mercoledì 1 maggio 2019

NAZARIO LEGGE: "PIANO SOLARE" DI LUIGI GASPARRONI


In esergo:

E’ un miracolo esser vivi
in questo nuovo mattino
profumato di sole.


Un inno alla luce, in questa silloge dal titolo PIANO SOLARE: qui il paesaggio ci spinge alla collina ove si disfano ulivi come resti di antichi naufragi…; e il tramonto lento si adagia dentro un fuoco di nuvole. La natura si fa quasi contaminazione francescana in questo abbandono di meravigliose scoperte. E il poeta accompagna le visioni con sinfonie verbali di accostamenti creativi e intuitivi. Anche la malinconia diviene prova di canto in un ottobre che passando sui colli spoglia la campagna. Quasi a significare che l’indebolimento della luce per Gasparroni diviene sottigliezza di vita: “Già la notte/ ci accarezza con mani di cristallo”. Ma subito a risvegliare i palpiti emotivi del poeta si affaccia il meraviglioso SONNO D’AMORE, dove “Azzurri uccelli/ cantano nella tua stanza/ quando ti dèsti/  dal lungo sonno d’amore”.  Tutto si fa festa, caleidoscopio di colori, concretizzazione di stati emotivi in un crescendo di vitali sensazioni, di sprazzi di CIELO E DI MARE: “Ogni nuovo mattino ha la sua luce/miti trasparenze/ nei tuoi occhi il mare./ Cammina il giorno innanzi/ ai nostri passi in fuga eterna/ e speranze reca e vuoto d’anima./ Appeso a questo cielo/ il nostro cuore”. RITORNI, MEDITAZIONI, CAMPOTOSTO (Lieti salimmo…), fino a PRIMAVERA: “Come l’alba/ cresce l’erba sui monti/ e tutto si rinnova”. La vita continua il suo magnifico viaggio fra i palpiti di erotico abbandono e le accese speranze in contrade senza nome oltre i confini del silenzio… Un volo en haut, su nel cielo a suggere l’azzurro dalle poppe del creato.

Nazario Pardini       



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