SIlVIA VENUTI: CONTEMPLAZIONI, un libro articolato, vario.
Silvia Venuti si presenta sugli scogli di Leucade con un libro, folto, denso. I versi sono contemplati In un animo che non lascia niente all’intentato. Poesia nitida, chiara, come chiara è la sua voce In queste pagine di amore e di sentimenti che spaziano in ogni dove. La sua opera è nitida fluente, coinvolgente fatta di versi semplici e attuali e dove l’animo umano si diluisce in anfratti che danno l’idea di quanto sia valida da Un punto di vista formale e contenutistico. IL verso si snoda su un tragitto dove l’animo trova la forma adatta per reificare se stesso e tutto ciò che lo coinvolge. Logos E Pathos si contendono il primato in questa poesia dove i simboli allargano il significante in un dettato ampio dove l‘amore, il memoriale, e la forza empatica danno il via ad una silloge compatta, simbolica, ed umanamente personale che attrae per una nuova lettura. Le poesie in numero alquanto espanso: i tre parti si suddivide il testo:
Prima parte : A occhi aperti “da C’era una festa nell’aria a Le cose restavano tutte in silenzio”;
Seconda parte: A palpebre socchiuse da “E l’esule spuma dall’acqua, fino a Anche ciò che appare perfetto”; Terza parte: Oltre lo sguardo interiore “ da Non sapevamo a L’aver attraversato”.
Un libro pieno di intenti emotivi, di sinestesie, di parallelismi, costruzioni importanti che danno voce ad un’anima nata per scrivere di poesia.
Partire dalla composizione incipitaria significa andare da subito a fondo di questa silloge, dove anima e lirica collaborano a vicenda per dare corpo e sostanza ad una scrittura che ritratta un animo in piena maturità espressiva.
Nazario Pardini
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