La
poesia di Maria Grazia Di Biagio è umana, suasiva, arrivante e nuova. Nuova per
impennate verbali ed accostamenti emotivi. In lei ogni vibrazione interiore si
fa messaggio universale. Le ristrettezze di uno spazio, l'azzardo di
sguardi oltre, oltre la parola e gli orizzonti, il fatto di esistere con tutte
le sue inquietudini si traducono agilmente in canto. Un canto che fa del suo
andare ondulatorio una vicinanza stretta al succedersi degli stati d'animo;
dove l'endecasillabo, utilizzato con grande abilità metrica, succede a versi di
diversa misura a beneficio di una musicalità di grande resa ermeneutica. E c'è
la vita. E nel canto occorre piena, intera, totale. Occorre zuppata di
ogni nostro radicamento sulla terra e di ogni nostro tentativo di sradicamento. Zuppata d’amore, di memoria, del senso
della fugacità del tempo, e della coscienza della fragilità dell’essere umani: tutto
ciò che vive in questi versi e che li rende estremamente vicini al sentire di
ognuno di noi:
“…Sospeso sui contorni di quei volti
e luoghi in dissolvenza di passato
sciogli il tuo tempo dalla necessità
dell'ora…”
Funamboli
Forse
in quest'ora tarda del mattino
senti
anche tu l'inutile fatica
divergere
dall'orlo del pensiero
Disteso
sulla riva del tuo fiume
sfiocchi
una nuvola e tendi una corda
sulla
circonferenza di un bagliore
La tua
città si sfalda in fogli bianchi
dispersa
si confonde con la mia
Nulla
più ti tocca - nulla ti nuoce
nell'anomia
di terra di frontiera
fra
colore e luce deleteria
Hai
camminato a lungo e sei
somma
di misure e fermo immagine
negli
occhi che ti hanno posseduto
Sospeso
sui contorni di quei volti
e
luoghi in dissolvenza di passato
sciogli
il tuo tempo dalla necessità dell'ora
Tu
puoi volare immenso nell'immenso
E arrivo
a te perché mi sei di strada
sulle
rotte oscillanti dei funamboli
dove
tutto non è e tutto è da inventare
un
passo d'infinito dopo l'altro.
da:
“Nella Disarmonia dell’inatteso” – Bel-Ami Edizioni 2012
Ishà
Sembra
felice il grano che germoglia
vergine
e volitivo – in divenire.
Sta
nel sonno la cura - essenziale
al
riverbero della nudità.
Consegnarsi
alla notte del seme
convessa
sulle gemme degli arti
per
germinare minima – com'era Ishà
dalla
terra alla pelle – e nient'altro.
Se
solo i sogni avessero rispetto.
(Inedita)
Tanka *
#2
Passi
di gatto
ricamano
la neve
sul
davanzale.
Da uno
scrocchio di ramo
precipita
un silenzio.
(Inedita)
*(Poesia
breve tradizionale giapponese)
Maria
Grazia Di Biagio è nata a Teramo. Laureata in lingue e letterature straniere
(Tedesco – Inglese) all'Università G. D'Annunzio di Pescara, dove attualmente
vive e lavora, ha contribuito con la sua Tesi sul Dialetto Vallese di Rimella”,
alla stesura di un vocabolario a salvaguardia dei dialetti Walser in Piemonte. Una
sua silloge poetica dal titolo “Blue Songs” è stata semifinalista al Concorso
“Ilmioesordio” della Feltrinelli e si è classificata al 3° posto nella I
Edizione del Concorso Nazionale “Il lancio della penna” di Bari. Nel 2012 vince
la II edizione del Dieci Lune festival dell'Autore 2012 a Napoli con la silloge
poetica “Nella disarmonia dell'inatteso”, in seguito pubblicata dalla Casa
Editrice Bel-Ami organizzatrice del
Premio, con prefazione di Dante Maffia.
Il
libro si è classificato al IV posto nel Premio di poesia e narrativa Albero
Andronico VII edizione 2013– sez. Volume
edito.
Suoi
testi sono presenti in diverse antologie
fra cui “Una poesia nel
cassetto”-Flanerì 2011 e “La donna
nascosta” – Lieto Colle 2013 e sulla rivista internazionale Contemporary Literary Horizon.
Sono - questi - strati di memoria ( e di autoascultazione ) filiformi , fluidi , quasi senza peso , eppure consistenti nella loro integrità del vissuto .
RispondiEliminaPenso : così a lungo si vive insieme alla poesia , che sembra debba essere per sempre .
leopoldo attolico -
Sono infinitamente grata al prof. Pardini per aver ritenuto le mie poesie all'altezza del suo blog. È un privilegio per me, essere qui e godere delle sue parole di apprezzamento. Un riconoscimento che vale più di un premio letterario. Ringrazio Leopoldo Attolico per il suo passaggio e la sua immancabile sensibilità nel cogliere il profondo.
RispondiEliminaMaria Grazia Di Biagio