mercoledì 9 luglio 2014

PAOLO BASSANI COL PITTORE DOMENICO SPINA


Paolo Bassani collaboratore di Lèucade

DA CADIMARE A PORTOVENERE
COL PITTORE DOMENICO SPINA
Note e poesie di Paolo Bassani
collaboratore di Lèucade


DIPINTI AD OLIO DI DOMENICO SPINA”, questo il titolo di un DVD realizzato da Riccardo, il figlio dell’artista. Con questo bel filmato ha voluto ricordare il suggestivo percorso pittorico del padre, arricchendolo con un suo suggestivo brano musicale (Riccardo, da molti anni, opera con grande impegno nel campo della musica).  Ricordare una persona cara (Domenico è scomparso alcuni anni fa) è un desiderio che rimane vivo nel cuore di ognuno. Il ricordo più bello è l’immagine del sorriso, della gioia vissuta dalla persona che vogliamo ricordare. Ebbene, per un artista questa gioia nasce dalla creatività. Ogni artista, grande o piccolo che sia,  si sente affettivamente legato alla propria opera che diventa un elemento del suo essere, consentendogli di sentirsi vivo,  partecipe della realtà. Sì, un artista continua a vivere nelle sue opere. Riscopro ora questa verità dinanzi ai dipinti di Spina. Lo stile della sua pittura, i temi prediletti, riflettono una vocazione volta a cogliere gli aspetti armoniosi della natura e del paesaggio. Anche per questo sento il desiderio di abbinare alle sue immagini alcuni versi in sintonia con il panorama della costa occidentale spezzina (nel Golfo dei Poeti)  da Cadimare a Fezzano, da Le Grazie a Porto Venere.




AL FIORE

Nessuna mano potrà mai
eguagliare
la tua grazia, o fiore.
Dalla terra nasci
ma soffio di cielo sei.
Nel delicato tuo profumo,
nello splendore dei colori
uno squarcio di sereno apri,
e nel grigiore
attimo di quiete infondi,
inno alla bellezza,
canto d’armonia.
Ogni parola al tuo confronto
sfuma.
Nessuno meglio di te
sa dire la verità del cuore.
                             
                        




RITORNO

Nel tuo giorno,
benedetta Signora delle Grazie,
tornava mia madre
tenendomi per mano:
fedele alla promessa;
ed io, bimbo,
gioivo nella luce
di quel sereno tempo
che ho qui, nel cuore,
stampato per sempre.
Ecco, rivedo le rondini
e i gabbiani
di voli incoronare il cielo,
la gente festante
di voci e di colori,
e dalla scalinata degli olivi
splendida perla il mare,
nel prezioso scrigno
del suo golfo.
Oggi io torno
come mia madre allora:
torno nel suo nome,
in memoria
d'un voto antico
e mai dimenticato.
Così la mano
che ella mi stringeva
io porgo adesso
al mio bambino;
così di mano in mano,
di cuore in cuore,
lontano si perpetua
il devoto ricordo
del tuo evento:
sulla vita antica e nuova
                       il segno del Tuo amore



               PRIMAVERA DI MARE

Nessuno profana
il tuo silenzio
adesso,
borgo ridente
d'antiche pietre
scarnite
dall'assalto del mare
e del sole
di lontane stagioni.
In questo giorno
di tardo inverno,
nelle tue strette vie
lastricate
che salgono al castello
e vanno alla scogliera,
tu apri
i segreti del tuo cuore:
un portale inciso,
una remota volta,
una torre merlata,
la nicchia
e un'effige sacra.
Da un socchiuso
portone
mostri una vecchia barca:
e al salmastro
ora gradito si confonde
odore di pece e di pittura.
Dal breve spazio d'un'apertura,
tra l'agave e il geranio,
pura, forte come un fiore
nato sulla roccia,
riveli la chiesetta di San Pietro,
ed oltre,
l'immensità dell'acque
fondersi col cielo.
Porto Venere,
perpetua terra marinara,
un tempo confine dell'ignoto,
oggi, ancora nell'inverno,
dal tuo mare
   già mi porta il vento
      l'annuncio della primavera.

                               Paolo Bassani



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