mercoledì 27 novembre 2024

Maria Rizzi legge :"Assolo" di Loredana D’Alfonso - puntoacapo edizioni

 

L’ultimo libro di Loredana D’alfonso, “Assolo”, edito dai tipi di puntoacapo, è una Raccolta di racconti, che esaminano il tema della solitudine. Il termine nell’origine latina significa esattamente ‘solo’, tratto dal greco, òlos equivale invece a ‘tutto’, e ha che fare con la solidità del tutto come epifania del cosmo. In effetti non si può stare soli se non si è stabili. Molto originale l’idea di abbinare a ogni protagonista uno strumento musicale. Apre la Silloge Claudia, che viene accostata al pianoforte e la scelta della donna non mi è sembrata casuale, in quanto tocca direttamente il cuore dell’autrice. Il pianoforte mi ha indotta a pensare al testo “Novecento” di Alessandro Baricco. Cito un estratto: “I tasti dello strumento sono ottantotto, su questo nessuno può fregarti. Loro sono finiti. Infinita, invece, è la musica che puoi creare dentro di essi.” Loredana abbina i tasti neri alla tristezza e i bianchi alla gioia. Resta il dato di fatto che anche i neri sono indispensabili per fare musica. Il bene e il male nell’esistenza si alternano inevitabilmente, in quella che Eraclito chiamava “l’armonia degli opposti”. Jango, il secondo protagonista, senegalese, è legato ai tamburi della sua terra in un racconto dolce, di solitudine e solidarietà, scritto senza scivolare sull’olio della pietà, con colori e profumi tesi a creare un ponte tra l’Africa e l’Abruzzo, regione particolarmente cara alla Nostra. Il flauto del bimbo Daniele, protagonista del terzo brano, non sembra quello magico dell’opera di Mozart, ma forse lo è proprio perché non viene inserito in una vicenda lieta, ma in un testo didattico, che vuole insegnare a non fidarsi delle apparenze, visto che la verità è spesso nascosta. Vorrei evitare di citare gli altri personaggi dei racconti per lasciare ai lettori il gusto di scoprirli. Mi soffermo sull’aspetto ossimorico del titolo. L’assolo è una composizione eseguita da un solo musicista (vocale o strumentale), la nostra scrittrice adotta la metonimia, una figura retorica che ha varie funzioni, tra le quali sostituire il contenente con il contenuto. Per usare un esempio si può dire oro per alludere alla ricchezza… Nel nostro caso assolo sta per orchestra, come precisa perfettamente Valeria Bellobono  nell’ottima prefazione. Le otto storie rappresentano un’orchestra da camera, in quanto formata da un numero limitato di strumenti musicali, dedicata alle solitudini nelle loro varie accezioni, e d’altronde siamo sempre più connessi, più informati, più stimolati, ma esistenzialmente sempre più soli.  Loredana D’alfonso non è alla sua prima esperienza creativa. Come abbiamo avuto modo di apprendere dalla sua biografia, ha all’attivo vari romanzi gialli, un’altra raccolta di racconti e sillogi poetiche. Sin da giovanissima ha quindi considerato la scrittura la porta d’ingresso alla sua interiorità. Ricopre il ruolo di giornalista - pubblicista e, in passato, la sua prosa era veloce, scattante, dinamica, aderente alla modalità di scrittura giornalistica. Con il tempo ha cominciato a distendersi, a divenire introspettiva, pur mantenendo le caratteristiche di brevità.  La vita cambia e muta il nostro paesaggio interiore. Uno dei doni dello stile della nostra autrice è la fuga dalla retorica e vanno poi messe in luce la chiarezza, la  fluidità e la scorrevolezza. La scelta dei racconti è senz’altro la più idonea al tipo di libro, in quanto si tratta di componimenti letterari brevi, dedicati a un’unica vicenda, o tematica, nella quale la storia viene esposta secondo  uno schema di causa - effetto, che si risolve arrivando a un finale che non prevede un seguito. Loredana D’alfonso nel concepire le sue otto creature si attiene alle regole tipiche di questo genere, ricorrendo a contenuti verosimili e non storici, senza conclusioni moraleggianti. Il narratore, nel suo caso, è sempre esterno al racconto e viene definito etero diegetico.  Riguardo al ritmo narrativo l’autrice predilige l’accelerazione, tramite sintesi o ellissi, costituite talvolta da salti cronologici, evitando l’adozione di descrizioni, riflessioni o digressioni di vario genere. La nostra moderna attrazione per i racconti è il segno di un senso di fugacità e fragilità. Non abbiamo l’istinto di qualcosa di definitivo. Si sceglie il racconto perché si è posseduti dal sentimento che la vita stessa è un testo insolitamente breve e forse non vero…

 

Maria Rizzi

 

Franco Donatini ci segnala......


 

Roberto casati :" Come armonie disattese "


 

domenica 24 novembre 2024

Cinzia Baldazzi in occasione della giornata internazionale della lotta per eliminazione della violenza contro le donne


L'amica Cinzia Baldazzi ci invia questo bel video in occasione del mese di novembre dedicato alla lotta per l’eliminazione della violenza contro le donne, che trova il suo culmine della Giornata Internazionale del 25 novembre. Video che si incunea all’interno della manifestazione-concorso “Sguardo di donna” organizzato dalla  associazione “Il Tempo delle Donne”. Il tema ,come i leucadiani potranno apprezzare, non è trattato sulla violenza fisica e psicologica, né tantomeno sul femminicidio, ma viene posta l‘attenzione sui progressi del mondo femminile nel secolo scorso e in questo primo scorcio del nuovo millennio.  



 

"DI FIORE IN FIORE "di Biancamaria Valeri con prefazione di Marco Zelioli


 

GUIDO MIANO EDITORE

NOVITÀ EDITORIALE


 Pubblicata la raccolta poetica dal titolo “Di fiore in fiore” di Biancamaria Valeri, con prefazione di Marco Zelioli, nella prestigiosa collana “Alcyone 2000”, Guido Miano Editore, Milano 2024.

 

Non ci si trova dinanzi ad un’autrice sconosciuta: Biancamaria Valeri ha già assaporato la gloria del successo, avendo pubblicato numerosi testi storici ed una decina di raccolte di poesie. Ha avuto una solida formazione classica, si è Laureata in Filosofia e in Lettere, non è solo scrittrice ma anche studiosa di Storia e di Arte (con diversi diplomi di specializzazione e master): ciò si sente, nel leggere ciò che compone. Ed è anche una donna ‘pratica’, abituata a risolvere problemi sorti nell’immediato, come deve essere chi, come lei, ha avuto il compito di dirigere scuole. Eppure la freschezza di questa nuova silloge, Di fiore in fiore, sembra proporci una poetessa appena sbocciata.

Questa sua nuova raccolta di poesie ci propone una variegata gamma di riflessioni sulle vicende umane: amore, dolore, insuccesso, gloria, ricordo, attualità, giudizio, sentimento, morte – tutto quel che costruisce il puzzle di una vita intera. Una serie di riflessioni profonde, sul significato della vita, presentate senza durezza, con lo sguardo allenato di chi scruta nei meandri della Storia per scovarne quel filo rosso che dà senso agli eventi.

I versi della Valeri spesso sono brevi, spezzati, quasi a voler sottolineare la fugacità del tempo umano. La punteggiatura stessa è scarna: ci sono intere poesie senza una virgola – a cominciare dalle prime due. A volte i versi constano di una sola parola, ma non vi è ricerca di ermetismo: così, piuttosto, l’autrice sottolinea il punto focale, quello su cui ci si deve soffermare per riflettere adeguatamente. Si veda ad esempio la breve ma intensa Pasqua di Resurrezione: «O morte/ dov’è/ il tuo artiglio?/ Disfatti/ dalla disperazione/ le tenebre/ dominavano/ su noi./ Dal silenzio/ profondo/ una voce/ suonò/ come un tuono./ E non ci fu più fine». Si veda anche l’incipit di Paese dell’anima: «Lo spazio dell’Anima/ è lo spazio/ del suo respiro,/ del suo soffio./ Da lei/ la materia è permeata/ e vive/ e sente/ e avverte/ e percepisce…». E così via, in molte altre liriche. Non mancano varie reminiscenze classiche, frutto degli studi dell’autrice, che qua e là si depositano in un linguaggio ricercato: «…Come una zattera/ è il nostro andar/ pel pelago in burrasca,/ come un relitto/ dopo le battaglie/ con l’onde/ guerreggiate…» (Zattera); oppure «…Le occasioni perdute/ le sconfitte del cuore/ ratte all’anima/ s’aggrappano…» (Veglia). A volte, invece, tali reminiscenze riemergono nel rifarsi ad immagini tipiche della classicità, come «quando le stanche membra/ s’abbandonano a Morfeo» (Sogno – ma la figura del più noto dei tre oniri torna anche in Alba e in Notte). Il tutto si riporta sempre alla personale vicenda dell’autrice, come quando – alludendo a Ferentino, la sua amata cittadina – afferma: «…Contemplo l’infinito/ e una profonda quiete/ inonda l’anima mia./ Equilibrio perfetto/ di luci e ombre…» (Abbandono); il paese natale è tanto amato, che anche solo una cartolina fa vibrare le onde del ricordo: «Tra i ricordi d’un tempo che fu/ ti rinvengo, Paese mio…» (Su una cartolina).

La partecipazione personale dell’autrice si fa invito al lettore perché non tralasci l’osservazione della realtà per quel che è; e così perfino il naturale cadere delle foglie genera un sentimento degno di compartecipazione: «…Un sospiro d’addio/ le ha fatte vibrare/ mentre abbandonavano il ramo» (Tappeto di foglie) – quasi a voler condurre chi legge a rifare lo stesso itinerario di scoperta del valore dei particolari che ha commosso lei stessa. Come ha già notato Massimo Gherardini nella presentazione della silloge Paese dell’anima (2021), la poetessa «si muove in punta di piedi» in una «sfera, costellata di luoghi, affetti, significati» e «completamente assorta in riflessioni umanamente universali». È una sorta di atto d’amore di chi scrive verso chi leggerà, che spinge l’autrice ad esternare le sue considerazioni, «…perché la vita come l’amore/ è più della morte/ forte» (Zattera); e non c’è dolore che tenga per far gustare la vita: «…Si capisce la gioia/ se si attraversa/ la stretta e angusta/ porta del dolore./ Lavacro di purificazione/ se accettato il dolore…» (Dolore e vita). Allora «…L’amaro pianto/ pian piano/ tramuta il nero Abisso/ in paesaggio splendido/ di Vita» (Dolore); e così è anche quando si deve  piangere – e non si può non farlo – la malattia di una persona cara (la sorella), e ricompare «…Il vuoto,/ cassa di risonanza/ del dolore…» (Assenza). Perché il dolore è anche – in qualche modo – maestro di vita, tanto da poter affermare, nel chiudere Naufraghi: «…Ci perfeziona/ il dolore/ e sodali fratelli/ ci rende». Questo fatto che il dolore renda gli uomini fratelli è ben più che una reminiscenza di autori classici e romantici (basti pensare al Leopardi): è la constatazione di una realtà tanto autentica quanto spesso dimenticata. Ma non è il dolore l’ultimo orizzonte dell’esistenza umana.

Tutta quanta la vita ci si presenta come una serie di cammini imprevedibili: «Percorso accidentato è la vita./ Non corre mai lineare/ ma percorre tracciati tortuosi/ che sul momento sembrano/ immutabili e costanti…» (Svolte). La vita a volte ci ammalia, ci tenta con prospettive di gloria; c’è però un baluardo che ne limita il tentativo di ingannare il cuore dell’uomo: «…Più potente dei fatui successi/ sbandierati da maliarde maghe/ era la luce della verità» (Inganni). Verità cui tutto, in fondo, tende. È ciò che la scrittrice esprime, in modo estremamente sintetico e diretto, in una poesia che non fa parte di questa raccolta, ma che credo ne rappresenti emblematicamente la posizione umana: «Ho preso la penna/ per affidarle/ i miei sospiri dell’anima./ Con la poesia canto il mio dolore/ con la letteratura/ lenisco ogni affanno./ Ma la notte/ quando tace/ il rumore delle cure …/ più forte che mai/ rimbomba/ l’urlo dell’anima» (In punta di penna). Ed è per questa sua posizione di estremo, lucido realismo, per nulla distaccato dalla quotidianità, che l’autrice può alla fine esclamare: «Nel tuo seno materno/ troverò pace, o Dio./ Di delizie mi sazierò/ nell’infinita pace del tuo amore./ Non m’atterrirà/ alcun male/ se s’apre/ la misericordia tua…» (La tua pace).

Le poesie di questo libro ci trasportano quasi ad un volo radente sopra un campo dai confini sconosciuti – la vita – e ci portano Di fiore in fiore, affrontando aspetti diversi, proponendo sguardi differenti rivolti alla realtà tutta intera. Così i lettori, come api operose, passano dalla contemplazione della natura («…Sei segno di contraddizione./ Splendi radioso come il sole/ nelle giornate di bonaccia./ Terrificante muggisci/ nei giorni di tempesta…», Mare) alla sdegnosa repulsione per la guerra («…Migliore l’equilibrio/ che donano/ la Pace e la Concordia», Guerra), alla contemplazione dell’universo intero, che parla all’uomo anche se questo non ne capisce fino in fondo la «…Lingua sconosciuta/ che si può sentire e udire/ solo con il battito del cuore» (Mistero).

Sì, perché è con il cuore che si capisce la profondità del mistero della vita; ed è col cuore che si comprende la profondità di questa raccolta, ed ogni momento di angoscia e di dolore si risolve in una dolce, benefica nostalgia, piena di fede in Dio, autore della vita. Non c’è modo migliore di concludere che ripetere l’osservazione di Alessandro Quasimodo nel presentare la silloge In punta di penna (2023): «l’istante diviene un frammento di eterno che comunica dolcezza, addirittura infinita». Dolcezza cui ci conduce il fine sentimento della poetessa Biancamaria Valeri nel considerare ogni recondito aspetto della vita come dono d’amore.

Marco Zelioli

 

 

 

Biancamaria Valeri, Di fiore in fiore, pref. Marco Zelioli, Guido Miano Editore, Milano 2024, pp. 72, isbn 979-12-81351-49-3, mianoposta@gmail.com.

 

 

 

 


Maria Luisa Daniele Toffanin da "E ci sono angeli", Tipografia Veneta

 


E SARA’ VITA

 

E sarà vita vita alfine

quel sogno, M.L.King

nutrito da comune sentire:

 

i bambini del mondo stretti

in un girotondo di gioia

lievi in volo sull'eco

di domestiche nenie-cantilene

note prime di un linguaggio

senza tempo accomunante

l'universa infanzia

 

i bambini del mondo

con uguale particula

d'azzurro nell'anima

colore-premessa-promessa

di un vivere felice

in simili ludi e studi

gli occhi dei desideri

puntati alle stesse stelle.

 

                         Può fiorire la rosa del deserto

                         se l'accende la Tua pioggia di Luce.



 

venerdì 22 novembre 2024

Giovanni Billotti :" I Celestini "

 


 

 



                   


 



 

 

XVII PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE “VOCI – Città di Roma 2025”

 Il Circolo I. P. LA C. (Insieme Per La Cultura)

in convenzione con la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

in collaborazione con il Comune di Rocca di Papa e con la Biblioteca Comunale di Genzano di Roma

gemellato con le Associazioni Culturali:

Alberoandronico (Roma), Artisti Dentro (Milano), Rivista FOLIVM - Artecom – Onlus (Roma), Cenacolo Altre Voci (Milano), I Rumori dell’Anima (Roma), Il Faro (Cologna Spiaggia - TE), Il Giardino del Baobab (Parma), Il Porticciolo (La Spezia), La Camerata dei Poeti (Firenze), La Pulce Letteraria (Villa d’Agri di Marsicovetere - PZ), Mimesis (Itri-LT), Pegasus Cattolica (Cattolica - RN), Pelasgo 968 (Grottammare - AP), Ass. Culturale Rette Parallele - Premio Parole in transito - (Limbiate - MB); Pro Loco di Caprigliola - Premio il Borgo dei Versi Murati (Caprigliola – MS).

in collaborazione con le Associazioni e i Ritrovi Culturali:

Accademia Alfieri (Firenze), Amici Insieme (Siano - SA), Bellizzi Arte & Sociale (Bellizzi - SA), Carta e Penna (Torino), Galleria Arte Sempione (Roma), Libreria Horafelix (Roma), Società Dante Alighieri (Roma), Il Gremio (Roma).

gli Editori:

Dibuono (Villa D'Agri di Marsicovetere - PZ), Giuliano Ladolfi (Borgomanero - NO), Graus (Napoli), Iod (Casalnuovo di Napoli- NA), Kairós (Napoli), Puntoacapo (Pasturana - AL), Volturnia (Isernia – IS), Vitale (Sanremo – IM).

le riviste:

Anterem (Verona), Nuova Tribuna Letteraria (Lozzo Atestino - PD), Dialettica (Roma).

i portali:

Alla volta di Leucade (nazariopardini.blogspot.com), Segnalazioni Letterarie di Alberto Raffaelli, (https://www.facebook.com/groups/segnalazioniletterarie/).

organizza il

XVII PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE

“VOCI – Città di Roma 2025”

Scadenza 31 marzo 2025

Regolamento

Art. 1. La partecipazione è aperta a tutti i poeti e scrittori di qualsiasi nazionalità. I testi delle opere in gara devono essere redatti in lingua o dialetti italiani. Sono ammessi anche gli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado (Scuole Medie Superiori: Licei - Istituti Tecnici e Professionali) e i detenuti.

Art. 2. Il Premio è suddiviso in 5 sezioni:

o

A: Poesia:

A1 – Italiano a tema libero

A2 – Dialetto “Premio Alberto Canfora” a tema libero;

A3 – Metrica “Premio Nicola Rizzi” a tema libero;

2

o

B: Libro di Poesia a tema libero;

o

C: Racconto breve a tema libero;

o

D: Narrativa Edita a tema libero;

o

E: Saggistica Edita a tema libero.

Art. 3. Tutte le opere, edite e inedite, possono essere già state premiate in altri concorsi.

Art. 4. Per tutte le Opere di Poesia (incluse le versioni digitali dei libri editi - Sezione B e i Racconti - Sezione C ), si accetta esclusivamente la spedizione via e-mail a: premiovoci@circoloiplac.com.

Soltanto i testi di Narrativa e Saggistica dovranno essere inviati in forma cartacea.

Per questi ultimi l’attestazione del pagamento deve avvenire tramite e-mail da inviare a: premiovoci@circoloiplac.com, la ricevuta andrà allegata alla mail contenente tutti i dati del concorrente.

Nel corpo della mail (per tutte le Sezioni-Sottosezioni) dovranno quindi essere indicati:

☐ Nome e cognome _____________________________________________

☐ Via/Piazza: ___________________________________________N° ___;__

☐ C.A.P. __________Località:______________________ Prov.: ____

☐ Tel. fisso: _______________________Tel. cellulare: __________________

☐ E-mail: _________________________

☐ Sezioni o Sottosezioni nelle quali si intende partecipare e titoli delle Opere :

-

Sez. ………….. Titolo 1 - Titolo 2 - Titolo 3

-

Sez. ………….. Titolo 1 - Titolo 2 - Titolo 3

☐ Quota di partecipazione (totale): _____________ €

Modalità di pagamento:

☐ Bonifico (ricevuta allegata), oppure:

☐ Paypal (ricevuta allegata)

I testi sono originali e di mia personale produzione. Partecipando al Premio accetto integralmente le clausole del Regolamento del Bando e autorizzo all'uso dei dati personali.

(Informativa ai sensi del D. Lgs. 196/2003).

• Sez. A – POESIA.

o

Inviare da una a quattro poesie per ciascuna sottosezione (in formato .doc, di lunghezza non superiore ai 40 versi ciascuna, carattere Times New Roman, corpo 12) tramite e-mail, in un unico file, contenente i dati personali (nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico e indirizzo e-mail).

o

Per la sottosezione A2 (dialetto) è d'obbligo aggiungere la traduzione in italiano precisando la collocazione geografica del dialetto.

o

Dove sia possibile, e per ogni singola sottosezione, si consiglia di redigere più poesie sullo stesso foglio, l’una dopo l’altra (esempio: nella sottosezione A2 testo in dialetto e traduzione stilati in una sola pagina).

Sez. B – LIBRO DI POESIA. In questa sezione votano insieme ai nostri giurati e supergiurati il Direttore della Biblioteca Nazionale, Stefano Campagnolo, la Vice - Direttrice Silvana De Capua e la Responsabile della Collezione del ‘900 Eleonora Cardinale.

o

Inviare la Silloge in E-book (formato pdf) in una sola copia tramite e-mail, insieme alla dimostrazione che il libro sia stato realmente pubblicato (tra aprile 2010 e gennaio 2025) e che sia in distribuzione.

3

• Sez. C – RACCONTO BREVE.

o

Inviare il racconto (in formato .doc, indicativamente di lunghezza non superiore a 6 cartelle di 40 righe per pagina, formato A4, carattere Times New Roman, corpo 12, interlinea singola) tramite e-mail, in un unico file contenente i dati personali (nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico e indirizzo e-mail).

Sez. D – NARRATIVA.

o

Spedire per Posta: n° 2 copie del romanzo, la ricevuta del pagamento effettuato e inviare una mail come precisato all’art.4 .

Sez. E – SAGGISTICA.

o

Spedire per Posta: n° 2 copie dell’opera di saggistica, la ricevuta del pagamento effettuato, e inviare una mail come sopra precisato all’art. 4.

o

I testi di Narrativa e di Saggistica andranno inviati esclusivamente presso la sede I.P.LA.C. ovvero a: MARIA RIZZI, VIA LIBERO LEONARDI 193 – 00173 – ROMA.

o

La Narrativa e la Saggistica saranno giudicate dai Gruppi di Lettura di due Biblioteche: la Biblioteca Comunale di Rocca di Papa (RM); la Biblioteca Comunale di Genzano (RM).

Art. 5. La quota di partecipazione alle spese di organizzazione, lettura e Segreteria è di 20 € per ogni Sezione o Sottosezione. Saranno accettate soltanto le iscrizioni accompagnate da attestazione di pagamento.

Per gli studenti delle Scuole Medie Superiori e per i detenuti la partecipazione è gratuita.

Sez. A: la partecipazione a 2 sottosezioni (max 8 poesie) prevede il raddoppio della quota; per la partecipazione a 3 sottosezioni (max 12 poesie) viene richiesta la quota di 50 €.

Sez. B – C – D – E: è possibile partecipare con più libri (o e-book) o più racconti (fino a un massimo di 3 per sezione), pagando, per ogni singola opera, la relativa quota.

Non è previsto il rimborso della quota di iscrizione, né la restituzione delle opere; i libri verranno donati alle due biblioteche.

Le quote di iscrizione devono essere pagate con:

Bonifico bancario a favore del Circolo IPLAC Insieme Per La Cultura: IBAN IT36Z0100503203000000004514 presso BANCA NAZIONALE DEL LAVORO - FILIALE 3 DI ROMA ; indicare tassativamente: nome e cognome del partecipante e causale: Iscrizione Premio “Voci 2025”.

On-line con Paypal all'indirizzo mail: info@circoloiplac.com (specificare il nome e cognome del concorrente e la causale).

Ricordiamo ancora che i libri di Narrativa e Saggistica vanno spediti al seguente indirizzo:

Maria Rizzi -Via Libero Leonardi, 193 - 00173 - Roma

Art. 6. Per gli invii tramite e-mail (Sezioni A – B – C) indirizzare a: premiovoci@circoloiplac.com

La scadenza per la spedizione degli elaborati è fissata per il 31 marzo 2025.

Art. 7. I vincitori primi classificati nell'ultima edizione del Premio non possono partecipare nella stessa sezione o sottosezione in cui hanno vinto.

Eventuali Premi all' Eccellenza e alla Carriera saranno assegnati ad autori fuori concorso, personaggi di spicco nel panorama letterario nazionale.

4

Art. 8. Premi:

o

Premessa: per ogni sezione-sottosezione verrà stabilita e divulgata una cinquina di finalisti. Gli assegnatari della terna sul podio e del 4°- 5° premio verranno resi noti solo in occasione della Cerimonia.

o

In caso di assenza dei vincitori o di rinuncia i premi si considereranno decaduti. I vincitori avranno diritto solo all’invio della Motivazione.

o

Sottosezione A1

o

L’autore 1° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio, la gratuità per la cena di gala e la Pubblicazione di un Libro di Poesia curato da Giuliano Ladolfi Edizioni.

o

L'autore 2° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio e Gettone di presenza di 300 €.

o

L'autore 3° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio e Gettone di presenza 150 €.

o

Gli autori 4° e 5° classificati riceveranno una targa o un oggetto di pregio e l’omaggio di uno sponsor.

o

Sottosezioni A2 – A3 – C.

o

Il 1° classificato in A2 – riceverà una targa o un oggetto di pregio, la gratuità per la cena di gala e il Premio “Casa Editrice Dibuono”: la pubblicazione gratuita di un’opera curata dalla Casa editrici Dibuono.

o

Il 1° classificato in A3 Premio “Graus Edizioni”: la pubblicazione gratuita di un'opera curata da Graus Edizioni.

o

Il 1° classificato in C Premio “Iod Edizioni”: la pubblicazione gratuita di un'opera curata da Iod Edizioni.

o

Gli autori classificati al 2° posto riceveranno una targa o un oggetto di pregio e gettone di presenza di 300 €.

o

Gli autori classificati al 3° posto riceveranno una targa o un oggetto di pregio e gettone di presenza di 150 €.

o

Gli autori 4° e 5° classificati riceveranno una targa o un oggetto di pregio e l’omaggio di uno sponsor.

o

Sezione B.

o

L’autore 1° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio, la gratuità per la cena di gala e il Premio “Puntoacapo”: la pubblicazione gratuita di un'opera curata da Puntoacapo Edizioni.

o

L'autore 2° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio e gettone di presenza di 300 €.

o

L'autore 3° classificato riceverà una targa, un libro di pregio e gettone di presenza di 150 €.

o

Gli autori 4° e 5° classificati riceveranno una targa o un oggetto di pregio e l’omaggio di uno sponsor.

o

Sezione D.

o

L’autore 1° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio, la gratuità per la cena di gala e il Premio “Volturnia”: la pubblicazione gratuita di un’opera curata da Volturnia Edizioni.

o

L'autore 2° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio e gettone di presenza di 300 €.

5

o

L'autore 3° classificato riceverà una targa, un libro di pregio e gettone di presenza di 150 €.

o

Gli autori 4° e 5° classificati riceveranno una targa o un oggetto di pregio e l’omaggio di uno sponsor.

o

Sezione E.

o

L’autore 1° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio, la gratuità per la cena di gala e Premio “KairÓs”: la pubblicazione gratuita di un’opera curata da Kairòs Edizioni.

o

L'autore 2° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio e gettone di presenza di 300 €.

o

L'autore 3° classificato riceverà una targa, un libro di pregio e gettone di presenza di 150 €.

o

Gli autori 4° e 5° classificati riceveranno una targa o un oggetto di pregio e un omaggio degli sponsor.

OCCORRE INVIARE 2 COPIE DI VOLUMI DI NARRATIVA E DI SAGGISTICA

SI PREGA DI EVITARE LA SPEDIZIONE TRAMITE RACCOMANDATE!

Borsa di Studio "I.P.LA C." per i giovani poeti

Riservata agli studenti delle Scuole Secondarie di secondo grado (Licei – Istituti Tecnici e Professionali).

Il Circolo I.P.La C., al fine di promuovere la Poesia tra i giovani, istituisce una:

Borsa di Studio di 300 € da assegnare all'alunno che la Giuria riterrà vincitore con un'opera (libro di Poesia o poesia singola) distintasi dalle altre per la genuinità dell'ispirazione, l'originalità e l'intensità dell'espressione artistica, la proprietà del linguaggio. Riceveranno premi anche altri tre autori meritevoli.

▪ L’Editore Vitale (Sanremo – IM) si impegna a stampare gratuitamente un quaderno di 15 poesie, corredato di copertina e recensione per tutti gli studenti e per tutti i partecipanti al Premio nelle sezioni di Metrica e Dialetto che lo gradissero.

Gli studenti potranno presentare le proprie opere SOLO in una delle seguenti sezioni-sottosezioni:

Sottosezioni A1-A2-A3: da una a quattro liriche (per ulteriori precisazioni ved. Art. 4 – Sez. A, Poesia).

Sez. B: un libro di Poesia o E-book (formato pdf ) tramite e-mail.

Per gli studenti minorenni: far apporre la firma da un genitore (o da chi ne fa le veci).

Sarà inoltre necessario:

Per tutti gli studenti: nel corpo della mail (oltre le Sezioni e i titoli delle opere - che verranno inviate in allegato) dovranno anche essere indicati:

☐ Nome e cognome: ________________________________

☐ Data di nascita (gg/mm/aa): _______________________

☐ Classe frequentata: _______________________

☐ Città sede della Scuola: ____________________

☐ Nome della Scuola: _______________________

I testi sono originali e di mia personale produzione. Partecipando al Premio accetto integralmente le clausole del Regolamento del Bando e autorizzo all'uso dei dati personali.

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(Informativa ai sensi del D. Lgs. 196/2003).

Firma (di un genitore se minorenne): ___________________

N.B.: L'assegnazione della Borsa di Studio è vincolata dalla presenza di almeno 35 (trentacinque) aspiranti al Premio. La partecipazione a questa categoria è gratuita.

Premi Speciali personalizzati saranno attribuiti dagli Enti patrocinanti, dalle Associazioni gemellate e dagli Sponsor.

La Giuria si riserva la possibilità di assegnare altri premi – o di non assegnarne alcuni – in base alla quantità e

alla qualità delle opere pervenute.

Art. 9. Giuria:

Presidente onorario: Nazario Pardini (Arena Metato - Pi), poeta, scrittore, saggista e critico letterario.

Presidente della giuria: Roberto Mestrone (Trofarello - To), poeta e critico letterario.

Sandro Angelucci (Rieti), poeta e critico letterario.

Valeria Bellobono (Roma), scrittrice, poetessa e critico letterario.

Orazio Antonio Bologna (Roma), Poeta in italiano e latino, scrittore, saggista, filologo classico.

Franco Campegiani (Marino - Rm), poeta, filosofo, critico d’Arte e critico letterario.

Stefano Campagnolo (Roma), Direttore della Biblioteca Nazionale di Roma, saggista e Filologo sulla Musica del ‘300 e sul madrigale del ‘500.

Eleonora Cardinale (Roma), Responsabile Collezione del ‘900 presso la Biblioteca Nazionale di Roma. Dottorato di ricerca in Italianistica (Università La Sapienza di Roma). Si occupa di studi greci e latini.

Livia Cattan (Roma), scrittrice, critico letterario.

Alfredo Carosella (Portici - Na), architetto e scrittore.

Massimo Chiacchiararelli (Roma), scrittore e attore teatrale.

Federico Cinti (Bologna), poeta, scrittore, saggista e critico letterario.

Michele Cortelazzo (Padova), saggista, docente di Linguistica (Università degli Studi di Padova), accademico corrispondente della Crusca, presiede il

comitato scientifico della REI - Rete di eccellenza dell′italiano istituzionale.

Loredana D’Alfonso (Roma), scrittrice e critico letterario.

Silvana De Capua (Roma), vice- Direttrice della Biblioteca Nazionale di Roma, docente in materie letterarie.

Franco De Luca (Ercolano - Na), scrittore, informatico, cultore di Enogastronomia.

Flavio Ermini (Verona), poeta, scrittore, saggista, critico letterario e direttore di ANTEREM.

Nunzia Gionfriddo (Roma), scrittrice, saggista, ha collaborato col Dipartimento di Italianistica e con la cattedra di Storia della Scienza (Università La Sapienza di Roma).

Elisabetta Freddi (Senigallia - An), Poetessa, saggista, critico letterario.

Hafez Haidar (Cogliate - Mb), scrittore, traduttore, docente di letteratura araba (Università degli Studi di Pavia), Presidente del Comitato Diritti Umani e “ponte di dialogo tra l'Italia e il Medio Oriente”.

Egizia Malatesta (Massa), poetessa, critico letterario.

Pasquale Matrone (Vaiano – Prato), professore di filosofia, vice-Direttore della Tribuna Letteraria, Editorialista di Albatros, poeta, saggista e critico letterario.

Federica Sciandivasci (Roma), poetessa, critico letterario.

Isabella Sordi (Mestre - Ve), poetessa, saggista, critico letterario.

Patrizia Stefanelli (Itri - LT), poetessa, critico letterario, attrice teatrale.

Vittorio Verducci (Notaresco - TE), poeta, saggista, critico letterario.

Art. 10. Il giudizio della Giuria è insindacabile e inappellabile. II Verbale della Giuria, con la classifica dei vincitori, sarà pubblicato almeno tre settimane prima della premiazione nel sito: www.circoloiplac.com. Verranno avvisati telefonicamente solo i concorrenti premiati.

Art. 11. La cerimonia di Premiazione si terrà il sabato dell'ultima settimana di maggio 2025 presso l’Auditorium della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma – Viale Castro Pretorio, 105 – Roma. Tutti i concorrenti sono fin d'ora invitati alla cerimonia, cui farà seguito la tradizionale Cena conviviale.

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Art. 12. La partecipazione al Premio implica l’accettazione di tutte le clausole del presente Regolamento con la tacita autorizzazione alla divulgazione del proprio nominativo, del premio conseguito, del testo vincitore e delle foto della premiazione su quotidiani, riviste culturali, social network, TV e web: www.circoloiplac.com. La menzione del nome dell'autore è obbligatoria, nel rispetto dell'Art. 20 del DPR n.19 del 8/01/1979.

Gli autori si assumono la piena responsabilità per gli elaborati presentati, di cui detengono i diritti. Si declina ogni responsabilità in caso di plagio o falso da parte dei partecipanti, ricordando comunque che tale illecito è perseguibile a norma della legge speciale 22 aprile 1941, n° 633 sul "Diritto d'autore".

Con l'autorizzazione al trattamento dei dati personali si garantisce che questi saranno utilizzati esclusivamente ai fini del concorso e nell’ambito delle iniziative culturali del Circolo per la legge 675 del 31/12/96 e D.L. 196/03.

Il titolare e responsabile del trattamento è: Circolo Iplac – Via Libero Leonardi 193 – 00173 – Roma.

Ai sensi dell’art. 7 del D. Lgs. 196/2003 il concorrente ha diritto all’accesso, aggiornamento, cancellazione, opposizione al trattamento, rivolgendosi alla Segreteria.

A insindacabile giudizio degli organizzatori, in caso di eventuali impedimenti e/o a causa di forza maggiore, norme e contenuti del presente regolamento potranno subire variazioni o cancellazioni.

Ulteriori informazioni e aggiornamenti possono essere reperiti sul sito del Circolo IPLAC: www.circoloiplac.com e nella pagina facebook www.facebook.com/premiovociroma o si possono chiedere a:

Maria Rizzi (Presidente) – non votante: 06.7221150 – 347.5789139: mariarizzi@gmail.com; disponibile dalle ore 9.00 alle 14.00, giorni feriali.

Roberto Mestrone (Presidente di Giuria) – non votante: 346.5400553: rome_946@hotmail.com; disponibile la mattina dalle 10.00 alle ore 12 e 30 e il pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00.

Roberto De Luca (Vicepresidente) – non votante: 347.1631483: rob1803dl@gmail.com; disponibile dalle ore 12.00 alle 13.00 oppure dalle 17.00 alle 19.00.

Antonio Spagnuolo :" Più volte sciolto "

 Va in distribuzione in questi giorni l'ultima fatica letteraria dell'amico Antonio Spagnuolo, raccolta di 57 poesie, di cui riproduciamo la prima

Nazario Pardini



Il tempo non si allenta per l'essenza


Il tempo non si allenta per l’essenza

che ha un suono suo nel buio,

come punto distorto dal respiro,

o quando gli occhi vorrebbero rincorrere

accenti ed aliti di antiche presenze.

Batte la bianca meridiana al galoppo

per una stagione che grugnisce,

oltre spensieratezze giovanili,

oltre i monotoni affanni

rivolti a rimembrare le scosse

di ogni ora che passa.

Inutile conchiglia la sfida delle attese

nel passo felpato della nostalgia,

nella provvisoria prudenza

delle ceneri, quando il fuoco

di una lunga agonia ha sfigurato

l’incerto sembiante.


Concorso poetico “L’assedio della poesia” edizione 2024


La casa editrice “La valle del tempo. La rete dei saperi” indice la nuova edizione del premio “L’assedio della poesia”.

Al premio possono partecipare autori italiani e stranieri maggiorenni.

Inviare in PDF un file contenente quaranta poesie in lingua italiana, in allegato email al seguente indirizzo: concorsi@lavalledeltempo.it entro il 31 dicembre 2024.

Indicare in Oggetto: Partecipazione al premio “L’assedio della poesia”.

Inserire nel corpo della email: Nome, Cognome, Data di nascita, Indirizzo completo, Telefono, email, autorizzazione alla eventuale pubblicazione.

La giuria sarà composta da: Antonio Spagnuolo, presidente, Carlo De Cesare, Mario Rovinello, Maurizio Vitiello, Rita Felerico, Carlo Di Lieto.

Premiazione nel mese di marzo del 2025. Nel corso della premiazione sarà annunziato il nome del vincitore.

Primo premio: pubblicazione della silloge nella collana “Frontiere della poesia contemporanea” più Diploma.

Secondo premio: Diploma e proposta di pubblicazione

Terzo premio: Diploma e proposta di pubblicazione

Non è richiesta quota di partecipazione

I dati personali saranno custoditi secondo legge.

Napoli – 8 ottobre 2024 Il Presidente

Antonio Spagnuolo

martedì 12 novembre 2024


 

Clara Schiavoni - "La Cupa Fiamma" Cleofe Malatesta Principessa di Mistrà

 

A Cleofe

e a tutte le persone che la amano

 

Inizia con questa dedica di amorevole riconoscenza da parte della scrittrice Clara Schiavoni alla sua protagonista, Cleofe Malatesta, il romanzo LA CUPA FIAMMA, che ha come protagonista una giovanissima donna chiamata a testimoniare con la sua vita e con le sue scelte pagine della Storia nei primi anni Trenta del 1400, anni cruciali per il mondo Occidentale, anni che con il loro corso hanno determinato la storia a seguire, fino ai nostri giorni.

La storia di Cleofe è una delle tante piccole, grandi storie sconosciute ai più, piccola storia che, come goccia di un fiume invisibile, alimenta il grande oceano della Storia dell’Umanità, quel grande oceano sul quale navighiamo sconnessi.

Siamo nei primi anni del 1400, e l’Impero Romano di Oriente è un malato debole e sfibrato dalle continue invasioni Ottomane, sempre più incalzanti e aggressive.

La Chiesa Romana è divisa e indebolita dallo scisma che vede il papa di Roma e il papa di Avignone litigarsi il soglio pontificio e il bene di Dio sulla terra, e non ha la forza, né forse la volontà o la visione intellettuale di fermare l’esercito musulmano che invece avanza inesorabile verso Costantinopoli.

Nel 1417 interviene Sigismondo del Lussemburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, con il concilio di Costanza a risolvere lo scisma di occidente, proclamando papa Ottone Colonna, passato alla storia con il nome di Martino V.

Papa Martino V è un uomo politico e lungimirante, capisce che non può tralasciare la questione di Oriente, che deve fermare l’avanzata degli Ottomani, perché Costantinopoli è pericolosamente vicina al mare Adriatico, a Roma e all’Occidente tutto.

La sua idea è molto pratica: lui salva l’Impero Romano d’Oriente dagli ottomani con l’aiuto dei potenti principi e re cattolici e l’imperatore bizantino gli restituisce la chiesa di oriente, che si unisce alla sua e diventa una unica chiesa, sotto il potere temporale di Roma.

Il matrimonio tra le due Chiese e la difesa dagli Ottomani, passano per l’unica strada possibile a quei tempi: un’alleanza sancita da un altro matrimonio, anzi, in questo caso, da due.

Le prescelte sono Sofia di Monferrato che andrà in sposa a Giovanni VIII, figlio di Manuele II e futuro Basileus, imperatore d’Oriente, e Cleofe Malatesta, imparentata con Papa Martino stesso, che andrà in sposa a Teodoro II Paleologo, già Despota della Morea.

La tela è stata intessuta, le due ragazze sono il mezzo, il filo che unisce S. Pietro e Costantinopoli, passando per Brescia, Rimini e Pesaro.

Cleofe all’epoca ha quindici anni, è bella, intelligente, acuta, curiosa, colta e raffinata. Approda con Sofia a Costantinopoli e lì conosce il suo futuro sposo, Teodoro II. I due si sposano il 19 gennaio 1421, insieme a Sofia e Giovanni VIII, in S. Sofia, a Costantinopoli, la moderna Istanbul.

Dopo la cerimonia le due ragazze si separano, Cleofe, che ha già lasciato la famiglia alla quale è legatissima tra Rimini e Pesaro, ora si divide anche da Sofia con la quale ha condiviso il viaggio verso la sua nuova vita.

Mistra

Primavera del 1421

 

“Lasciato il porto di Monemvasia pieno di galee veneziane, Cleofe e il suo corteo sono approdati nella Laconia, che i Veneziani hanno chiamata Morea per la sua forma simile alla foglia del gelso, e di piantagioni di gelsi è ricco il territorio dove si produce la seta (….) È una giornata in cui il sole fa risplendere le foglie argentee degli oliveti che riempiono la vallata percorsa, scalda le viti che attendono nuova vita e i campi in cui il verde novello del grano, dell’avena, dell’orzo e del miglio si lascia accarezzare dalla brezza leggera; in lontananza le macchie scure dei boschi, e su tutto regna quel particolare azzurro del cielo che dà il senso di ampiezza, di infinito.”

 

La attende Mistrà, detta “la Pompei Bizantina”, capitale della Morea, alle pendici del monte Taigeto, vicino all'antica Sparta. La attendono il suo matrimonio combinato, il suo sposo dall’animo inquieto, e la trama che per lei ha ordito papa Martino V, per farle salvare il mondo occidentale.

Cleofe porterà avanti con coraggio e infinita caparbietà tutte e tre le cose, piccola messaggera della Storia dell’umanità, principessa di una storia dal finale ingiusto.

Morirà nel 1433 a soli 28 anni, in circostanze misteriose. Morirà probabilmente battuta da quelle due Chiese che con la sua vita avrebbe dovuto unire e che pretesero, forse, la sua vita come prezzo per non unirsi. Dopo questo primo tentativo, infatti, si dovranno attendere altri 5 secoli prima di riaprire le trattative con la chiesa ortodossa, con papa Paolo VI.

LA CUPA FIAMMA si sviluppa come una sequenza di arazzi, di raffinati ricami di seta che raffigurano scene di vita quotidiana, intrecciati alla vita e ai pensieri di Cleofe. Possiamo ammirare l’azzurro del cielo, il turchese del mare, sentire il vento che accarezza i biondi capelli di Cleofe, ascoltare le sue risate e la sua voce mentre parla con Betta, la sua ancella confidente, o discetta di filosofia con il maestro Giorgio Gemisto. Clara Schiavoni disegna e tesse mirabilmente con la sua scrittura un mondo lontano ma non così distante dal nostro. In questo mondo del 1400 le donne della levatura di Cleofe sono sì oggetto di scambio, pedine da muovere sull’algido tavolo da gioco del Potere, ma al tempo stesso sono donne colte, intelligenti, istruite, che nonostante tutto la Storia dei maschi non riesce a relegare in un angolo sperduto del mondo. E Cleofe attraverso questo romanzo ci parla anche e soprattutto dell’amore, di come da secoli infiniti, con pazienza, e costanza, e coraggio, le donne di ieri, come quelle di oggi, tessono questa trama sottile senza la quale il mondo non esisterebbe, e nemmeno la Storia degli uomini.

A Clara Schiavoni e al suo editore Raffaelli va il merito di averci fatto conoscere questa moderna ragazza del 1400 che parla fluentemente il greco e il latino, amante dell’architettura e della filosofia, amante dell’amore e della vita, che ci appare vivida in tutta la sua bellezza intellettuale, e la cui cupa fiamma della nostalgia ci fa desiderare di poter riscrivere per lei un finale diverso.

Livia Cattan (9/11/2024)

 

 

"Jó zzinàle (Il grembiule)" di Dante Ceccarini (tratto da Piccolo trattato di pediatria poetica, 2021, Edizioni Sintagma)


 Lamica e collaboratrice di Leucade, Cinzia Baldazzi, propone allattenzione del  Leucadiani questa originale poesia in dialetto tipico di Sermoneta in provincia di Latina del poeta Dante Ceccarini. Il tema è la violenza sulle donne, argomento purtroppo di sempre stretta attualità

 Nazario Pardini 

 Jó zzinàle

 

 Madònna méa dell'isola,

fa piòve denànzi a ccàsoma

 

Téngo 'nó zinàle biàngo

che mm'ha regalàto màtroma

quànno so' diventàta signorìna,

nóvo e ppùro cómme lo làtte,

cómme la lùna e cómme l'ànema méa.

 

Madònna méa dell'isola,

fa piòve denànzi a ccàsoma

 

Téngo 'nó zinàle zùzzo d'óglio e ssùgo

pe' ddà ta magnà ai fìgli méi

e agl'ammóre méo

quànno tórna stràcco mórto dàglio lavóro,

stràcco cómme so' stràcca jé a sséra.

 

Madònna méa dell'isola,

fa piòve denànzi a ccàsoma

Téngo 'nó zinàle zùzzo de sudóre e ffatìca

pe' ttirà annànzi fìno alla fìne déglio mése

ca i sòrdi che j'ammóre méo requiéta a ccàsa

so' sèmbre contàti e non abbàsteno mmài.

 

Madònna méa dell'isola,

fa piòve denànzi a ccàsoma

 

Téngo 'nó zinàle zùzzo de làcreme

sìmili a spìne néglio còre,

quànno me so' accòrta

che j'ammóre méo me tradìva

cóll'ammìca méa.

 

Madònna méa dell'isola,

fa piòve denànzi a ccàsoma

 

Téngo 'nó zinàle zùzzo de sàngue

quànno so' sputtanàto denànzi a ttùtti j'ammóre méo

e ìsso la séra a càsoma

m'ha menàto, menàto, menàto...

 

Madònna méa dell'isola,

fa piòve denànzi a ccàsoma

 

Téngo 'nó zinàle zùzzo de tèra néra,

chélla che mm'hào jettàto

'ngìma alla tómba

quànno alla fìne j'ammóre méo m'ha accìsa.

 

Madònna méa dell'isola,

fa piòve denànzi a ccàsoma,

denànzi a ccàsoma e 'ngìma a ssó zinàle zùzzo

e fàglio ritornà, Madònna méa,

biàngo cómme quànno èro ragàzza,

biàngo cómme lo làtte,

biàngo cómme la lùna,

biàngo cómme l'ànema.

 

 

Il grembiule

 

 

Madonna mia dell'isola

fa piovere davanti a casa mia.

 

Ho un grembiule bianco

che mi ha regalato mia madre

quando ho avuto la prima mestruazione,

nuovissimo e puro come il latte,

come la luna e come la mia anima.

 

Madonna mia dell'isola

fa piovere davanti a casa mia.

 

Ho un grembiule sporco di olio e sugo

per dar da mangiare ai miei figli

e al mio amore

quando torna stanco morto dal lavoro,

stanco come sono stanca io a sera.

 

Madonna mia dell'isola

fa piovere davanti a casa mia.

 

Ho un grembiule sporco di sudore e fatica

per tirare avanti fino alla fine del mese

ché i soldi che l'amore mio riporta a casa

sono sempre contati e non bastano mai.

 

Madonna mia dell'isola

fa piovere davanti a casa mia.

 

Ho un grembiule sporco di lacrime,

simile a spine nel cuore,

quando mi sono accorta

che l'amore mio mi tradiva

con l'amica mia.

 

Madonna mia dell'isola

fa piovere davanti a casa mia.

 

Ho un grembiule sporco di sangue

quando ho sputtanato davanti a tutti l'amore mio

e lui la sera a casa

mi ha picchiato, picchiato, picchiato...

 

Madonna mia dell'isola

fa piovere davanti a casa mia.

 

Ho un grembiule sporco di terra nera,

quella che mi hanno gettato sulla tomba,

quando alla fine l'amore mio mi ha uccisa.

 

Madonna mia dell'isola

fa piovere davanti a casa mia,

davanti a casa mia e su questo grembiule sporco

e fallo tornare, Madonna mia,

bianco come quando ero ragazza,

bianco come il latte,

bianco come la luna,

bianco come l'anima.