venerdì 28 luglio 2017

N. PARDINI: "LUGLIO"


Luglio

E mi giunge acuto il canto
di stridenti cicale
portato da brezze di sale
lente, affannate di calura
giù per la radura lucente;
mi trai nel solito stradone
tra spalliere bruciate,
contornate d’acre fragranza di grano,
e ancora i convolvoli agresti,
i sesami, i papaveri
sparsi dintorno:
gocce di sangue disciolte
sui fulvi vestiari
o di latte
da mammella divina cadute;
dondolio di vespe
sulla tua fronte
tumida di sudore
sulle ore di una pigra clessidra.

Mi attendo paziente
uno spento languore
di fiori essiccati sulle reste
del tuo letale calore.


(Da Il fatto di esistere. Lineacultura. Milano. 1996) 

1 commento:

  1. Fa molto bene al cuore rileggere questo canto, frutto della genuinità del poeta, e della sua terra, che nel mese di luglio offre bellezza a piene mani.

    Un caro saluto

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