RITRATTO DI ARTISTA
David Bowie – Londra 8 gennaio 1947 – New York 10 gennaio 2016
Space Oddity – Spazio incontrollato –
…I’m stepping through the
door
and the stars look very
different today…
…Sto attraversando la porta
fluttuando in uno spazio molto
particolare
E le stelle oggi hanno una
luce diversa…
Profondo l'echeggiare della
tua voce
Tragico suono giunge
da lontani spani
Parole che sferzano
come una carezza
Anche se ombra ormai
nel sole degli angeli
Tu vivi oltre la vita
David Bowie è Major Tom:
…Here am I floating round tin
ca
Far above the Moon
Planet Earth in blue
and there's nothing I can do…
…In questo luogo galleggio
intorno a una scatola di
latta
lontano al di sopra della
Luna
Il pianeta Terra è azzurro
E non c'è nulla che io possa
fare…
Il 16 luglio 1969 Space
Oddity venne usata dalla BBC nei servizi dedicati al lancio dell'Apollo 11.
Per Bowie spazio è evasione.
Occorre aprirsi un varco. Nello spazio nessuno potrà colpirti. Nello spazio,
ballare è come un annegare tra i flutti. Nessuno potrà colpirti, è
un'asserzione convinta per allontanarsi dal mondo.
…No-one here can see you
Dancing face to face
No one here can beet you
Dancing out the space…
Il mondo è vita, ma la vita è
anche spazio in cui vagare senza vincoli. Spazio è libertà. Ma ci sono le
stelle stasera – The stars are out tonight –
Terra e cielo contrapposti e
le stelle ci guardano. L'uomo cerca in loro poesia. La musica e le parole di
Bowie provocano in noi la sensazione bruciante dei raggi radianti delle stelle:
“Possono annientarsi, essere oscurate, ebbre, segnate/ Ma credo che loro vivano
in eterno…Noi non saremo mai liberi da queste stelle/ ma credo che loro vivano
in eterno…".
“They're broke and shamed or drunk or scared/ But I hope
they live forever…”
In Ashes to ashes – Ceneri alle ceneri – Bowie dà una
versione diversa di Major Tom; lo definisce un drogato/ completamente al di
fuori, nel cielo più alto/ e la madre gli dice di finire le cose iniziate e di
non perdere tempo con Major Tom. E' descritta la stessa persona in due visioni
diverse. Personalità sdoppiata a cui più volte Bowie ricorre.
…We know Major Tom a Junkie
strung out in heaven's high
Hitting an all-time low…
…Noi conosciamo Major Tom è
un drogato fanatico/
completamente fatto in
alto nel cielo./ in una
depressione senza fine…
Sono i diversi aspetti del porsi di D.
Bowie. La sua natura, il suo raccontarsi, ora sobrio, ora sotto l'effetto della
cocaina, ce lo rendono irraggiungibile come un'immagine sdoppiata infinite
volte in più specchi. Ma importa realmente quello che è in realtà, oppure solo
che lui vive creando melodie trascinanti; parole che vibrano, ora ironiche, ora
crudeli, ora tragiche, ora colme di sensibile amore. Non è finzione. Lui è un
essere che trasmette sensazioni taglienti come lame. Ascolti, ascolti, sussurri
con lui, gridi con lui. Puoi essere anche tu Eroe per un giorno…Io desidero che
tu possa nuotare/ come i delfini, come i delfini poter nuotare/ Noi possiamo
batterli per sempre e sempre/ Oh noi possiamo essere eroi solo per un giorno…Io
posso ricordare (Io ricordo)/ fermo al muro (al muro)/ E i fucili tirati sopra
la nostra testa (sopra la nostra testa)/ E noi che ci baciavamo, niente poteva
succedere/ E la vergogna era altrove/ Noi possiamo batterli per sempre, sempre/
Poi potremo essere eroi solo per un giorno: Noi possiamo essere eroi/ Noi
possiamo essere eroi/ Noi possiamo essere eroi/ Solo per un giorno possiamo
essere eroi.
…I
wish you could swim/ Like the dolphins, like dolphins can swim/ though nothing,
nothing will keep us together/ we can beat them. for ever and ever/ oh, we can
be Heroes, just for one day/ …I can remember (I remember) standing by the wall
(by the wall) and the guns, shot above our heads (over our heads) And we kissed
as though nothing could fall (nothing could fall) And the shame, was on the
other side/ on we can beat them, for ever and ever/ They we could Heroes; just
for one day/ We can be heroes/ We can be heroes:/ We can be heroes/ Just for
one day/ We can be heroes…
Ma
David chi è? Personalità molteplice, complessa che abbaglia, confonde, trascina
in melodie venute da un mondo lontano dove volano uccelli azzurri. Il suo
occhio dalla pupilla dilatata dal verde riflesso, ti segue. Le mani accarezzano
il sax tenore e la chitarra. Sei fuori dal tempo e nello stesso tempo avvolto
da onde che grondano note…Oh no, non io/ Non ho mai perso il controllo/ Sei
faccia a faccia/ con l'uomo che vendette il mondo… Oh no, not me/ I never lost
control/ you're face to face/ With the man Who sold the world.
Voce che si allarga come fiume al mare
e scandaglia fondali avvolgenti come ali d'uccelli immensi. Cielo e terra si
confondono in foniche modulazioni. Poi irrompe il ritmo sincopato del rock che
accompagna l'inquietudine di un'anima assetata di suoni. Rock, Rock, Rock.
Ancora sussurri sommessi come carezze su un corpo dormiente in attesa del
risveglio. Vorresti sognare in quei suoni verso incorporee visioni. Dolcezza
che ti accompagna per cammini ignoti. Poi tutto s'acqueta. Il risveglio è un
sincopato ritorno alla vita. Vita che assume molteplicità di forme: ambiguità
sessuale, sdoppiamento della personalità, isolamento, pazzia. Il tutto
suffragato da musica i cui toni trascendenti aprono mondi sconosciuti.
Anni 1972-73. D.Bowie con l'agile corpo
in calzamaglia attillata in concerto, assume la personalità di Ziggy Stardust
(Ziggy polvere di stelle). Efebico, dalla sessualità indefinita, forse
extraterrestre…Ziggy sapeva realmente cantare/ con gli occhi avvitati e
l'acconciatura compatta/ come un qualche strano tipo giapponese/ Ti poteva
dominare con un sorriso/ ti poteva lasciare sospesi/ Arrivava fatto di droga/
ben messo con la tintarella bianco neve…
…Ziggy
really sang,/ screved up eyes end screved down hairdo/ Like some cat from
Japan, he could lick 'em by smiling/ He could leave 'em to hang/. Came so
loaded man, well hung and snow white tan.
In
una intervista comparsa su Rolling Stone del 1973, Bowie racconta che Ziggy
Stardust non era un extraterrestre ma un umano che entrava in contatto con la
sua radio con forze di un'altra dimensione. Lui interpretò i messaggi per
rivelazioni spirituali, assumendo un ruolo messianico mentre gli infiniti,
creature aliene e prive di passione, lo utilizzarono come tramite per
l'invasione che distruggerà il mondo.
Ziggy è fatto a pezzi dagli alieni sul
palco, durante Rock'n' roll Suicide.
Il
tempo impone una sigaretta, te la infila in bocca/ alza un dito poi un altro
dito./ Poi la tua sigaretta. Ti chiamano da una parte all'altra, provoca
indugio, poi tu dimentichi/ oh oh oh sei un rock'n' roll suicida… Oh no amore!
non sei solo…/ Ho avuto la mia parte, ti aiuterò col mio dolore/ Non sei solo./
Gioisci con me non sei solo/ Gioisci con me non sei solo/ Gioisci con me non
sei solo/ Dammi le tue mani perché sei splendido/ Oh dammi le tue mani…
…Time takes a cigarette, puts it in
your mouth/ you pull on your finger, then another finger, then your cigarette/
The wall to wall is calling, it lingers, then you forget/ ohhh, you're a
rock'n' roll suicide… Oh no love! you're not alone/ I've had my share, I'll
help you with the pain/ you're not alone… I had my share so I'll help you with
the pain/ you are not alone/ Gimmi your hands cause you are wonderful/ Gimmi
your hands cause you're wonderful/ oh gimmi your hands…
David
aveva avuto in famiglia casi di pazzia che lo avevano colpito. Guarito dalle
molteplici intossicazioni di cocaina, si faceva controllare spesso. Un
fratello, folle morì suicida. – Dicono che non ha cervello/ dicono/ che non ha
carattere/ dicono che è nato nuovamente/ Dicono:/ guarda come si arrampica/
Dicono: Salta.
“They
say he has no brain/ They say:/ he has no mood/ they say look at him climb/
they say jump!”
In
All the madmen (tutti pazzi); in modo drammatico parla in prima persona della
follia…Giorno dopo giorno,/ mi dicono che posso andarmene… Quindi dico a loro/
che posso volare, che urlerò, che mi romperò un braccio/ che mi farò del male/
eccomi qui con un piede in mano, mentre parlo al muro/ Non sto affatto bene…o
no?…Solo il mio librium ed io e con il mio elettroshock siamo in tre/ Perché
preferirei restare qui/ con tutti i pazzi/ che morire con gli uomini tristi che
vagano liberi…
–
Day after day/ they tell me I can go… So I tell them that/ I can fly, I will
scream/ I will break my arm/ Here I stand foot in hand, talking to my wall/ I'm
no quite rigth at all…am I?… Just my librium and me and my E.S.T makes three/
cause I’d rather stay here/ with all the madmen roaming free…
Amore, matrimoni, figli, vita intensa,
droga, follia; sempre lui, uomo delle stelle, mimo, acrobata, eroe per un
giorno, duca bianco… Ma tutto ha una fine. Il suo ultimo concerto dal vivo nel
novembre 2006. L'8 gennaio 2013 (66 anni), Bowie annunziò il suo nuovo album:
The next day seguito da The stars are out tonight.
Nell'ottobre 2015 John Giddings
(storico organizzatore di concerti londinesi), rivelò che Bowie non si sarebbe
più esibito dal vivo, né intrapreso alcun tour. Il suo ultimo album Black star,
i1 19 novembre 2015 e in seguito il brano Lazarus che è stato concepito come
suo testamento spirituale, ultimo commiato dal pubblico. – Io sono una stella
nera…; Quante volte un angelo cade?… – I'm a black star/ How many times does an
angel fall?…
Una
melodia soffusa s'insinua nell'ignoto. Ripetersi incisivo di sussulti. Respiro
che geme e cattura il silenzio: – al centro di tutto, di tutto, i tuoi occhi –
Donna ignota o entità che accompagnerà David nel mistero del dopo che annera le
stelle. Ritmi scanditi, modulazioni di una voce incorporea ma ancora presente
in una indefinibile realtà: quella dell'occulto, del mistero che si accompagna
al dopo. Limpidezza accorata di toni, proiettata verso galassie dove
disperdersi. Si frantumano suoni ma il loro echeggiare supera le azzurre
barriere della vita. Dove ora sei, troverai il tuo amico Elvis Presley,
anch'esso voce, fremiti di note/ amore che urla incontrollato/ una gloria che
sfiora i confini della galassia/ in estasi di morte… Ambedue stelle di un tempo
ormai lontano irrorate dal pianto di chi vi ha visto dissolvervi in un alone di
luce.
Vorrei chiudere con qualche verso di Lazarus, testamento spirituale di David:
…Alza
gli occhi, qui io sono Lazarus
Ho
cicatrici che non si vedono.
Ho
il mio dramma, nessuno me lo può togliere
Tutti
mi conoscono, adesso…
Tu
lo sai, io sarò libero
proprio
come questo uccello azzurro
Oh
io sarò libero
Non
è questa, ora una cosa giusta per me?…
…Look
up here, I'm in heaven
I
got scars that can't be seen
I
got drama, can't be stolen
Every
body knows me now…
You
know I'll be free
Just
like that bluebird
Now
aint that just like me?
Firenze,
18 agosto, 2022
Anna Vincitorio
I frammenti dei testi sono
libere traduzioni di Anna Vincitorio
Suoni, fragore,
armonie,
Inseguo la tua voce
in un cielo
in cui perdersi.
Vibrazioni sempre più alte
sfiorano le stelle
Ritmi come fendenti,
parole come carezze.
seguire il tuo cammino
vestirsi di suoni
per gridare e per piangere.
Entità vicina ma irraggiungibile,
l'assoluto del tuo sguardo.
Stella dell'incosulto splendore
sprofondata nel nulla,
hai vinto in sorte. sei,
sarai Bowie per sempre.
Da All Saints
Firenze 3settembre 2022
Nessun commento:
Posta un commento