I giorni
dell’attesa scivolano via
e ci
avviciniamo impreparati
all’incontro
con il mistero della Natività.
Questa è
la festa in cui ritorniamo
ad essere
fanciulli
pronti ad
emozionarci per un saluto,
per un
messaggio d’auguri, o per un regalo.
Questo è
il momento in cui riscopriamo noi stessi
nel
dialogo sensoriale
con tutto
quello che ci circonda
e con
Colui che ci guida.
Questo è
anche il periodo in cui, aprire le braccia
per
offrire il nostro cuore, non è solo un gesto
ma una
richiesta e un atto d’amore
per
aiutarci insieme a vincere
la
banalità del quotidiano,
e rendere
speciale un semplice saluto
con il
suono della voce e la luce di un sorriso.
Caro Nazario,
la tua energia poetica pregna d’umanità
mi giunge
e mi travolge con emozioni grandi e indimenticabili.
Buon
Natale di Gesù
Francesco Casuscelli
"... rendere speciale un semplice saluto / con il suono della voce e la luce di un sorriso". Non ho nulla da aggiungere a questo semplice e profondo augurio natalizio, per questa festa della Natività e della fanciullezza, per questo grande archetipo che ci aiuta "a vincere la banalità del quotidiano. Grazie Francesco, per averlo espresso con così caldo e convincente candore.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Mi associo a Franco: "semplice e profondo" l'augurio di Francesco, come dev'essere, come sanno essere solo i bambini. E' questa l'allegoria del Natale: auspico che il ritorno di cui Casuscelli parla sia di tutti e in tutti i giorni. Grazie,
RispondiEliminaSandro Angelucci
Mi unisco ai miei amici Franco e Sandro nel ringraziare Francesco, che sa trovare le parole che aspettiamo. Quelle che danno senso e risarciscono. Di termini vuoti, banali, triti e ritriti ne ascoltiamo tanti, ma il cantico della pulizia morale, dell'autenticità ha note e suono diversi. Il fanciullo ha il potere di incarnare l'Essenza e di valere da Esempio. Grazie. Ricambio il senso e abbraccio te e i miei amici antichi e carissimi.
RispondiEliminaMaria Rizzi
Caro Francesco mi hai commosso nell'animo. Ci hai invitati ad essere veri, ad essere noi stessi per non far cadere nella banalità quotidiana il senso profondo dello scanbio degli auguri. Grazie e ti mando un abbraccio aperto come quello che sanno dare solo i bimbi. Pasqualino
RispondiEliminagrazie al prof. Nazario per aver pubblicato questo messaggio d'auguri e ringrazio anche Franco Campegiani, Sandro Angelucci, Maria Rizzi e Pasqualino Cinnirella per aver aggiunto un frammento di lievito e rendere questo semplice augurio ampio per tutta la comunità di Lèucade!
RispondiEliminaBuon Natale di Gesù a tutti
Francesco