martedì 24 gennaio 2017

N. PARDINI: LETTURA DI: "AMBIZIONI" DI EDDA PELLEGRINI CONTE

Edda Pellegrini Conte: Ambizioni. L’Autore Libri Firenze. Pg. 69. Lire 15,000



Un libro elegante, ben fatto, per impaginazione, carta, quarta, con in copertina il dipinto “La torre di Babele” di un Artista fiammingo del XVI secolo. Un testo dato alle stampe per i caratteri di una importante Casa Editrice quale L’AUTORE LIBRI FIRENZE, con cui ho avuto l’onore di aver pubblicato due delle mie sillogi: Fogli di campo, aghi di pino, scaglie di mare; Le voci della sera.  Una narrazione quella di Edda Pellegrini Conte che, con generosa intrusione analitico-descrittiva, sa fare sua ogni vicenda umana per darla alla pagina  arricchita del suo plurale pathos vicissitudinale.  Il testo di 72 pagine contiene sei brani (Eugenio, effetti collaterali; L’ambizione di vivere; Neo-scrittore; Una domenica di evasione; In memoria; Pagine di diario) che, con un’andatura duttile e incisiva, spiattellano su un vassoio d’argento tutta la filosofia di vita, tutto il modo di credere e di pensare della Nostra: la coscienza di un tempo che corre impietoso verso un mistero imperscrutabile: “Provvisorietà. E’ vedere il momento che fugge, come se fosse un oggetto strappato dalle mani, è sapere che non c’è più tempo per fare qualcosa d’importante e accorgersi che il giorno è una sequenza monotona di atti per la sopravvivenza…”;  il valore della memoria nell’azione creativa: “… Erano cene estive sotto l’albero di fico, al riparo delle tamerici che pendevano molli…. Poi le chiacchiere della madre, le risate sonore di lui ancora giovane, i progetti sul ragazzetto visibilmente annoiato intorno a quella tavola di grandi…”; il tema di auspicanti progetti nel complicato gioco della vita: “<<il boschetto serve a isolare la casa dal paese, che in fondo non è lontano.>> <<Figurati anche il boschetto di canne di bambù. Come nel mio romanzo…>> <<Già… il tuo romanzo… chissà se riuscirai a pubblicarlo…>>”; il ricorso a sequenze di ogni tipo (descrittive, narrative, introspettive) a fini psicologici “La giornata era grigia; sembrava che stesse per piovere, ma i due erano vestiti abbastanza leggeri, quasi primaverili; le scarpe comode, da campagna… Le terrazze di pietra  fiorite di olivi ricordavano che era il tempo degli asparagi selvatici, ma quel giorno a loro piaceva andare così…”.
 E il tutto con pluralità di  contaminazioni letterarie: ironia, melanconia, autobiografismo, post-romanticismo, repêchage, onirismo; tanti procedimenti stilistici che ben delineano ogni aspetto dell’esistere con personaggi concreti e di oggettiva rilevanza: nelle loro aspettative; nei loro sogni, nelle loro vicende. Per non parlare del timbro naturistico; aspetto che dà consistenza, non di rado lirica, al fluire della narrazione: una natura varia, ora profumata, solare, ora ombrosa, ora trionfo di luci e colori: insomma una natura disposta a farsi voce poetica per ritrarre gli stati d’animo della Conte. Sei racconti che si leggono tutto di un fiato e che ci lasciano appagati ma anche esistenzialmente coscienti della problematicità di questo impenetrabile caso che è la vita.

 Nazario Pardini


1 commento:

  1. Non ti ringrazio, mi commuovo, amico Nazario, incontrando il mio "Ambizioni" (Firenze 1990) su Leucade, presentato e commentato da te con la consueta acutezza e partecipazione emotiva.
    Fu la mia prima pubblicazione , effettivamente molto curata, come si conviene ad un lavoro di passione e aspettative.
    Come curiosità rivelo oggi quello che apparirà strano, ma non inverosimile a chi mi conosce fino in fondo. Quel libriccino, concepito e realizzato con tanto amore, non lo presentai mai in pubblico, eppure fu letto e adottato in alcune scuole secondarie di I e II grado.
    Sono felice di avertene fatto dono.
    Grazie di tutto.
    Edda.

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