Claudio Fiorentini collaboratore di Lèucade |
Non appartengo a quella schiera d’individui
che dormono la notte e lavorano il giorno
non appartengo a chi dice “sì”
senza condizioni
non sono come quelli che parlando
si riconoscono nelle parole vuote
io sono altro
un fiume in piena
un torrente turbolento
un grido di rocce possenti
un bosco fitto
e senza cedimenti mi do alla vita
perché so che dopo il buio c’è la luce.
Per questo voglio viverlo, il buio,
fino in fondo
ribellandomi, opponendomi, gridando e lottando
fino al giorno in cui
stanco di esistere
sarò il fango con cui sono stato plasmato
la saliva con cui sono stato modellato
e il soffio che ancora non ho respirato.
Claudio Fiorentini
17 febbraio 2016
In questi versi anticonformisti si configura la dimensione propria della poesia, intesa come impulso a vivere la vita ("senza cedimenti mi do alla vita"),e non come limbo estetico in cui ci si rifugia per timore di affrontare la vita. Quella è luce artificiale, mentre la vera luce appare nelle tenebre, come è giusto che sia: quelle tenebre che il poeta dichiara espressamente e temerariamente, poeticamente, di voler attraversare. Ritengo che questo cammino condurrà certamente Claudio, nel tempo, verso esiti poetici sempre più arditi e coinvolgenti per noi lettori.
RispondiEliminaFranco Campegiani