sabato 14 novembre 2020

NAZARIO PARDINI: "MELANCONICO AUTUNNO"

Melanconico autunno, non dirò

delle foglie morte che stamani

tu cospargi sopra il mio sentiero,

e nemmeno dei colori moribondi

di cui ti impreziosisci; ma stamani

mi piace ricordarti quell’autunno

che tanto melanconico non era,

anzi sprizzava gioia tutto attorno:

c’era lei, ti ricordi, e le tue foglie

si facevano verdi e verde il mare

e verde pure il cielo, come verde

l’animo mio che sapeva tanto

di una primavera, e le tue foglie

non erano morte sopra il mio viale,

c’erano i suoi piedi nudi a carezzarle

per dare luce e rendermi felice.

7 commenti:

  1. Nazario mio carissimo, rincorri l'autunno che non vedeva rabbrividire le foglie sui rami, come le ossa nei corpi, che non rendeva il fogliame giallo e cremisi, l'autunno che si identificava con altro spirito, con 'lei', che rendeva verdi le foglie, il mare e l'animo tuo... La vita è una questione di fughe, Poeta mio incantevole, che rendi ogni verso una malia. Le note del passato si levano nell'aria di un giorno malinconico d'autunno e, come rete, ci catturano, facendo sì che la loro bellezza immobilizzi il mondo. Sei riuscito a saltare fuori da una stagione con il tuo cuore - fanciullo, che è balsamo per tutti i dolori e a ritrovare il ricordo giusto, forse Delia, la tua Beatrice, che ti ha reso ancora e ancora felice. Sono in quell'oasi di verde con te, Capitano adorato, e dimentico l'autunno che ci rende schiavi dello strazio. Calpesto le tue impronte sulla rena e mi sento libera e felice. Grazie. Un buongiorno migliore non potevo sognarlo. Ti voglio bene e ti ammiro infinitamente, Maestro mio!

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  2. Una poesia che ci porta in un sogno.
    Un mosaico di colori e di emozioni contrastanti. Il giallo oro delle foglie morte non brilla, ma infonde una malinconia infinita.
    Il Poeta ricorda il verde brillante che dipingeva tutto il suo mondo, l' animo che esultava con la primavera, era tutt' uno con il cielo sereno e i piedi nudi dell'Amata stampavano orme sulla sabbia tiepida della giovinezza.

    Congratulazioni e un abbraccio forte e sincero all'Autore prof.Nazario Pardini.

    Loredana D'Alfonso

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  3. Si respira la gioia di un cuore, di contro ai colori dallo schietto realismo autunnale, in questa suggestiva lirica pardiniana. Riluce, seducente, il paesaggio evocativo della memoria sentimentale. È il ricordo di primavera che pulsa nelle vene ed è iscritto nell'animo, nella relazione d'amore con la vita, suo mondo di appartenenza, professor Nazario. Con lo stesso entusiasmo che l'anima, La saluto caramente. Rita Fulvia Fazio

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  4. Amico carissimo e mentore insostituibile. Mi viene spontaneo affermare che ogni verso della tua poesia è stato specchio delle mie emozioni e assimilato da tutte le più recondite sensazioni del mio sentire. Il melanconico autunno dell'oggi e quello gioioso di un tempo fuggito batte il nostro tempo. Metafore di eccezionale intensità nel ricordo sempre vivo di passi corsi lungo sentieri insieme a chi ci ha amato e noi abbiamo riamato.E' sempre stupendo leggerti. Ti stringo in un forte abbraccio.
    Lino D'Amico

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  5. Carissimo Nazario, il tuo splendido autunno è in realtà la memoria della primavera: nessuna foglia morta, nessuna tristezza, il dolore un peso sopportato come conseguenza della vita verde e colma di futuro. Come sempre i tuoi versi mi commuovono, mi fanno pensare ad un tempo senza tempo, alla mia primavera. Mi conduce, la tua poesia, tra i miei ricordi. Perchè il vissuto sembra così vicino e luminoso? Eppure si è consapevoli dell'attimo fuggente, dei pesi, del male del vivere. Ma il Poeta capovolge il mondo, lo riscrive con parole suggestive e musicali. Ci dona versi immortali.
    Grazie carissimo Maestro. Un abbraccio
    Marisa Cossu

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  6. Al di la del messaggio che palesa speranza, gioia di vivere, giovinezza d'animo e amore, grande amore alla vita, il caro prof. Pardini sorprende come sempre per la Sua capacità di fare poesia "pura e semplice" che da tempo lo caratterizza. Il termine "semplice" non è certo inteso in negativo, tutt'altro, poichè credo che non sia alquanto facile, per una persona di cultura mastodontica come è Lui, fare poesia in tali termini, quanto di contro si ha una enorme capienza di sapere e di termini ove attingere a piene mani. Credo che anche in ciò consista la grandezza di un poeta vero, puro ed illuminante per chi ha l'onore di Leggerlo. Pasqualino Cinnirella

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  7. Il Prof. Pardini ancora una volta sorprende sovvertendo le leggi della natura.

    Non morte ma vita.

    In effetti l'autunno, per l'essere umano che arriva al proprio, è l'insostenibile leggerezza della sublime rimembranza che riporta la mente ai ricordi, quelli più belli e coinvolgenti al punto da trasformare la via del tramonto in una tenera e rigenerata giovinezza.
    Così i colori bellissimi ma "melanconici" dell'autunno si vestono di quel verde primaverile che riempie di gioia gli occhi e il cuore.
    Basta il ricordo di due piedi nudi per ridare nuova vita a tutto ciò che sembra appassire e morire. La speranza è verde come le foglie, il mare, il cielo e l'animo dell'autore che in virtù d'un amore vissuto rimane per sempre giovane.
    Poesia gentile e delicata e lo è perché si frappone alla altrettanta meravigliosa sensibilità che solo alcune persone posseggono, persone come l'illustre ed esimio autore di questa nobile lirica.
    In altre occasioni ho ringraziato il Prof. Pardini e continuo a ringraziarlo poiché al pari di chi sa quanto poco può bastare per essere felici, grazie a Lui lo sono una volta di più.
    Grazie, grazie, grazie.

    Josye Traulcer

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