http://youtu.be/zN2EaovDSg4
In concomitanza con il prossimo 25 Aprile, una pagina della memoria, commentata su "Famiglia Cristiana" del 24 aprile 2005.
Con la gratitudine i miei più cari saluti.
Paolo Bassani
E’ FINITA LA GUERRA!
Pagina della memoria
di Paolo Bassani
Che cosa ricordano i miei cinque anni di
quel lontano 25
aprile 19 45? Innanzitutto il suono festoso delle campane di
Caprigliola, interminabile, fremente di gioia. A quel suono così inconsueto,
noi bambini, primi fra tutti, corremmo nella piana accanto al “seccatoio”. Era
da lì che si riusciva a vedere, laggiù
lontano verso la valle, la parte più alta del campanile, l’antica torre rotonda
simbolo di Caprigliola. Ebbene, sulla cima del campanile sventolava nel sole il
tricolore. Un grido esplose nell’aria mattutina: “E’ finita la guerra! E’
finita la guerra!”. Sono passati molti anni, eppure quel suono mi è rimasto vivo
nella mente e nel cuore, con la dolce immagine di mia madre.
(Nel suono di campane)
Ricordo quello scampanio festoso:
come un garrito vibrava nell’aria
profumata dalla primavera.
Dal colle s’apriva a tratti,
ora scivolando giù nella valle
ed oltre a seminarsi nel piano,
ora salendo nel silenzio dei boschi
a far eco lontana nei monti.
Le campane s’erano slegate
con la voce del sabato santo.
Erano state meste per tanto:
negli anni di guerra
solo a martello avevano sonato,
scandendo i rintocchi della tragedia.
Ma fremevano i bronzi quel giorno.
come cuori generosi
impazienti d’annunciare la gioia,
insieme al tricolore
finalmente libero nel vento
sull’antica torre.
Corse mia madre,
mi strinse al suo petto;
e lagrime brillarono nel sole
come fresche gemme di rugiada
in quel mattino di primavera.
Con lo sguardo di bimbo,
fissando il suo rorido volto,
mi chiedevo il perché di quel pianto.
Era la gioia, quella grande
che il cuore non sa trattenere:
l’incontenibile gioia che sgorga
per la risorta speranza
PAOLO BASSANI
Più tardi tutti scendemmo al paese. Ho ancora davanti le immagini
di quella festosa confusione. Era un via vai di gente acclamante, di mezzi
militari americani. Da un grosso autocarro un soldato di colore mi porse una cioccolata.
Rivedo con emozione il sorriso che illuminava quel volto scuro, i suoi denti
bianchissimi, l’agitare festoso della mano in segno di saluto e quel caloroso
americanizzato “ciao”.
Questo mio ricordo vuole essere anche l’augurio che, finalmente, in
ogni parte del nostro globo ove ancora infuria la tragedia della guerra,
risuoni presto un festoso suono di campane che annunci la fine di ogni violenza
e l’avvento di un mondo nuovo di giustizia e pace.
Giorgio Bassani attraverso i suoi racconti, le sue poesie, i suoi romanzi avvia il lettore alla consapevolezza della realtà storica che, nel ns. paese, ha vissuto l'orrore della guerra e della follia nazista; ricordarlo ed approfondire le sue opere letterarie credo sia atto dovuto e degno d'attenzione per approfondire i valori della dignità umana e della Pace universale. Complimenti!!!! Miriam
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