GRAVITÀ
Spostiamo l'acqua, spostiamo il cielo
legati insieme alle torri.
Ma la bellezza nasce dal sangue
di una castrazione- così Afrodite
dalla spuma nella visibile nudità della cenere.
Così gli uomini nella tentazione
di essere vuoti nella lingua di comodo
per le cose del mondo.
Allora, forse, nella novella
della conchiglia che versa latte sul giunco,
nel piccolo insetto convesso
alla goccia, nel riflesso- che il Padre trattiene,
che la parola non pronuncia-
la scorta che resta per la gravità di ogni specie.
per
Gianmario Lucini
Si appalesa nel gesto
ripetuto,
nell'impostura dell'uomo uguale a se stesso.
Non ha offerte né adolescenza
la storia se la memoria non
salva.
Eppure una sera, chiuse le imposte,
il verso greco lo rivelò-
la stanza spenta, la candela al centro,
il mondo ancora lirico
nella misura del senso.
Passata è la notte che attendevi.
Vedi.. l'insetto fuoriesce, la nuvola passa.
Diventa nero nasce verde l'abbozzo.
Solo noi restiamo, fermi,
nella perplessità della metamorfosi.
Ma è questo il cerchio liberato dalla luce,
il tratto di Ur nel legame colla polvere.
Lo sa il coito nella sua lucida passione,
il bisogno dell'altezza puntato sulla terra.
Liriche di impegno civile, Gian Piero mio... Le migliori. Quelle che rendono chiara l'idea che il Poeta non ha bolle nè torri d'avorio, scende in mezzo alla strada, ha il coraggio di piangere e di mostrare la rabbia. La tua onda d'urto è apparentemente vellutata, perché tu sei di velluto, amico mio. Ma arriva e sommerge. Nella vergogna, nel dolore, nella certezza che non potremo salvarci. Mi hanno trafitto, in particolare due versi: "Non ha offerte né adolescenza /
RispondiEliminala storia se la memoria non salva.". La memoria storica, diversa dalla Storia, in quanto ricca di aspetti affettivi, culturali, si è persa. Torniamo indietro come i gamberi. E i figli e i nipoti ricevono un testimone vergognoso. Grazie della tua voce tonante e generosa! Sei sempre fantastico. Abbraccio te e il Vate con tanto affetto!