiare l'Autore spazia dal mondo dei sentimenti, dei vissuti, delle 
inquietudini personali agli eventi del mondo contemporaneo. L'identificazione con la natura 
ed i suoi elementi si tramuta in desiderio di vita, in attesa di quella serenità che il passato 
sembra avergli negato. Oppure in ricerca di uno stile personale, evocativo di suggestioni. 
CARMELA SALVEMINI di Bisceglie (BT) 
"I sentieri dell'anima" Albatros 
Una raccolta poetica che ripercorre i sentieri dell'esistenza dell'Autrice, ma che è attenta 
anche alle molteplici tematiche della natura. Un verseggiare privo di costruzioni 
complesse, caratterizzato da versi brevi, ritmici, rimati. 
STEFANO MARTIN di Varmo (Udine) 
"Il volo del gabbiano" Davide Zedda Editore 
Le tematiche che emergono dalla raccolta poetica sono quelle tipiche di ogni esistenza: la 
vita e la morte, la speranza e l'amore, la giovinezza, i tormenti dell'anima. L'Autore le percorre leggero, con ali di gabbiano, in perpetuo volo. Il verseggiare, semplice 
nella forma, ritrova i tempi dilatati e di ampio respiro tipici della prosa-poetica. 
ROBERTO BIGOTTO di Piove di Sacco (Padova) 
"Verso perduto" Tindari Patti 
Affiora dai versi una costante nostalgia del tempo passato e di un'innocenza svanita con il 
sopraggiungere dell'età adulta. Ed il futuro appare come promessa di un tempo ignoto, 
tiranno, involucro di un nulla dove i sogni, inevitabilmente, vanno ad infrangersi. 
Interessanti le sperimentazioni grafiche sulla parola, quelle che l'Autore definisce 
"Neofuturismo". 
SEZIONE F – RACCOLTA DI POESIE INEDITA 
1° classificato:
ANTONELLA ALESSANDRO di Roma con "Memorie e sogni" 
Questa raccolta merita un'attenzione particolare. Il tempo dedicato ci ha regalato momenti 
di profonda e intensa emozione. La raccolta è variegata, ricca di spunti. Dalla narrazione, 
quasi, di episodi di vita, a momenti circoscritti e inquadrati da eventi che hanno segnato 
l'esistenza di tutti come in "Nasce un bambino nel terremoto", fino a giungere alle 
esperienze emozionali proprie dell'autore. Un'alternanza che sembra casuale ma che non 
lo è. Serve a farci pensare e riflettere sulla vita, sfruttando e avvalendosi dei 
coinvolgimenti di ciò che, in parte, appartiene anche a noi. 
2° classificato : 
ALESSANDRO CORSI di Livorno con "La polvere delle storie" 
Una silloge di grande valenza emozionale e stilistica. C'è una poetica della vita che 
emerge da questa raccolta di versi intensi. L'ineluttabilità del tempo, l'incertezza o, forse, 
la certezza del domani inducono chi legge a interrogarsi e a meditare su ciò che, come 
scrive magicamente il poeta "Alla fine di tutto il mio cammino sarà un mare di ricordi e risa, 
di memorie e pianti". 
3° classificato : 
LORETTA STEFONI di Civitanova Marche (Macerata) con "Strappi di cielo" 
Questa raccolta di poesie è uno scrigno che ci porta a condividere sogni ed emozioni. Non 
tralasciando il valore intrinseco delle singole poesie (basti pensare alla potenza poetica di 
"Tra grida di gabbiani" o all'intensità di "Il profumo del cuore") è l'insieme che ci ha stupito. 
L'autore ha il grande merito di aver concepito "Strappi di cielo" non come una raccolta di 
singole poesie ma quasi come una sequenza ininterrotta di versi tesa a coinvolgere il 
lettore. Premio Speciale della Giuria
CORRADO AVALLONE di Portici (Napoli) con "Versi per gente di cuore e di mare" 
Una raccolta divisa in tre sezioni, "Affreschi marini", "Il chiostro dei sentimenti" e "Dolore e 
contestazione". L'autore dimostra originalità poetica spaziando tra tematiche 
profondamente diverse fra loro, mantenendo uno stile, una ritmica e una musicalità che 
sembrano unire le storie narrate, che sembrano quasi creare un denominatore comune 
che le unisce, seppur così diverse fra loro. 
YLENIA BAGATO di Puegnago Sul Garda (Brescia) con "Sul filo" 
Se è vero che la poesia incanta e ferma il tempo, "Sul filo" riesce perfino ad andare oltre. 
E' un volteggiare di seduzioni, a volte pervase di delicata sensualità, a volte intrise di 
sensazioni riposte nell'anima che affiorano quando sembra, al contrario, che abbiano 
desiderio di celarsi. L'autore padroneggia una tecnica poetica di rara originalità. 
Segnalazione Speciale della Giuria 
COLOMBA DI PASQUALE di Recanati (Macerata) con "Minuscole poesie" 
Originale creazione poetica. Le "Minuscole poesie" si leggono d'un fiato, salvo poi fermarsi 
a riflettere per un tempo che sembra sospeso. E si torna a leggerle, catturati. 
STEFANO BALDINU di San Pietro in Casale (Bologna) con "Il quieto rifugio" 
Pregevole la costante ricerca di struttura che si nota nelle singole liriche e nel compendio. 
Il lessico, inoltre, esalta i contenuti, l'interiorità e la carica emozionale. 
Autori Finalisti
ANTONIO CIERVO di Trento con "Il sentiero dell'esistenza" 
Una raccolta dalla struttura imponente, ricca di spunti emozionali, in un alternarsi di poesia 
a volte amara, altre volte nostalgica, altre ancora riflessiva. 
SONIA GIOVANNETTI di Roma con "Una luce che si accende" 
Le immagini poetiche si intrecciano con ritmo e musicalità. Un gioco sapiente che 
attraversa riflessioni di vita e ricerca interiore.
MAURO SERRA di Termoli (Campobasso) con "Diario di bordo" 
Rincorrersi di immagini, di temi, in un giocare poetico a volte fragoroso, a volte sommesso. 
Una lettura appagante. 
YULEISY CRUZ di Marzabotto (Bologna) con "Al 50% fra dono e dolore" 
Stile raffinato in una raccolta completa. Una costante ricerca, come scrive l'autore, di "un 
punto d'arrivo nella profondità dell'orizzonte". ANNA RITA MARTIRE di Lucera (Foggia) con "Ho provato a ricucire il cielo" 
Si nota in questa raccolta un costante impegno in ricerca costruttiva, in originalità di 
lessico e stile. Il risultato è lusinghiero: una raccolta viva e intrigante. 
LUCA LAURENTI di Roma con "Dal treno" 
Originale nello stile e nella costruzione a tratti graffiante, aggressiva, a tratti delicata in un 
alternarsi di modi, tempi e temi che catturano il lettore. 
PATRIZIA MONTIN di Roveleto Di Cadeo (Piacenza) con "Le ali riposte" 
Accostamenti seducenti, linguaggio raffinato. Uno specchio dell'anima, un disegno poetico 
che crea un magico incantesimo. Il lettore ne viene quasi soggiogato. 
FRANCESCO SALVINI di La Spezia con "Il sognatore" 
La raccolta è intrigante come lo sono i temi trattati e l'originalità espressiva. A volte i titoli 
delle singole poesie sembrano entrare in esse, farne parte come verso vero e proprio. 
Emerge inoltre una visione personale del poetare, nella costruzione e negli epiloghi.