domenica 13 dicembre 2015

ELENA DE ROBERTIS, 9 ANNI: "IL BUIO"

Ubaldo ed Elena De Robertis

Un ossimorico gioco fra buio e luce, fra corruzione e onestà, disposto a trasferirsi in una elasticità di parole semplici e significanti; in un lirismo che muta la dissonanza in una splendida fusione di emozioni; in una contagiante apertura di cielo: speranze giovanili, corse nel blu, aperture a notturni presagi di albe; chiari di luna splendenti di vita, di purezza di cuore: “Ma alzando gli occhi vedi il cielo/ luminoso/ perché limpida e onesta splende/ la Luna”



IL BUIO


Il buio
come i cuori delle persone corrotte
come la notte che ricopre la terra
e al posto della luce lascia
l'oscurità.

Ma alzando gli occhi vedi il cielo
luminoso
perché limpida e onesta splende
la Luna.

Elena De Robertis, Nata il 24 Giugno 2006
(QUARTA ELEMENTARE
SCUOLA PRIMARIA - E. TOTI - PISA)   


16 commenti:

  1. AUGURO BUONE FESTE a tutti i Poeti e Scrittori di Alla volta di Leucade.

    Alla mia nipotina Elena, parafrasando un aforisma dello scrittore e poeta polacco Stanislaw Jerzy Lec, dirò che non deve sentirsi in imbarazzo, ora che ha visto una sua poesia pubblicata sul blog, in mezzo a tanti autorevoli autori, perché i poeti, anche quelli famosi, sono come i bambini, quando siedono a una scrivania non toccano terra con i piedi.
    Ubaldo de Robertis

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    1. Desidero, qui (proprio qui, in occasione della poesia della nipotina di Ubaldo De Robertis) ringraziarlo per il suo commento alla mia "I capelli degli angeli".
      Quale occasione migliore?
      I bambini, sono i bambini la poesia: loro si che possono ancora dire "...limpida e onesta splende la Luna", perché "quando siedono a una scrivania non toccano terra con i piedi".
      Grazie Ubaldo (permettimi di darti del tu) del commento che hai voluto riservarmi e buone festività insieme ai tuoi cari.

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  2. Elena splende come diamante tra gli ospiti del blog. Dà l'esempio a chi, come la sottoscritta, ha rinunciato alla poesia dopo aver preso le misure di se stessa. Ella scrive versi che non appartengono all'età, ma all'arte. Li ha ha già consegnati a qualcosa di misterioso che si agita nel suo cuore e che la spinge a 'naufragar tra le stelle', per usare un magnifico verso del compianto Gianni Rescigno.
    Benvenuta, Elena, continua ad arricchirci. Siamo tutti un pò fanciulli e un pò persi nell'iperuranio... Siamo tutti tesi alla Luna come te!
    Maria Rizzi

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  3. Questi versi della piccola Elena mi hanno stupito e meravigliato quando Ubaldo me li ha pòrti in lettura telefonica. Sono rimasto colpito da tanta infantile saggezza.
    E se il buon giorno si vede dal mattino ...

    Pasquale Balestriere

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    1. Vorrei aggiungere a quanto già detto che i bambini abitano il mondo della poesia più pienamente e continuatamente degli adulti, se è vero che la poesia è fantasia, immaginazione, avventura, bellezza, verità. Se poi a ciò si unisce un'adeguata capacità di scrittura, succede quello che è successo alla piccola Elena, una fanciulla che ci offre una perla di poetica assennatezza.
      Pasquale Balestriere

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  4. Ammiro questa poesia di Elena De Robertis di 9 anni, nipote del poeta Ubaldo De Robertis, in considerazione della pregnanza e della economicità di parole con le quali la piccola Elena fa poesia e, soprattutto, in considerazione della libertà espressiva dell'autrice e dei bambini, di tutti i bambini, i quali hanno tutti il dono di essere in comunione con la Lingua, quella comunione che, in seguito, con l'esercizio della acculturazione della scuola e delle cognizioni apprese, si corromperà e non sarà più recuperata nell'età adulta. Complimenti dunque alla piccola Elena.
    Mi ha scritto due giorni fa Ubaldo De Robertis: «considera che con Elena abbiamo letto alcune poesie di Tadeusz Rozewicz senza alcuna difficoltà da parte della bimba. Questo qualcosa vorrà dire sul modo di fare poesia».

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  5. Ammiro questa poesia di Elena De Robertis di 9 anni, nipote del poeta Ubaldo De Robertis, in considerazione della pregnanza e della economicità di parole con le quali la piccola Elena fa poesia e, soprattutto, in considerazione della libertà espressiva dell'autrice e dei bambini, di tutti i bambini, i quali hanno tutti il dono di essere in comunione con la Lingua, quella comunione che, in seguito, con l'esercizio della acculturazione della scuola e delle cognizioni apprese, si corromperà e non sarà più recuperata nell'età adulta. Complimenti dunque alla piccola Elena.
    Mi ha scritto due giorni fa Ubaldo De Robertis: «considera che con Elena abbiamo letto alcune poesie di Tadeusz Rozewicz senza alcuna difficoltà da parte della bimba. Questo qualcosa vorrà dire sul modo di fare poesia».

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  6. Sono versi che catturano questi della piccola Elena, e in particolare colpisce la limpidezza - ma dovrei dire luminosità - del suo pensiero. Non nascondo di essermi commossa nel leggerli. Brava.

    GDL

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  7. i versi della piccola Elena mi fanno venire in mente la bella canzone " Quando i bambini fanno oh...!" e ancora una volta ci accorgiamo come la Poesia sgorga dall'animo" innocente"
    Edda

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  8. Quando si pensa a un bambino, si pensa non solo a un piccolo essere umano e a un giovane corpo, ma si fa spesso l'errore di credere che anche l'anima che lo abita sia piccola e debba crescere. Quando un bambino, come accade con Elena, dà prova di guardare alle realtà del mondo con occhi antichi, esperti, con la sapienza di chi molto sa, molto spesso gli adulti si meravigliano. Nel regno dell'anima non esiste il tempo e le verità ultime, le domande universali sono tutte presenti. Alcuni bambini hanno la fortuna di crescere in un ambiente dove li si rispetta e si riconosce questa loro capacità di "vedere", stimolandola, sollecitandola, come fa Ubaldo e allora sono liberi di ascoltare e manifestare quello che hanno dentro. Si può essere bambini e anime antiche, come quella di Elena, che ben conosce il significato, anche simbolico del buio e della luce. Il buio è "corruzione", la luce "onesta". Il Male e il Bene.
    Poi c'è che Elena è nata poetessa e traduce - come i veri poeti sanno fare - questioni immense, che fanno tremare i polsi, in una lingua poetica limpida e sintetica. Mi ricorda quando io alla sua età scrivevo di morte, infinito e verità e auguro a Elena che possa seguitare ad essere sempre libera nell'esprimere il suo cuore con tanta bellezza.

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  9. E’ sorprendente come talvolta i bambini riescano a esprimere, con semplicità e immediatezza e allo stesso tempo con profondità, alti significati, come il rapporto tra il bene e il male.
    In una sintesi perfetta l’oscurità e la luce divengono metafore di questo contrasto, costruendo un’allegoria della vita ed evocando la speranza del riscatto del bene sul male come fa la luna che squarcia il buio della notte. E ancora il contrasto tra la terra scura e il cielo luminoso che dall’alto domina con la purezza le miserie umane.
    Una serie di figure retoriche piene di significato e di immagini, un equilibrio perfetto tra significato e significante che spesso i poeti cercano con impegno senza riuscirci in maniera così naturale. E’ la dimostrazione come la sensibilità sia la chiave della poesia, e di questa sensibilità Elena ne ha veramente tanta!

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  10. E' con piacere ed ammirazione che leggo i versi della piccola Elena, versi cristallini e profondi.
    Brava Elena, spero di leggerti ancora.
    Serenella Menichetti.

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  11. Uno stile superbo ed una chiarezza di vedute fuori dal comune.
    E come prozio maceratese verace non posso che dire:"le cerque non fa le melarange"

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  12. Uno stile superbo ed una chiarezza di vedute fuori dal comune.
    E come prozio maceratese verace non posso che dire:"le cerque non fa le melarange"

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  13. Quale maturità espressiva nei versi di questa bambina, lasciano presagire un cammino di poesia Luminoso e felice questo gioco tra luce e tenebra che rimanda a innumerevoli esempi della poetica di ogni tempo. Ma quello che più mi colpisce è la luna limpida e onesta che risplende in un cielo che ancora dibatte quale delle due potenze debba prevalere. Il tutto con una sorveglianza stilistica sorprendente. Salvatore Martino

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  14. Brava Elena! La Luna è la stessa che vedevano Gengis Khan, Attila, Hitler e tutti quei tiranni che hanno ucciso molte persone; la stessa che vedevano le loro vittime... eppure, come dici tu, "limpida e onesta splende", e così si mantiene, per i poeti di tutte le età. Diventa grande ma mantieniti così, anche tu come la Luna. Ciao

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