Serenella Menichetti, collaboratrice di Lèucade |
COSE VIVE
Nella
casa colonica, in cucina,
troneggia l’ombra del grande focolare.
Intanto
che il catino lamenta un vuoto incolmabile
l’acquaio
gorgoglia, disturbando il rame delle brocche.
La madia
sognando la fragranza del pane
trabocca
briciole di ricordi.
Più in
là, pignatta e paiolo, conversano amabilmente.
E’ un
parlottare fitto, di farine gialle come il sole
e di
calda polenta.
Dalle
finestre aperte un vento di tramontana,
scuote i
rami ai ganci appesi.
Traballanti
piatti di ceramica, incuriositi,
fanno
capolino dalla piattèa.
Sedie
impagliate senza corpi seduti,
si
stringono attorno al grande tavolo di castagno,
orfano,
della tovaglia a quadri.
Da
quando i contadini hanno abbandonato
terra e
dimora: le note stonate dei tarli
rosicchiano ininterrottamente i minuti.
La grande
casa ha orecchie d’elefante.
Tra le spesse
mura, le cose, narrano:
fantastiche
storie che sciolgono solitudini.
Sul
pavimento di mattoni rosso
passeggiano
calde ombre di ricordi.
Ringrazio di cuore Nazario per la sua ospitalità.
RispondiEliminaSerenella Menichetti