Preludio
del giorno
Il
frusciar di ogni attimo, fugge,
effimero,
nel brusio del risveglio,
disperso
tra utopie di pensieri,
intonsi
diari sfogliati da flebile brezza,
monotona
nenia di rosario laico,
parola
che danza a ricamar miraggi.
Si
smarrisce profugo ed orfano
di
sogni tra vuoti d’infinito,
frantumati
da schegge di memorie,
mute
presenze di giardini appassiti
dove
i miei passi muovono, incerti,
nel
soffio del tempo che prelude il giorno.
L'amico Lino affresca una lirica suadente e leggermente ermetica sulla caducità del tempo. Mantiene il suo linguaggio iperverbale, immaginifico, ricco di similitudini - 'parola che danza a ricamar miraggi'-;'mute presenze di giardini appassiti'-. E tramite la forza delle parole consente ai lettori di vedere i quadri che dipinge, di saltarvi dentro, di essere parte viva, pulsante dei 'suoi passi incerti'.
RispondiEliminaUna poesia sull'evanescenza delle storie, ma anche sull'attesa del giorno nuovo, intrisa di speranza e di
tenera luminosità. L'ennesima bella prova di questo Artista umile e autentico.
Maria Rizzi