Temprati dagli eventi
domati dagli affetti
noi si diventa vecchi
eppure continuiamo
a scrivere dei versi
dando la stura dignitosamente
ai nostri sentimenti più riposti.
Ha ancora senso diventare saggi
stringendo i rari denti a noi rimasti?
Guardati dalle nubi
siam tutti un po' virtuosi e un po' indecenti
Ma in tempi come questi
tarati sotto i tacchi degli ignavi
è già un bel risultato essere umani
Ho un Dio che se ne sta per conto suo
in quanto con l'età si è fatto schivo
In qualche circostanza fa eccezione
il varo di una nave
un bacio sulla fronte
le prove generali di un concerto
Ma a un premio letterario ,per esempio
oppure a un'assemblea di condominio
di rado si fa vivo
Si fa di giorno in giorno più discreto
e fa il rumore stretto necessario
perché ci voglia orecchio per sentirlo
Mi tratta quasi sempre
come vorrebbe essere trattato
con un certo riserbo ma con garbo
Ha un fare un po' saccente ma bonario
direi più intransigente che severo
La notte si trattiene pensieroso
e siede a lungo ai piedi del mio letto
Mi guarda mentre sogno
Se vede che sorrido
a chissà quale volto ormai perduto
o se gemo nel sonno
in preda a qualche dubbio senza senso
rimane lì materno premuroso
fino a un mio qualche accenno di risveglio
Svanisce quasi sempre diffondendo
quell'intimo profumo mattiniero
di pane burro e zucchero e di fieno
Io la leggo con vivo piacere gentile Anita Menegozzo. E la ringrazio per questi versi!
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