IL NOSTRO AMICO BILLY
di Paolo Bassani
Per gli altri forse non era che un cane. Per noi,
invece, l’amico fedele che ci seguiva ovunque e che gioiva soltanto per esserci
vicino. La storia ebbe inizio molti anni fa, quando andavamo a trascorrere il fine
settimana alla Palazzina, una piccola,
quieta località immersa nel verde della collina caprigliolese, in
Lunigiana. Altre famiglie, come noi,
avevano fatto la stessa scelta: anche loro avevano bambini, che trovavano in
quella località ricca d’alberi e di prati il luogo ideale per correre liberi,
saltare, dare spazio ai loro giochi. Un
giorno, attirato dal festoso schiamazzo dei bimbi, si avvicinò curioso un
cucciolo: Billy, il cagnolino d’un signore che abitava poco distante. Rimase
qualche tempo in disparte, un po’ timoroso,
ma bastò la carezza d’un bambino a farlo diventare partecipe dei
giochi. Da allora, il cucciolo divenne
come uno di famiglia. Ci aspettava a fine settimana sulla strada. Riconosceva
il rumore del motore quando ancora l'auto era a mezza costa. Ci accoglieva con
una pazza corsa, avanti e indietro, abbaiando. Faceva alti salti di gioia e
s'arrestava solo quando riceveva una carezza. Nessun parente o amico ci ha
mai fatto tanta festa, è stato cosi
lieto di vederci. Nessuno ci ha mai donato tanta devozione. La domenica sera,
quando vedeva che ci stavamo preparando per rientrare in città, si metteva
nella strada di traverso davanti all’auto per impedirci di partire. Dovevamo
faticare non poco per distrarlo, farlo allontanare, magari gettandogli nel
prato qualcosa da mangiare.
Per anni abbiamo goduto della sua amicizia.
Purtroppo, un giorno non venne ad attenderci. Sapemmo dal suo padrone che
qualche giorno prima era misteriosamente scomparso. Di lui (concedetemi questo
“lui”) non si seppe più nulla.
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