Edda Conte, collaboratrice di Lèucade |
Il respiro del castagno
Su per l'erta salita conto i
passi
pari a nostalgici sospiri
verso il castagno complice di
abbracci.
Senti il suo respiro saggio?
ripete i nostri giochi di
parole...
Noi!.
Noi giovani dimentichi e
felici...
La chioma verde ci accoglieva
come cupola di chiesa.
Sassoso il suolo
cuscino comodo pareva....
Lui con paterno respiro
dall'alto
seguiva le nostre fantasie.
Un serto verdeggiante sui
capelli
un braccialetto con gli aghi
di pino....
ninfa
io mi fingevo delle selve ...
Poi il gioco si faceva serio
nello spirito di anelante
amore..
uno stormir di fronde
commentava
i teneri bisbigli.
Vecchio castagno che respiri
amico
mi guardi oggi rugginoso e
scuro
mentre a fatica salgo i pochi
passi;
mi piace saperti consapevole
della mia sofferta solitudine!
Un alito leggero mi consola
perché tutto nel Tempo passa
la vita si avvicenda
ma niente può cambiare il
cuore
che ha vissuto un'estasi
d'amore.
Edda Conte
ringrazio il Grande amico critico e poeta eccellente per questa mia nuova accoglienza sull'isola che c'è....
RispondiEliminaEdda Conte.
Mia cara Edda, nel leggerti sono stata innanzitutto inondata dalla musica. Una musica che non è ricercatezza, ma ispirazione, ovvero illuminazione brillante, stato di creatività artistica. Si potrebbe, forse, definire trance.
RispondiEliminaDi fatto la tua lirica, incisiva sin dal titolo, in quanto rende il castagno creatura a tutti gli effetti, com'è giusto che sia, gli attribuisce 'il respiro', la capacità di vedere e vivere i tuoi giorni di giochi e di estasi amorosa. I versi cadono a cascata. Invadono i sensi, riportano indietro nel tempo, a un platano, a un faggio, a un albero amico, che conserva i nostri segreti e che si è rivelato galeotto con i suoi 'serti', con 'lo stormir di fronde', con 'il paterno respiro' - che espressione sublime!. La cascata non trova limiti, l'oggi conserva la forza di tutti gli ieri e nulla può turbare l'intensità dei doni ricevuti. Musica, dicevo, Edda cara, e sapiente uso della metrica, dettato solo dal cuore. Viaggi su registri che arricchiscono quella che Orazio definiva 'ars poetica'... Viaggi e semini incanti e ricordi lievi come spuma, che ci aiutano a sfidare la malinconia della nostalgia. Grazie di cuore per tanto dono e un abbraccio!
Maria Rizzi
Tocca a me ringraziare te, mia cara , e la tua penna ubbidiente al dettato poetico delle parole che sgorgano come sorgente limpida da un animo innamorato del prossimo. Hai parole calde e preziose per ognuno di noi, grazie grazie con un forte abbraccio.
RispondiEliminaEdda