lunedì 10 aprile 2017

PASQUALE BALESTRIERE: "PER LA MORTE DI GIORGIO BARBERI SQUAROTTI"

È MORTO  GIORGIO  BARBERI  SQUAROTTI
 
Pasquale Balestriere,
collaboratore di Lèucade
Il mondo letterario italiano è in lutto. Ieri, domenica 9 aprile, si è spento Giorgio Bárberi Squarotti, critico letterario, poeta, professore emerito dell’Università di Torino  nella quale aveva insegnato per oltre un trentennio. Aveva 87 anni.
La sua produzione critica è stata caratterizzata da amplissima preparazione culturale e, in particolare, letteraria e artistica, ma soprattutto da ineguagliabile acume interpretativo che gli ha consentito di sviluppare il suo impegno di studioso  su numerosi autori della letteratura italiana,   da Dante a Tasso, da Petrarca a Carducci, da Machiavelli a Goldoni, da Alfieri a Gadda, da Boccaccio  a Svevo, solo per ricordarne alcuni.
Dopo la morte di Salvatore Battaglia, fu chiamato a dirigere il Grande Dizionario della Lingua Italiana dell’UTET, opera in 21 volumi più appendici, autentico gioiello per i cultori delle patrie lettere.
Infaticabile nello studio e nella scrittura, Bárberi Squarotti è stato anche grande poeta. Magari le grandi case editrici, che in tale veste l’hanno ignorato (tranne, in parte, la Rizzoli, che nel 1965 pubblicò  La declamazione onesta), tra qualche anno  scopriranno di aver commesso un errore. Intanto però, da alcuni mesi,  la Genesi di Torino sta preparando un opus magnum in due volumi, ciascuno  di circa mille pagine, che comprenderà tutti (o quasi) i versi di questo eccezionale scrittore  che, personalmente, annovero tra i più importanti della letteratura italiana del Secondo Novecento e  di questo primo ventennio del Duemila.
Critico militante, ma soprattutto spirito generoso e profondamente umano, è stato in contatto epistolare con quasi tutti gli scrittori italiani, ai quali non ha fatto mancare, secondo le circostanze, suggerimenti, parole di lode, di stima o di incoraggiamento.
Con emozione e dolore saluto un amico e un uomo davvero eccellente. Sotto tutti i profili. Con l’impegno di ricordarlo adeguatamente, appena possibile, su questo nostro blog.

Pasquale Balestriere


3 commenti:

  1. Ho avuto l'occasione di tastare personalmente la sensibilità e la competenza del Proff. Squarotti. Gli telefonai, presi un appuntamento che mi concesse subito con entusiasmo, ed ebbi così un colloquio con un grande uomo, un grande poeta, e con un pozzo inesauribile di scienze umane. Ho sempre nel cuore la sua sensibilità e la sua vicinanza umana. Grande è il mio dolore per la scomparsa di uno scrittore che tanto ha significato nella mia vita.

    Luisa

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  2. Carissimo Pasquale,
    questa volta non ci hai dato una bella notizia. Se ne è andato un grande. Un uomo vero. Di cultura e di umanità. Ma te ne ringrazio ugualmente, perché si possa meditare. A noi tocca -per un po'- "appendere ai salici le nostre cetre".

    Umberto Cerio

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  3. Un grande amico se ne è andato. Ci eravamo conosciuti tramite un mio libro che probabilmente l'editore gli aveva inviato. Fu lui a contattarmi con una lettera in cui mi diceva, parlando di questa pubblicazione "il suo bellissimo poema" e offrendosi di fare una prefazione a qualche altro mio lavoro. Credo di avergli risposto quasi male. Però cominciammo a scriverci sempre più spesso finché la famosa prefazione venne per un libro di sonetti che Giorgio, contro il parere di molti, mi aveva incoraggiato a pubblicare.
    Adesso ci scrivevamo ogni settimana lettere brevissime le sue e non molto esplicative scritte al computer dalla sua badante a lettere cubitali. Ma non ero io che non ci vedevo era lui anche se non sono mai riuscita a farmi dire fino a che punto fosse la sua menomazione. Era in tutte le cose molto riservato ma io da alcune cose avevo imparato a capire quando stava meglio e quando meno: lo vedevo dai francobolli. Se stava bene mi mandava dei francobolli bellissimi, se no lasciava fare agli altri e io cercavo di fare altrettanto... Peccato che non sia riuscito a vedere stampato il libro con tutte le sue poesie della Genesi. Avrebbe constatato quanto gli volevamo bene...


    Carla Baroni

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