lunedì 26 febbraio 2018

EDDA CONTE: "ERA UN TEMPO..."



Edda Conte,
collaboratrice di Lèucade

Poesia che va morbida e elegante come un tappeto di velluto per i passi di antiche primavere. La dolcezza della verità torna a palpitare fra i giochi dell'infanzia e la memoria calda e rinnovata porta in un vassoio d'argento ricamato il tempo in cui "la vita era un pensiero solo dal profumo di "Violetta di Parma" che si passava appena con un dito sui polsi e dietro il lobo delle orecchie.". Quanta passione riposata in un nobile animo!  Spunteranno ancora i ciclamini per la via che sale al Belvedere, carissima amica, se il memoriale sarà fervido e lucido; se  accompagnerà, con la luce di un faro che illumina il porto, vertigini di amore, di contemplazione, di profumi che assediano un animo votato al canto.

Nazario Pardini


ERA UN TEMPO...

"Spuntano ancora i ciclamini
per la via che sale al Belvedere
Tra i villini nuovi
l'aia non ha più voci
né svolazzi di oche e di tacchini.
   Parlano gli ulivi rinsecchiti
dei giochi di un'infanzia
lontana e non più mia
quando sui prati la calura estiva
inaridiva l'erba
e il mormorio dell'acqua del torrente
spengeva l'afa del meriggio...
  Tra i glicini e i lillà la Villa ..
i tavolini di ferro per il tè..
le signore..
l'aria buona
che scendeva giù dal monte...
Era un tempo di merletti e di collane
un'oasi di finzioni e di piqué
quando la vita era un pensiero solo
dal profumo di "Violetta di Parma"
che si passava appena con un dito
sui polsi e dietro il lobo delle orecchie."

Edda Conte





8 commenti:

  1. Carissimo amico , è con questo che tu chiami "canto" che ho voluto inviarti il mio augurio per il tuo giorno speciale. E' questo, che hai chiamato canto che io ritrovo sulle divine spiagge di Leucade , a ricordare la pacata bellezza di un tempo di cui noi, tu ed io, abbiamo respirato l'eterno profumo.
    Insieme con il mio grazie un rinnovato e affettuoso augurio di Buona Vita!
    Edda

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  2. Grazie, carissima Edda, di questa particolare dedica al mio compleanno: grande poesia!

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  3. Ecco che il paesaggio cambia al posto dell'aia con gli animali da cortile, sorgono i villini, anche se i ciclamini che portano al belvedere spuntano ancora come allora per ricordarvi i colori dell'infanzia. Io credo che questi ciclamini siano il simbolo del vostro animo rimasto bello e un po'bambino proprio come quello dei poeti veri. Grazie per questa bella poesia. Serenella Menichetti

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  4. Un affresco dolcissimo questa lirica, introdotta, come sempre, in modo magistrale dal nostro Nazario, e commentata con acume e impatto emotivo da Serenella.
    Si potrebbe definire una poesia scritta con i cinque sensi, in quanto si aspirano i profumi, si percepiscono i suoni, si ha la sensazione tattile della 'Violetta di Parma' e si vedono scorrere le immagini, come in un film. Versi lievi come dovrebbe essere la vita, come lo è stata, e come resta nelle isole care dei ricordi. Leggerla fa bene al cuore.
    Grazie Edda e un abbraccio ai miei amici.
    Maria Rizzi

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  5. Carissima Maria Rizzi, ci sono nei tuoi scritti sempre parole particolari che sono come la tua firma,e sono parole di calore umano , portatrici di quell'entusiasmo vitale che diventa messaggio di amore per l'arte e l'artista tout-court. Anche per questo tuo carattere ti ammiro e ,nel caso presente, ti ringrazio
    Edda.

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  6. C’è una vena impressionistica in questi versi di Edda Conte: con poche pennellate la scrittrice riesce a creare un quadretto di altri tempi. Il flusso dei ricordi investe la poetessa, filtrato attraverso un velo di malinconia, che comunque non opacizza né i colori né le atmosfere di questo delicato acquarello. L’infanzia è lontana ormai e mancano anche le oche e i tacchini del passato, eppure i contorni delle immagini ci appaiono in tutto il loro nitore. Ma per assaporare la realtà non è indispensabile la vista. L’abilità di Edda, infatti, consiste proprio nel saper evocare odori e profumi, regalandoci aromi di ciclamino, glicine e lillà. Tuttavia il profumo che, più di ogni altro effluvio, l’autrice riesce a far penetrare nelle nostre narici è quell’essenza di violetta di Parma, che evoca una femminilità attraente ma riservata, amabile ma non sdolcinata. Lo stile scorrevole ed elegante , che caratterizza l’intera produzione della poetessa, ci trasmette impeccabilmente il senso della nostalgia, intesa nella sua accezione etimologica di “dolore del ritorno”. Maria Fantacci

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  7. C’è una vena impressionistica in questi versi di Edda Conte: con poche pennellate la scrittrice riesce a creare un quadretto di altri tempi. Il flusso dei ricordi investe la poetessa, filtrato attraverso un velo di malinconia, che comunque non opacizza né i colori né le atmosfere di questo delicato acquarello. L’infanzia è lontana ormai e mancano anche le oche e i tacchini del passato, eppure i contorni delle immagini ci appaiono in tutto il loro nitore. Ma per assaporare la realtà non è indispensabile la vista. L’abilità di Edda, infatti, consiste proprio nel saper evocare odori e profumi, regalandoci aromi di ciclamino, glicine e lillà. Tuttavia il profumo che, più di ogni altro effluvio, l’autrice riesce a far penetrare nelle nostre narici è quell’essenza di violetta di Parma, che evoca una femminilità attraente ma riservata, amabile ma non sdolcinata. Lo stile scorrevole ed elegante , che caratterizza l’intera produzione della poetessa, ci trasmette impeccabilmente il senso della nostalgia, intesa nella sua accezione etimologica di “dolore del ritorno”. Maria Fantacci

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  8. Grazie amica mia, belle parole e affettuosa attenzione per ogni aspetto della mia poesia.
    Edda.

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