mercoledì 13 novembre 2013

N. PARDINI: NOTA CRITICA A L. GASPARRONI: "HAIKU Poesie"



LUIGI GASPARRONI: HAIKU Poesie. Stampato in proprio. 2013


Luigi Gasparroni in questa sua nuova fatica letteraria si accinge a tradurre le sue sensazioni e i suoi stati d’animo in pennellate cromatico-allusive di grande efficacia visiva. Un testo di haiku dove l’autore dimostra di avere tutte le carte in regola per dire poeticamente con vis creativa tutte le vicissitudini dell’umano vivere. E parte dalle cose minime, dall’osservazione dei piccoli fatti, dei piccoli movimenti, delle cose comuni che non passano inosservate sotto lo sguardo attento del poeta. Una grande capacità di elaborare il vissuto in quadri e scenari a tinte ora flebili, ora dolci, ora superbe che azzardano colori oltre l’azzurro del cielo. E l’anima dell’autore ora si eleva sui colli per naufragare con sperdimenti di memoria leopardiana nel turchese del mare; ora si sofferma su autunni tardivi dove grandi cieli rilucono su afrori vendemmiali; ora si confonde, se spiove, con le lucide perle della tela del ragno. La maestria di Gasparroni consiste nel creare simboli ricorrendo a ciò che gli si presenta estemporaneamente: fiori d’ovatta, antiche voci, un’ape che dondola, antiche storie, acque stagnanti: abbrivi memonici, slanci spirituali, impennate emotive. Una storia resa con un arrivante ardore allusivo di metafore. C’è qui tutto il mondo del poeta: l’amore per l’esistere, gli abbandoni a cospirazioni paniche, il repêchage di occasioni non dimenticate, e un fresco ritorno carico di nuova e rigenerata energia. E’ sufficiente l’apparire di un colore, lo sfrigolare di un volo, l’aprirsi di un panorama a creare una magica sapidità disvelatrice di grande spessore lirico; una piena coscienza del tempus fugit, della precarietà del vivere, col ricorso o a nere mani di mallo, o a fuggitive lame di luce, o allo scorrere lento di un torrente fra giunchi mortali. Per concludere, un’opera pregna di polisemica significanza tesa a cogliere il bene e il male, il giusto e l’ingiusto, il giorno e la notte, il polemos tra gli opposti, insomma, di questo nostro vivere. Ma soprattutto la bellezza, che, vibrando sotto lo splendore di un sole lucente, si cristallizza in poesia con un linguaggio cosparso di significativi impatti visivi e di stupefazioni:

stamane un campo
di grandi fiori gialli
risplende al sole

Nazario Pardini  

11/11/2013

2 commenti:

  1. Io non ho mai apprezzato questo genere di poesia ma da quando ho iniziato a leggerle, con l'attenzione e la concentrazione giusta ho cominciato ad apprezzare lo stile haiku. Sono comunque in aumento le persone che scrivono così, anche come momento personale di riflessione e Gasparrani come dice Nazario Pardini, ha questo sguardo di riflessione che lancia energia agli spazi veri di questa arte antichissima. Complimenti

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  2. Alcuni dicono che sono fotografie dell'anima. Carinissime!
    Bravi, ciao Miriam

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