giovedì 13 dicembre 2018

V. SEROFILLI INCONTRERA' LUCIANNA ARGENTINO E SERENELLA MENICHETTI



Valeria Serofilli

Il 14 p.v. alle ore 18 prosegue il ciclo di incontri e dibattiti promossi e diretti dalla professoressa Valeria Serofilli allo scopo di riprendere la tradizione degli incontri letterari presso lo storico Caffè dell'Ussero, vero monumento della cultura italiana nel quattrocentesco Palazzo Agostini sul lungarno pisano, in passato luogo di ritrovo di molti esponenti di rilievo del panorama letterario e artistico. Per il ciclo dell'Ussero nell'ambito dell'evento Autori allo specchio il 14 p.v. Valeria Serofilli, presidente fondatrice di AstrolabioCultura, incontrerà le autrici Lucianna Argentino e Serenella Menichetti presentandole in forma di dialogo con riferimento alle loro ultime pubblicazioni rispettivamente "Le stanze inquiete" ( La Vita Felice 2017) e "Oltre la soglia"( CTL Livorno 2018). Letture di Rofolfo Baglioni.

Qui di seguito riporto l'intervista a Lucianna Argentino e a Serenella Menichetti,  quesiti nati in me a seguito della lettura dei volumi e della frequentazione e conoscenza diretta delle autrici:  

Intervista a LUCIANNA ARGENTINO con riferimento al volume "Le stanze inquiete


Riprendendo il titolo del tuo volume, "stanze" è una parola che può avere diversi significati che spaziano dall'ambiente prettamente letterario ad un luogo fisico, in quanto parte di un edificio.In metrica infatti si definisce "stanza" sia la strofa di una canzone (cioè una struttura di più versi cui è associato un determinato schema di rime), sia un testo poetico di una sola strofa. Posteriormente a Dante è anche il gruppo di otto versi che costituisce l'unità ritmica dell'ottava rima.
Questa polisemia è voluta o è occasionale? E in termini più ampi, nel tuo libro che rapporto c'è tra la" letterarietà" e la realtà esterna?

In un tuo testo contenuto nella raccolta parli di «vita in paragrafi». Cosa intendi con questa definizione?

Nella nota introduttiva da te stessa scritta, nello specifico alle pp. 6-7 sostieni, anche citando Heidegger, che  poetare in quanto far abitare è un costruire uno spazio, un luogo. Tale tematica è cara anche alla sottoscritta  si veda al riguardo il mio testo "La chiocciola"(in Amalgama, I quaderni di Poiein curato da Gian Mario Lucini) di cui alcuni versi recitano " Ti abiti ad oltranza / inquilino moroso di se stesso.T'indossi/telamone dal gravoso fardello/ ma abito o anima il tuo guscio?(...) E Tu poeta non farti lumaca/ se a sfiorarti è mano di poesia!". O anche in "Tuo doppio" : maschera/casa disabitata agghindata a festa se/ dietro non v'e anima che t'indossi"(dalla mia Opera prima "Acini d'anima" del 2000).
Come possiamo costruire luoghi interni dell'anima che siano coerenti col nostro modo di essere ma nello stesso tempo possano accogliere gli altri, come risulta da molti tuoi componimenti ed anche da quello riportato in quarta di copertina?

Una delle particolarità di questo libro, interessante e sui generis, è l'inserimento di alcune fotografie in cui vengono riportati degli scritti autografi di persone con cui hai interagito durante i tuoi anni di lavoro. Rappresentano solamente una documentazione visiva o entrano in un dialogo diretto con i tuoi versi diventandone parte integrante?

Questa è una pubblicazione che contiene vari spunti di diversa natura. Avendo già pubblicato numerosi libri in precedenza, quanto c'è di innovazione e quanto invece che s' innesta ad un filone già esplorato in precedenza? "Le stanze inquiete" dunque un punto di arrivo o un punto di passaggio della tua esperienza sia letteraria che umana? 

Intervista a SERENELLA MENICHETTI con riferimento al volume "Oltre la soglia

1 ) Come si colloca questa tuo recente lavoro rispetto alla tua precedente produzione? Rappresenta un punto di svolta o è un’evoluzione all’insegna della continuità?

2) La soglia, evocata nel titolo, ha una possente valenza simbolica.
In quale accezione la hai intesa nel tuo libro? È qualcosa di specifico o è più generico?

3) Il libro è suddiviso in due sezioni, “Oltre” e “Un’occhiata alla NOE”, Sono titoli evocativi. Ci puoi dire qualcosa di più al riguardo evidenziando anche in questo caso eventuali punti di collegamento tra le due sezioni?

4) Il titolo della prima sezione, “Oltre”, mi offre lo spunto, visto che evoca in me echi letterari di grande rilievo, per chiederti quali sono i tuoi modelli, i libri che ti hanno maggiormente influenzato, sia tra i classici che tra gli autori contemporanei.

5) Abbiamo iniziato con le radici e concludiamo questa serie di domande con quelle che potremmo definire le fronde, oppure i nuovi rami.
Ossia, hai già in mente qualche nuovo libro? E, in caso di risposta positiva, nel tuo progetto ci sono punti di contatto con “Soglie”? 


Valeria Serofilli



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