OLTRE
Dentro quegli occhi azzurri come cielo
io non ritrovo più le trasparenze,
ché di azzurrina cenere colmate.
Forse per combustione del presente?
Opachi adesso guardano i tuoi occhi,
verso una sconosciuta direzione,
dal tempo e dallo spazio distaccati,
di sperduti orizzonti, alla ricerca.
io non ritrovo più le trasparenze,
ché di azzurrina cenere colmate.
Forse per combustione del presente?
Opachi adesso guardano i tuoi occhi,
verso una sconosciuta direzione,
dal tempo e dallo spazio distaccati,
di sperduti orizzonti, alla ricerca.
Cerco quel volto amato che mi sfugge,
nella foschia della sua assenza immerso.
Quel libro ormai, più non lo so leggere.
nella foschia della sua assenza immerso.
Quel libro ormai, più non lo so leggere.
C'è un' immensa distanza a separarmi
da quelle pagine, di cui le parole
si son disciolte, lasciando d'inchiostro
velato alone, del tutto indecifrabile.
E dallo sguardo, che dal mio discosto
volge oltre i labirinti dell'immenso.
da quelle pagine, di cui le parole
si son disciolte, lasciando d'inchiostro
velato alone, del tutto indecifrabile.
E dallo sguardo, che dal mio discosto
volge oltre i labirinti dell'immenso.
Mentre remoti richiami tu ascolti,
passato e presente si dissolvono
nella scia luminosa d' una stella.
passato e presente si dissolvono
nella scia luminosa d' una stella.
Alla profondità dell'universo
miri, e vaghi una porta cercando.
E la tua mano dalla mia si stacca
la chiave in pugno stringe per l'altrove.
Vorrei seguirti mentre passi oltre,
ché io, da sola non vorrei lasciarti,
Neppure priva di te rimanere.
miri, e vaghi una porta cercando.
E la tua mano dalla mia si stacca
la chiave in pugno stringe per l'altrove.
Vorrei seguirti mentre passi oltre,
ché io, da sola non vorrei lasciarti,
Neppure priva di te rimanere.
Ed è angoscia profonda, più del mare.
Serenella Menichetti
Serenella mi lascia basita con questa lirica che amplifica in ogni verso il senso del distacco. Senza ricorrere al linguaggio logico - narrativo, rimanendo nell'ambito della poesia pura, scandita dalla musica e dal ritmo, dà voce all'assenza di voce, al silenzio che riempie lo spazio un tempo abitato dalle parole, "e dallo sguardo, che dal mio discosto
RispondiEliminavolge oltre i labirinti dell'immenso"...
L'angoscia si tocca, si avverte, diviene dolore fisico. E il Poeta intimista credo possa dar prova del proprio valore solo s riesce a coinvolgere e trafiggere così...
Grazie Serenella. Un forte abbraccio.
Maria Rizzi
Grazie del tuo commento, cara Maria.
RispondiEliminaSerenella Menichetti.