PAESAGGI MONTANI DI
CASA NOSTRA:
LA PINETA DI SUVERO E I CASONI
di Paolo Bassani
Spesso amiamo vantarci di conoscere
luoghi lontani; ne trattiamo con dovizia di particolari, mentre evitiamo di
parlare di casa nostra (forse perché l’erba del vicino appare sempre più verde,
forse perché noi stessi, spesso, ignoriamo quello che offre la nostra terra).
In queste brevi note vorrei circoscrivere il discorso al paesaggio montano.
Poche sono le province che possono offrire varietà di scenari come la nostra. In
pochi chilometri si può passare dall’incanto della costa alle meravigliose
visioni delle montagne. Pochi minuti d’auto per scoprire o riscoprire paesaggi
d’una bellezza insospettata. Uno di questi è certamente la pineta di Suvero con
i pascoli dei Casoni. In poco più di mezz’ora dalla Spezia (si esce
dall’autostrada a Bugnato) si può raggiungere agevolmente il paese di Suvero e,
quindi proseguendo, la grande meravigliosa pineta (a quota 850 metri s.m.)
dalla quale si dipartono i verdeggianti pascoli che portano ai Casoni (m. 1000
s.m.). Per chi ama la montagna, il silenzio, il fresco, l’aria buona, è
certamente questo un luogo ideale che ha il vantaggio d’essere anche facilmente
raggiungibile. A differenza d’altre pinete, quella di Suvero è rimasta intatta nel
suo verde; inoltre grazie alle strade, ai sentieri che in essa si addentrano,
ed al sottobosco pulito, offre la possibilità di salubri passeggiate. Per avere
l’idea della sua estensione e vederne tutta la bellezza, bisogna salire fino ai
Casoni. Lo spettacolo che si presenta non è per nulla dissimile da quello di
famose località alpestri. Ecco, la pineta diventa elemento indispensabile
dell’ambiente e, unita ai verdi prati che da essa dipartono, ove pascolano
placidamente mucche e cavalli bradi, crea il vero paesaggio della montagna,
Chi, poi, amasse salire ancora, non ha che l’imbarazzo della scelta: dal
crinale dei Casoni che fa da spartiacque ai bacini idrografici della Magra e
del Vara, si può salire attraverso facili sentieri fino al monte Coppigliolo
(m. 1139 s.m.) da cui si gode un panorama stupendo e vastissimo: lo sguardo
libero spazia dalla riviera versiliese ai monti del Bracco, dal monte Gottero
alle Alpi Apuane. Con altrettanta facilità si può raggiungere il monte
Scaloscia e il monte Civolaro (m. 1208 s.m.) ove si possono trovare fiori di
montagna e raccogliere mirtilli, fragole e, quando è tempo, funghi in
abbondanza nelle faggete che scendono a valle. Dal passo dei Casoni si diramano
tre strade: la prima, che dopo un centinaio di metri diventa asfaltata,
delimita le pineta e, attraverso ripidi tornanti, porta a Villagrossa e quindi
a Calice; la seconda, molto ampia, sale leggermente costeggiando le montagne
per raggiungere i prati dei crinali a due passi dal monte Cornoviglio (m. 1162
s.m.) e giù fino all’Alpicella; la terza scende nel versante toscano e,
inoltrandosi in fittissimi castagneti, conduce in sei chilometri a Montereggio:
antico e grazioso paese, noto per essere stato la patria dei librai
pontremolesi. Come si vede, dai Casoni è possibile scoprire con molta facilità
una zona montagnosa tra le più suggestive della nostra provincia. Una
caratteristica di queste montagne e che, in estate, solo raramente – a
differenza di quanto avviene sulle Alpi e sui rilievi dell’Appennino- sono soggette
alle nebbie mattutine ed ai temporali pomeridiani: ciò è dovuto alla non
eccessiva altezza delle vette che non costituiscono sbarramento alla
circolazione delle masse d’aria. Con questo non significa che le ridotte
precipitazioni rendano inaridito il manto erboso e la vegetazione boschiva che
scende a valle: merito dell’acqua presente nel sottosuolo, com’è dimostrato da
numerose polle e da una sorgente freschissima a levante del monte Coppigliòlo.
Ma quello che colpisce sempre in montagna, e quindi anche ai Casoni, sono
l’aria dilavata e i colori smaglianti: quell’azzurro intenso del cielo ove nel
meriggio appaiono e si disperdono i bianchissimi, piccoli cumuli del bel tempo;
quel verde delicato dei crinali stagliati nell’infinito; quel silenzio, quell’atmosfera
di pace che distende e rasserena. Dolci memorie mi legano a questo paesaggio
scelto dalla mia famiglia in occasione delle ferie estive degli anni ’70. Oltre
alle foto, sfogliando l’album dei ricordi, ho ritrovato una poesia: “Ai
Casoni”, la stessa che ancora è esposta in un agriturismo della zona. Vorrei donarla, come invito, a chi non
è mai venuto in questo luogo.
AI
CASONI
Dalla
pineta ombrosa,
teneri
di verde
i prati
salgono
ai Casoni,
verso
crinali aperti
ai monti
di Liguria
e di
Toscana.
Dal
coppigliolo
al
Civolaro,
nascono
fragili nubi
e si
disfanno
nell'azzurro
terso;
scendono
freschi silenzi
nell'estate
chiara,
rotti
solo, di tanto in tanto,
dal
suono di campani
di
greggi al pascolo
e di
mucche
e di
cavalli bradi
stagliati
nel cielo.
Una
bianca croce,
un
piccolo santuario
di
pietra,
una
baita degli Alpini,
la
fattoria
al
limitar dei prati
segnano
l'antica civiltà
della
natura.
Ormai
lontani
sono i
rumori,
le vie
convulse,
le
ciminiere cupe:
adesso,
in questa pace,
è facile
sognare.
Così,
ampio si fa il respiro,
e nel
profumo
di
montagna
serena
l'anima rinasce.
Paolo Bassani
Nessun commento:
Posta un commento