LUIGI GASPARRONI: HAIKU Poesie. Stampato in proprio. 2013
Luigi Gasparroni in questa sua
nuova fatica letteraria si accinge a tradurre le sue sensazioni e i suoi stati
d’animo in pennellate cromatico-allusive di grande efficacia visiva. Un testo
di haiku dove l’autore dimostra di avere tutte le carte in regola per dire
poeticamente con vis creativa tutte
le vicissitudini dell’umano vivere. E parte dalle cose minime, dall’osservazione
dei piccoli fatti, dei piccoli movimenti, delle cose comuni che non passano inosservate
sotto lo sguardo attento del poeta. Una grande capacità di elaborare il vissuto
in quadri e scenari a tinte ora flebili, ora dolci, ora superbe che azzardano colori
oltre l’azzurro del cielo. E l’anima dell’autore ora si eleva sui colli per naufragare
con sperdimenti di memoria leopardiana nel turchese del mare; ora si sofferma
su autunni tardivi dove grandi cieli rilucono su afrori vendemmiali; ora si
confonde, se spiove, con le lucide perle della tela del ragno. La maestria di
Gasparroni consiste nel creare simboli ricorrendo a ciò che gli si presenta estemporaneamente:
fiori d’ovatta, antiche voci, un’ape che dondola, antiche storie, acque
stagnanti: abbrivi memonici, slanci spirituali, impennate emotive. Una storia
resa con un arrivante ardore allusivo di metafore. C’è qui tutto il mondo del
poeta: l’amore per l’esistere, gli abbandoni a cospirazioni paniche, il repêchage
di occasioni non dimenticate, e un fresco ritorno carico di nuova e rigenerata
energia. E’ sufficiente l’apparire di un colore, lo sfrigolare di un volo, l’aprirsi
di un panorama a creare una magica sapidità disvelatrice di grande spessore
lirico; una piena coscienza del tempus
fugit, della precarietà del vivere, col ricorso o a nere mani di mallo, o a
fuggitive lame di luce, o allo scorrere lento di un torrente fra giunchi
mortali. Per concludere, un’opera pregna di polisemica significanza tesa a
cogliere il bene e il male, il giusto e l’ingiusto, il giorno e la notte, il
polemos tra gli opposti, insomma, di questo nostro vivere. Ma soprattutto la
bellezza, che, vibrando sotto lo splendore di un sole lucente, si cristallizza
in poesia con un linguaggio cosparso di significativi impatti visivi e di stupefazioni:
stamane un campo
di grandi fiori gialli
risplende al sole
Nazario Pardini
11/11/2013
Io non ho mai apprezzato questo genere di poesia ma da quando ho iniziato a leggerle, con l'attenzione e la concentrazione giusta ho cominciato ad apprezzare lo stile haiku. Sono comunque in aumento le persone che scrivono così, anche come momento personale di riflessione e Gasparrani come dice Nazario Pardini, ha questo sguardo di riflessione che lancia energia agli spazi veri di questa arte antichissima. Complimenti
RispondiEliminaAlcuni dicono che sono fotografie dell'anima. Carinissime!
RispondiEliminaBravi, ciao Miriam