mercoledì 19 novembre 2025

Rita Fulvia Fazio: Per Amorem ad lucem

PREFAZIONE

Scrivere poesie d’amore è come tuffarsi in un lago pieno di fascino e di mistero, così com’è questo sentimento, da sempre presente e protagonista dell’esistenza umana. Un viaggio dai risvolti e dai contorni indefiniti, con il risultato di perdersi, o lasciarsi trasportare da un inevitabile coinvolgimento emotivo. In questa raccolta il viaggio si snoda in un percorso intenso e vissuto, che tuttavia supera la condizione personale per divenire paradigma universale dello stato d’animo connesso alla dimensione amorosa. L’amore ha prodotto nel corso della storia fiumi di parole, di testi poetici per trovare definizioni, chiavi di lettura, capaci di interpretarne il senso profondo nelle sue vaste e multiformi estrinsecazioni. Questo sentimento rappresenta il più alto momento esistenziale, associato al perseguimento del piacere e dell’elevazione spirituale. Il tema amoroso ha dominato le pagine e i versi di molti autori, dall’antichità, come il Cantico dei Cantici, al periodo classico, come Saffo e Catullo, al medioevo, con la letteratura provenzale e il Dolce Stil Novo, ai poemi cavallereschi, fino ai grandi poeti dell’Ottocento e Novecento, da Leopardi, D’Annunzio, a Emily Dickinson ad Alda Merini. Talvolta l’amore si correla con la ricerca del divino, come una forza soprannaturale alla quale è impossibile resistere, o con l’elaborazione filosofica, di derivazione platonica e aristotelica, come nella Commedia Dantesca in cui l’amore rappresenta la forza motrice dell’universo, o infine nell’esaltazione dell’Eros, che già presente nei poeti elegiaci, diviene l’elemento portante nelle liriche dannunziane. Per Fulvia Fazio l’amore è inteso come totalità, un sentimento che parte dal coinvolgimento del corpo e della mente, fino a divenire momento spirituale, collegandosi per questo allo stilnovismo, ma assumendo i connotati profondi della poesia elegiaca. Sono indubbiamente presenti in questa opera le tre valenze dell’amore, riconducibile a Eros, Agape e Philia, cioè l’amore, passionale, quello spirituale, puro, infinito e quello sentimentale che stabilisce un rapporto di complicità, amicizia e condivisione con la persona amata. L’originalità di questa raccolta è anche rappresentata dal fatto che le liriche si articolano nel doppio registro della poesia e della canzone, creando allo stesso tempo suggestioni intense e sognanti. Il rapporto tra poesia e musica è antico e fortemente dibattuto. È indubbio che i poemi antichi abbiano avuto un esito musicale, in quanto cantati e accompagnati dalla cetra, così come in tempi più recenti, ad esempio nei I fiori del Male, di Baudelaire, alcune poesie assumono i connotati della canzone. È così per esempio per la poesia di Baudelaire Invito al viaggio che ha ispirato l’omonima canzone di Franco Battiato, tra cui esiste una sorprendente corrispondenza di contenuto e versificazione. Piccola mia, sorella, / quale favola bella / vivere insieme laggiù dolcemente! / Amare a non finire, / amare e morire, / in un paese che a te è somigliante! (Charles Baudelaire) Ti invito al viaggio / In quel paese che ti somiglia tanto / I soli languidi dei suoi cieli annebbiati / Hanno per il mio spirito l’incanto dei tuoi occhi / Quando brillano offuscati (Franco Battiato) Tuttavia, qui Fulvia Fazio tenta un ulteriore passo, indubbiamente riuscito di un’intima connessione tra i due registri. Poesie e canzoni si alternano senza soluzione di continuità, quasi a voler dimostrare un’armoniosa corrispondenza, in cui le poesie sembrano canzoni e viceversa. È evidente già nella poesia incipitaria, Note del tempo in ascolto, in cui si spiega poeticamente questa correlazione: In primis sopraggiunge la musica / e le parole prendono forma: / mente e cuore intrecciano idee ed emozioni / licenziando la meditazione e la riflessione La canzone diviene così essenza poetica, perché così come la poesia, è l’emozione e non la narrazione che trasferisce il messaggio musicale. Questa contaminazione tra musica e poesia presuppone un intervento sulla versificazione e allora la struttura ritmica assume toni cantilenanti, come nella canzone Nel e fuori dal tempo: Una volta ti Amavo. / Una volta di te. / Una volta che il tempo / resta al senso di sé. / Una volta il tuo bacio / era il bacio di me. / Una volta il mio bacio / era il bacio di te. e come nella poesia L’acrobata, in cui è presente un ritmo musicale dello stesso tipo: Fammi sognar, / fammi parlare / del nostro Amore / e presterò / al mio dolore / quel seme ancor / che parla al cuore. Concludendo si può senz’altro dire che il tentativo di sperimentare questo connubio tra poesia e canzone sia essenzialmente riuscito, grazie all’uso sapiente, ma non convenzionale, degli strumenti base della composizione poetica, quali il ritmo, la metrica, l’immagine, il linguaggio e soprattutto attraverso una versificazione particolare che avvicina la poesia a una partitura musicale.

Prof. Franco Donatini, Università di Pisa

 


 

Quest'opera é essenzialmente un percorso, non subito evidente e lineare anche per l'uso di linguaggi diversi come l'accostamento di poesie e testi di canzoni, tutti dell'autrice (evidenziati, i testi delle canzoni, apponendo una nota accanto al titolo) nata da un ricordo in cui rivede i trucioli di legno  fatti dal padre artigiano falegname ebanista e da cui veniva affascinata. Il truciolo si origina dalla pialla ed é tanto più bello quanto più é armonioso e competente il gesto di chi agisce. Acquista la sua forma a ricciolo in quanto la lama, nel tagliarlo, dilata un poco il legno sul lato interno obbligando la materia ad arrotolarsi su se stessa ma il gesto che lo origina, é dritto come una spada. Da questo nasce l'ispirazione di questa raccolta di testi ove si é lasciata la libertà alla mente, senza opporsi alle spinte dei sentimenti e delle sensazioni, di arrotolarsi  esprimendosi con vari linguaggi ma, ed é quello che si vuole evidenziare, seguendo un percorso logico e lineare. Il risultato é un po come in un altro ricciolo famoso e cioé la Grande Boucle, il tour de France, fatta di tappe attraverso i posti più belli della Francia senza un'apparente logica unitaria, con percorsi i più disparati, uniti però dallo scopo di far emergere il concorrente migliore. Parimenti, se il lettore si farà accompagnare nel viaggio scoprirà anche lui il migliore che, nell'intenzione di chi scrive, é il nostro lato migliore, quello dei pensieri più profondi e sinceri.


Rita Fulvia Fazio

 

        

3 commenti:

  1. Ringrazio e auguro la buona salute al professor Nazario che gentilmente ha inserito sul blog il mio ultimo testo di poesie e canzoni. Appare la copertina col mio acquerello che è un truciolo stilizzato. E la mia quarta di copertina. È una raccolta di poesie e Canzoni che mi emoziona in particolar modo perché le melodie nascono dalla libertà della mente, contemporaneamente alle parole. E la mia più grande aspirazione è quella di sentirle suonare e cantare.
    Per questo motivo lascio la mia e-mail: rff.libri@gmail .com. per coloro che volessero contattarmi, fossero interessati all'arrangiamento e al canto. Rita Fulvia Fazio

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  2. Ringrazio il professor Franco Donatini per la sua attenta e profonda prefazione a questa mia opera di testi poetici e canzoni. Un generoso lavoro che emoziona. E ringrazio infinitamente il blogger Nazario Pardini. Un saluto ai frequentatori del blog. Rita Fulvia Fazio

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  3. Buongiorno professor Pardini e grazie per aver reso nota la sensibile prefazione del prof. F. Donatini. Un saluto e un ringraziamento esteso ai lettori e ai musicisti che fossero interessati ai miei spartiti per l'arrangiamento musicale. Potranno contattarmi alla mail: rff.libri@gmail.com. Commosa, ringrazio di cuore l'Angelo che, con tanto impegno e grande capacità ha eseguito, fedelmente, gli spartiti delle mie melodie. Rita Fulvia Fazio

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