giovedì 1 agosto 2019

LINO D'AMICO: "IL VIANDANTE DEI SOGNI"



Lino D'Amico,
collaboratore di Lèucade



Il fruscio della sera
                                             
Frasi rimaste dentro,
parole non finite, senza tempo,
sguardi nell’ansia di un’attesa
tra i silenzi racchiusi dentro il cuore
a ritrovare il volto di chi c’era.

Frullano malinconici i richiami
dell’inverno che mi porto dentro,
dove solitudine è compagna
di un’atmosfera dispersa nell’oblio
nell’alitar incantato della sera.

Cala la notte a ridestar ricordi,
abbraccio mendace di Morfeo,
poi, lieve come sussurro di preghiera,
galleggia, inconscia, una speranza
nella luce eterea dell’aurora.


Dove il ricordo parla di noi

Indossavi un abito azzurro
e svelto era  il  passo,
quel giorno, ormai lontano,
del primo appuntamento.

Un fine Giugno, ricordo,
l’aria già profumava di tigli,
emozione nei tuoi occhi
e un sorriso radioso
ti illuminavano il viso.

Tendesti la mano,
la strinsi alla mia,
un brivido, un abbraccio,
fuggevole un bacio, e poi,
come nella magia di un sogno,
spensierati, verso quel parco,
dove il ricordo parla ancora di noi
e dipinge, sempre, ogni attimo,
con i colori dell’arcobaleno.



Capricci di sogni

Nella notte senza luce e  senza stelle
che gioca con i capricci dei sogni.
dai vuoti labirinti dell’inconscio,
silenti, si affacciano i ricordi,
a volte confusi, spesso senza nesso.

Come zattera alla deriva
preda di incontrollati venti,
il cuore arranca, smarrito,
circuito da brontolii di affanni
tra le pieghe di quei ricordi,
fantasmi di vacue allegorie
strette nell’abbraccio delle ombre.


Ceneri di ricordi

Bagliori di attimi
odorano di passato,
disegnano vaghe geometrie
sulla ragnatela tessuta dal tempo
tra sprazzi di luce, speranze sopite,
effimeri brusii di promesse.

Poi, confuse nel tempo,
ceneri tiepide di ricordi
danzano con quelle promesse,
ricamano immagini
nell’ansia di un’eco soffusa
che rimbalza
in un dedalo senza luce,
stropiccia evanescenti miraggi
a turbare l’utopia di un altrove
tra sussurri di assenze
disperse nella fantasia
di “un isola che non c’è”.












3 commenti:

  1. RICEVO E PUBBLICO

    Nazario carissimo. maestro e amico, grazie per aver, ancora una volta, dedicato attenzione, tempo e pazienza ai "Pensieri" del mio Viandante dei sogni, concedendo nuovo approdo sul nostro scoglio di Leucade.
    Auguro sereno soggiorno a Torre per una lieta e rilassante vacanza.
    Lino D'Amico

    RispondiElimina
  2. Ho letto in magico surplace le quattro liriche dell'amico fraterno Lino tratte dalla sua ultima fatica. Le conoscevo, eppure mi sono sembrate nuove. Magia della poesia? I versi sanno mutare nell'anima dei lettori, sanno rivelarsi intrisi di ricordi, oppure lievi e soffici come nuvole, che attraversano i cieli delle nostre storie, o intimistici, non intimi e quindi condivisibili.
    Lino si definisce 'nichilista', in realtà è un uomo che ripercorre i sentieri amati con infinita dolcezza e che ogni tanto cede alla pochezza del tempo. Tempo ladro, poco vicino ai suoi giorni di oggi, tempo incapace di comprendere, in quanto destinato solo a scorrere come fiume in piena.
    Il volume che il nostro Autore pubblicherà sarà un inventario di memorie, di aforismi, di foto e di recensioni. Le liriche avranno il loro degno contorno e spiccheranno il volo. Ad astra, Amico mio!
    Maria Rizzi

    RispondiElimina
  3. Maria carissima. Grazie per il tuo benevolo commento e per le espressioni di affetto e incondizionata amicizia che, come sempre,hai nei miei confronti. Se i programmi stabiliti si concretizzeranno, spero di poter pubblicare il mio nuovo libro per questo Natale. Ti stringo forte in un abbraccio fraterno augurandoti che tu possa realizzare tutto ciò che il tuo cuore desidera.
    Lino

    RispondiElimina