“L’arcobaleno nelle pozzanghere” è un piacevole giallo, la cui protagonista, Miriam De Falco - una commissaria profondamente umana - riesce a coniugare la prosaicità di una feroce realtà con la sua visione poetica.
Il titolo stesso riassume lo spirito che ne supporta la narrazione, costituito dalla capacità, niente affatto scontata, di scorgere l’arcobaleno dentro le pozzanghere. È necessario possedere non solo perseveranza e determinazione ma anche e, forse soprattutto, la capacità di vedere oltre, osservando ciò che ci circonda con sguardo sempre nuovo.
Miriam, promossa a Commissario nella sua città natale, accetta di lasciare Roma e la sua famiglia, supportata in tale decisione da suo marito e dai suoi figli. Dotata di un grande senso di responsabilità, al suo arrivo, viene coinvolta in una delicata e complessa indagine sull’omicidio di una giovane donna. Il caso si rivela subito intricato e oscuro.
Tra indizi ambigui e colpi di scena, supportata da validi collaboratori con cui s’intende subito grazie alla sua empatia, Miriam affronta una criminalità spietata e, intraprende, contemporaneamente, anche un viaggio interiore che la riporta ai luoghi e ai sentimenti della sua adolescenza e la induce a riflettere sulle scelte compiute.
Il romanzo esplora come il male possa insinuarsi nella quotidianità, evidenziandone la feroce banalità, mentre la ricerca della verità diventa un atto di coraggioso impegno.
La scrittura è serrata, con una progressione che alterna momenti di introspezione a scene investigative cariche di suspense. Il ritmo è ben calibrato, con una narrazione che non perde mai mordente.
Ottima è la costruzione di un’atmosfera cupa e coinvolgente, dove ogni dettaglio contribuisce a creare un mondo vivido e inquietante.
In sintesi, Maria Rizzi ci regala un romanzo intenso e stratificato, dove il mistero si intreccia con la memoria e la resilienza emotiva. Un giallo che non si limita a risolvere un crimine, ma scava nelle pieghe dell’animo umano e che la condurrà, al termine, a prendere importanti decisioni sulla sua vita.
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