lunedì 6 ottobre 2025

PREMIO NAZIONALE DI POESIA “CESARE ORSINI” 2025 41° EDIZIONE – PONZANO SUPERIORE – COMUNE DI S.STEFANO MAGRA – 21 SETTEMBRE 2025


 In questa 41° Edizione un caloroso ringraziamento all'Amministrazione Comunale di Santo Stefano Magra, nelle persone del Sindaco Paola Sisti, dell'Assessore Paolo Ruffini e della consigliera Marzia Bertolla per il Premio di Arti Figurative “Borgo in Arte” che ci ha appena preceduto, a tutti i presenti, ai poeti partecipanti, agli ospiti ed alla Commissione di Giuria del Premio Nazionale di Poesia “Cesare Orsini”, ai bravi musicisti Nicola e Sivia Duet per l'accompagnamento musicale. Il Premio giunge quest'anno alla sua 41° Edizione, nelle due Sezioni “Luigi Giannoni”, fondatore del Premio e traduttore dell'opera “Capricia Macaronica” dell'antico poeta seicentesco Cesare Orsini e “Lucia Mazzoni”, docente ed attivista socio-culturale Auser e Pubblica Assistenza, per la Sezione Giovani. La nostra Commissione di Giuria, composta dalla sottoscritta, da Maria Teresa Giannoni (giornalista, figlia del fondatore del Premio Luigi Giannoni), dalle docenti Maria Milda Ferrari, Paola Cossu e Carla Cozzani, quest'anno si arricchisce di due nuovi componenti e graditi ospiti d'onore: Davide Pugnana, critico d'arte e critico letterario e Francesco Terzago, autore e performer in ambito nazionale ed internazionale, attivo nel contesto di una avanguardia letteraria connessa al teatro sperimentale. Un grande applauso alla Segretaria Organizzativa Dr.ssa Annalisa Pellegrini. Ringraziamo Alessandro Albertini autore ed attore e ricordiamo con affetto Roberto Rolla nostro speaker storico. Con Annalisa abbiamo deciso di ricordare oggi l'opera di Carmelo Stelitano, poeta locale e collaboratore della Biblioteca Civica “Cesare Arzelà”, persona di grande altruismo, generoso e sensibile, che sempre partecipava al Premio ed all'organizzazione degli eventi culturali. Nelle parole di Annalisa Pellegrini in un ritratto indimenticabile:

 

 

 

LETTURA

 

ARRIVEDERCI  POETA                  di     Annalisa  Pellegrini

 

Arrivederci poeta.

Le tue mani fra libri vecchi e nuovi,

quante volte hanno riordinato,

quante hanno ripulito

quella polvere portata dal vento?

Solitario,

con la mente persa tra le rime,

canticchiando vecchie e malinconiche canzoni,

cercando verità nel fondo di te stesso.

T'immagino ancora così,

mentre con la penna ti accigli sul foglio bianco,

e colpisci l'arroganza con parole trovate nella sporcizia del vivere.

Naufrago,

tra versi che si mescolano alle apparenze e ai contorni dei buffoni di turno,

mentre sfidi ancora una volta l'acqua gelida

e le parole iniziano a danzare,

perchè la poesia ti appartiene.

Guardi da lontano le luci del tuo borgo,

confondi l'animo che brucia

nel frastuono delle voci.

Ascolti il rumore dell'universo,

ripensando al bacio di una luna piena,

a lampi di luce in una notte afosa,

tra calci tirati al pallone, vecchie bestemmie e nuovi applausi.

E noi che restiamo nel nero che avanza,

ci sediamo qui, al centro della tua piazza,

vivendo folli sogni in cui sei presente

e dei tuoi canti inondi

i nostri sospesi silenzi.

 

 

 

 

                                                                                 di Annalisa Pellegrini

LETTURA

 

DALLA MENTE AL CUORE di Carmelo Stelitano

 

….Pensate, urlate,

raggi di sole che squarciano il cielo,

scendono dentro,

nutrono l'essere e prendono l'animo.

Onde in mare aperto,

in perpetuo movimento...

Ascoltami,

il vento è carico di note,

nettare per il mondo interiore,

emerge il mio sentire.

Finalmente sola, sola/mente libera,

sillabe in movimento.

E' tempo di emozioni,

di luce e di penombra,

la storia non è qui

ma nel caldo della stanza,

le rose del giardino

prendono forme di farfalle,

volano impetuose, tornano nel nulla.

Ascoltami,

veloci corrono le emozioni,

torna in superficie il mito,

la canzone sta in quel cielo,

il desiderio mio è dipingere

l'orizzonte del centro della stanza,

s'intrecciano le mani,

l'acqua inonda il mondo, ti laceri le vesti.

Fermati

un attimo soltanto, magnetico è il celeste,

unito al verde dell'attesa;

il mare ammutolito è lì che aspetta...

il tutto scorre...

dalla mente al cuore.

                                                 

                                                                                                                          di  Carmelo Stelitano

 

 

             Dopo questo commosso ricordo, proseguo con una citazione: si tratta della prefazione ad un mio libro di poesie (“Passiflora”, ed. Ibiskos). Il prefatore prof. Cristiano Mazzanti scrive: “Liguria: gli ossi di seppia di Montale, limati dalla luna, scintillano sotto il morso del mare che scava golfi nella terra e nell’anima..fino alla solennità ieratica di Genova…”. il Golfo dei Poeti, in particolare,  si caratterizza come luogo di ispirazione artistica ed esercita tale suggestione fin dall’antichità. Sebbene nessun documento lo precisi, è molto probabile che il sommo poeta, Dante, abbia usato lo scalo di Lerici per il suo viaggio verso la Francia. Si presume il passaggio del Petrarca ed anche il Boccaccio fa cenno a Lerici nella sesta novella del Decamerone. Tra i numerosi poeti liguri di ogni tempo, Eugenio Montale è il più importante. Nella poesia di Eugenio Montale si rispecchia il paesaggio ligure aspro e sublime, con i suoi borghi sospesi sul mare. Ricordiamo che esattamente cinquanta anni fa, nel 1975, Eugenio Montale riceveva il Premio Nobel per la Letteratura.   Intrinseco appare il rapporto della terra ligure con la letteratura. La Liguria rappresenta anche per gli stranieri, gli anglosassoni in particolare, l’intuizione di una possibilità, etica ed estetica, di sperimentare la poesia. Ciò avviene grazie ad una antica e misteriosa “valenza poetica” della terra ligure, a metà strada tra la Provenza dei Trovatori e la Firenze di Dante. Così è accaduto che molti letterati abbiano scelto, più o meno consciamente, di radicare la propria opera in una “Liguria mentale”. Basti pensare ai grandi letterati inglesi, Percy e Mary Shelley, alla loro permanenza nel luglio 1822 nella baia di San Terenzo, alla tragica fine del giovane Shelley sulla barca Ariel, naufragata al largo di Livorno. Ricordiamo grandi scrittori, intellettuali, poeti e giornalisti, come David Herbert  Lawrence,  Paolo Mantegazza,  Sem Benelli,  Indro Montanelli, Giovanni Giudici, Mario Soldati, che soggiornarono nel Golfo dei Poeti. La “Liguria mentale” è un luogo inaccessibile e segreto, dove la natura stessa è protagonista, “incorporando” la parola poetica.

La Liguria è venerata dai poeti come una terra dell’immaginario, dove la natura fa da tramite alla comprensione dell’amaro destino dell’uomo. La natura stessa della Liguria, così splendidamente dimessa, riservata, “pietrosa”, contribuisce alla ricerca della spiritualità nella poesia e nella letteratura. Il mare, la costa aspra e dirupata, stretta tra le colline e le insenature dell’arco ligure, sono elementi di forte ispirazione per gli

scrittori e per gli artisti. Si può dunque affermare che la letteratura ligure non è una letteratura “di Liguri” ma una modalità vera e propria di fare poesia e di fare letteratura.

Eugenio Montale molto ha dato al mondo come poeta, giornalista e scrittore. Difficile abbracciare la grandezza di un personaggio così importante, che pure si condusse con i tratti tipici del “carattere ligure”: una certa riservatezza del tratto, una forma di umiltà  scevra da eclatanti manifestazioni esteriori.

 

 

 

LETTURA :   MERIGGIO     di Eugenio Montale da “Ossi di seppia”

 

 

                                                                                                                                                                                                      

Meriggiare pallido e assorto

presso un rovente muro d'orto,

ascoltare tra i pruni e gli sterpi

schiocchi di merli, frusci di serpi.

 

Nelle crepe del suolo o su la veccia

spiar le file di rosse formiche

ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano

a sommo di minuscole biche.

 

Osservare tra frondi il palpitare

lontano di scaglie di mare

mentre si levano tremuli scricchi

di cicale dai calvi picchi.

 

E andando nel sole che abbaglia

sentire con triste meraviglia

com'è tutta la vita e il suo travaglio

in questo seguitare una muraglia

che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

 

 

.                                                                                         Eugenio Montale

 

                                         

Ringrazio e prima di passare la parola ad Alessandro Albertini do lettura di una mia poesia tratta dalla raccolta “Giorni di vento”, ETS, Pisa , 2018, prefazione del Prof. Nazario Pardini, nella quale emergono gli stessi temi prevalenti nelle poesie premiate in questa 41° Edizione, liriche di notevole qualità pervenuteci da autori pluripremiati e già affermati : eco-poesia, rapporto uomo – natura. Ricordiamoci dunque che il pianeta soffre, l'umanità richiede salvezza e cura, ci sia consentito un appello: dire NO a tutte le guerre. Ci sia possibile dire SI alla Pace. 

 

 

 

 

 

LETTURA   :    Ascolto, assorta, il suono delle onde.

                           Blu di violini nella notte di marzo.

                           La musica è tutto, mi riempie l'anima.

                           Come possa sgorgare dalla mente

                           è ancora un mistero. Eppure sorge,

                           come un'alba, nasce, come un fiore.

                           Esiste. La musica si cela nel silenzio.

                           Ci sono tastiere azzurre dentro il mare,

                           fughe di cavalli alati sopra le nuvole,

                           chitarre di smeraldo sulla scogliera.

                           Pianoforti di rose e di orchidee

                           sopra il tuo grande cuore. Era bello

                           sentire la tua cara voce, madre adorata.

                           Ora, nel vuoto della sera, ascolto

                           le voci del mondo, in questi giorni di vento.

 

                                                                                   

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                       Donatella Zanello







 

PREMIO NAZIONALE DI POESIA "CESARE ORSINI" PONZANO SUPERIORE COMUNE DI SANTO STEFANO DI MAGRA 41° EDIZIONE 2025 – GRADUATORIA DI MERITO --

 

 

SEZIONE  "LUIGI GIANNONI"

 

1° Premio    "Danza di sguardi"   di Monica Schiaffini di Casarza Ligure

 

2° Premio   "Tra i bianchi marmi"  di Roberta Pisani di Massa

 

3° Premio   "Piccolo borgo"  di  Sonia Vatteroni  di La Spezia

 

 

Segnalazione di Merito:  " Sogno nel vento"  di Jessica Polloni di Castelnuovo Magra

 

                   "                    "Zefiro"  di  Valentina Scattizzi  di S.Stefano di Magra

                                        

                   "                    "La mia pace è una stanza chiusa" di Franco Fortini di

                                          Frosinone.

 

SEZIONE GIOVANI  "LUCIA MAZZONI"

 

                                           "Esseri umani"    di  Matteo Novelli di S.Stefano di  Magra


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