Desidero farvi leggere un mio recentissimo scritto dedicato alla "torre rotonda", il simbolo di Caprigliola, il ridente paese della Lungiana cui sono legato da profondi legami affettivi. In terra caprigliolese ho trascorso gli anni della guerra (la mia famiglia, sfollata dalla Spezia, fu ospitata genersosamente dai nostri parenti nella loro cascina a Castagni Grossi, una speduta località boscosa della montanga caprigliolese. Lì ho conosciuto il valore e i valori dell'antica civiltà contadina che avevano nella solidarietà il loro fondamento. A Caprigliola ho trovato Anna (abbiamo festeggiato recentemente i 45 anni del nostro matrimonio). A Caprigliola ho presentato i miei libri di poesia, tra cui "L'elicriso".
Grato per la generosa cortese attenzione, porgo cordiali saluti.
Paolo Bassani
LA TORRE ROTONDA DI CAPRIGLIOLA
Note e poesie di Paolo Bassani
Ogni
città ha una o più opere monumentali che ne sono diventate un po’ il simbolo.
Questo avviene, però, anche per i paesi più piccoli che hanno alle loro spalle
secoli di storia. Vorrei citarne uno: Caprigliola, ridente borgo della
Lunigiana.
In questi giorni, con
l’inaugurazione del nuovo impianto di illuminazione si è voluto dare risalto al
suo simbolo più noto: la torre rotonda. Di quest’opera monumentale mi piace riprendere quello che Anselmo Bucci
scrisse sul “Corriere della sera” il 26 settembre 19 40:
“La famosa e, quasi direi, sospirata torre era stupenda in quell’ora. Sorge sopra uno zoccolo alto e quadrato di sasso vivo,
accanto ai ruderi acuti e nerastri di un castello smantellato. Parte su
diritta, rotonda: giusta proporzioni e
salda sostanza; fatta di anella di
pietre ben connesse, lisce; non interrotte
che da una cintura sottile e da un giro
di mensole a un terzo dall’altezza. La coronano tre file di archetti romanici
sovrapposti e alternati, gentilissimi.
Nel cielo verdino del crepuscolo quel
cilindro spiccava netto, di vecchio oro
e di chiaro bronzo”.
Anch’io,
che sono legato da profondi motivi affettivi a Caprigliola, ho sentito il
desiderio di onorare con la poesia la “torre-campanile”. Nella mia mente è
rimasta scolpita per sempre un’immagine del 25 aprile 19 45 (avevo cinque anni),
quando un festoso suono di campane mi fece correre verso il poggio da cui si
riusciva a intravedere in lontananza la parte più elevata della torre, ove
sventolava il tricolore.
TORRE ROTONDA
Rotonda,
alta e solenne t'innalzi
incoronata
dal fine mosaico
di
pietre chiare scolpite di storia.
Gentile
t'apri al verde della valle
nella
scia lucente del fiume
e di
colline adorne d'olivi
di
vigne, di pini e di castagni.
Ancora
intatto spargi nel vento
ai monti
più lontani il tuo suono
limpido
nell'alba come un tempo,
dolce
richiamo nel meriggio e a sera,
voce fresca,
soave, dell'infanzia.
Paolo
Bassani
SUONO DI CAMPANE
(a Papavero
campanaro di Caprigliola)
Forse fosti tu
a slegare le campane
quel lontano venticinque aprile,
a librare nell'aria
la colomba,
a innalzare
dall’antica torre sulle case
l'osanna dell'olivo.
Sono passati
gli anni,
più non hai bisogno
del bastone
per salire le scale
del tuo cielo.
Eppure forse senti
ardere nel cuore
l'attesa del ritorno:
di un giorno nuovo
per sonare ancora
l'annuncio della pace
oltre la valle
il piano
e le montagne
e i mari
con tutta la forza
e la gioia della luce.
Paolo Bassani
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