FANTASMI
Verseggiano i poeti
tra i coevi
avvolti in pergamene
ed altri allori
Si atteggiano solenni
a visionari assorti
e infliggono emozioni
conto terzi
a dei lettori ingenui e malaccorti
Singhiozzano commossi
al suono delle proprie stesse voci
Si spacciano per guru
ieratici e sapienti
fomentatori di rivoluzioni
disprezzano gli autori
di
prosa e di canzoni
ma almeno loro vendono
qualcosa
Il solo recitare qualche rima
anche se non per molto
li consola
Di inchiostro e piume d'oca
del resto ce n'è a iosa
di scorta per la carta
un' Amazzonia intera
mai tanto minacciata
dai
tempi della gomma
Tu che mi leggi ancora
e non puoi più tornare analfabeta
hai solo una speranza che ti resta
ed è che questa vena benedetta
mi secchi all'improvviso nella gola
SE NON GUARDIAMO IN BASSO
Le donne più
potenti
che in genere
troviamo sul cammino
che
siano incorniciate appese ai muri
o
che siano scolpite sugli altari
solitamente
levitano lievi
da
non sfiorar la terra con i piedi.
Sovente
vanno in giro senza veli
o
avvolte dentro ampi mantelli azzurri
e
nascono e rinascono insistenti
da
Dei stanchi di vivere da soli
da
costole di maschi sprovveduti
da valve appena schiuse
di
molluschi
Si
dice prediligano le grotte
frequentino le stalle e le foreste
le
fiabe e le leggende
Son
di poche parole
eppure
spesso vengono fraintese
o
restano Cassandre inascoltate
Non
possono morire
solo
cadere come addormentate
e
attendere di essere svegliate
da
chi avesse il coraggio di cercarle.
Non
possono soffrire
né porte chiuse a chiave
né
frutti che non possano mangiare
Le
donne sono un mito surreale
l'
archetipo che tutti ci contiene
un ponte di cordame sospeso sul sublime
che
se non guardi in basso ti sostiene
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