Carla Baroni, collaboratrice di Lèucade |
Carla
Baroni: Scampoli di vita. The Writer
Edizioni. 2018
Carla
Baroni si presenta alla scena letteraria con un’altra perla della sua vasta
produzione poetica. SCAMPOLI DI VITA,
il titolo della nuova plaquette pubblicata per i caratteri di The Writer
Editori. Una pubblicazione semplice ed elegante per copertina, carta,
composizione, quarta. Un vero gioiello come quelli che tale Casa Editrice sa
elaborare con la dedizione e la professionalità per questa nobile arte. Il titolo fin da subito
ci introduce nel racconto diaristico e fa da prodromico avvio al procedere dei
contenuti. Un diario di vita come ci scrive l’Autrice in una nota a pag. 67:
“Questo diario l’ho ritrovato tra vecchie carte che stavo gettando via.
Appartiene al periodo in cui assistevo mia madre ormai incapace di camminare e
spesso anche di esprimersi... Il diario si tronca improvvisamente il 26 marzo
2005 vigilia di Pasqua. Circa un anno più tardi, l’otto giugno 2006, mia madre
veniva a mancare, dopo lunghe sofferenze, in una clinica cittadina”.
I
vari momenti dell’esistenza della Scrittrice vengono concretizzati in
endecasillabi o settenari di fascinosa musicalità. E non smentisce, la Poetessa, la sua vena
poetica, il suo modus scribendi, la sua dedizione al “Poema”, a tradurre in canto
epico ogni realtà che la circonda e che l’ha accompagnata nella sua non sempre facile
vicenda. Il discorso corre fluente e deciso, sentito e ontologicamente
apprensivo, fra nostalgie e riflessioni, fra ostacoli e ripensamenti, fra
tristezze e abbandoni, come un ruscello che dalla fonte si avvia verso una piana attraverso percorsi non
sempre lisci ma spesso intasati da salite e risalite, pietraie e foschie,
boscaglie e sprazzi di luce, in vista di
un mare dalla gola insaziabile. La prefazione di Pasquale Balestriere ne mette
bene in evidenza il travaglio e il dolore, la malinconia, l’incantamento, e l’incameramento
di immagini e di stati d’animo che poi,
macerati dal tempo, si sono fatti focus ardente per un diario in versi: “... La
forma di diario, infine, reclama a sé un stile sobrio, lineare, essenziale,
vicino al parlato; che talvolta si fa impellente e incalzante per l’urgere del
dato biografico e della necessità di dire; e che si svolge prevalentemente
nella misura dell’endecasillabo e del settenario su un registro ora lieto ora
(ma più spesso) dolente...” (dalla prefazione di P. Balestriere). Sì, in versi, perché, come l’Autrice confessa,
è portata ad esprimersi nel suo affascinante dettato lirico; nel suo
inconfondibile endecasillabo che variando nel corso della narrazione si fa
compagno fedele di una confessione spontanea e arrivante.
Oggi
comincio un diario un po’ speciale,
lo
scrivo in poesia perché le rime
sono
per me la vita, il mio potere
di
vincere la noia e dare un senso
a
un’esistenza priva d’ogni gioia...
Direi proprio che la poesia di Carla, lontana
da ogni epigonismo pedissequo, piuttosto che aderire alla riforma prosastica
del verso che ha egemonizzato la poesia di buona parte dell’altro secolo e di
questo, si giova di misure di classica positura rivisitate e attualizzate,
personalizzate, e soggettivizzate con uno spirito moderno e fortemente esistenziale: un mélange tra realismo lirico
di capassiana memoria e ritorni spleenetici di timbro baudelairiano.
23
marzo
(...)
La
notte è più dura se nel buio
la
verità accecante si fa strada
allor
che percepisco quant’è breve
lo
stoppino alla fragile candela.
Perciò
mi alzo e vado a controllare
che
tutto sia normale, che la cera
alimenti
la fiamma al lumicino
di
chi mi si abbandona con fiducia
Nazario
Pardini
E' un onore per me essere ancora sull'isola con il favore e la complicità del mio "Toscanaccio" preferito - così io chiamo affettuosamente Nazario - dalla penna veloce e fluida sia che si tratti di comporre una lirica o scrivere una recensione. Ormai gli elogi glieli ho fatti tante volte che non so assolutamente aggiungere qualcosa di nuovo che esprima ulteriormente la mia ammirazione. Un sentito grazie a lui e anche a Pasquale che ho coinvolto nella mia ultima fatica, lieta di questa occasione che ci rivede di nuovo uniti nel fantastico trio Canapa. Così tanto per essere modesti!!!
RispondiEliminaCarla
Solo un affettuoso saluto a "Ca" e a "Na" dall'ultima sillaba del trio.
RispondiElimina"Pa"