Maurizio Donte, collaboratore di Lèucade |
Dedicato a me
Che dir di me, se non lo so chi sono?
Se della vita mia, vissuta amando,
altro non so, se non che l'ebbi in dono
e durerà chissà fin dove e quando?
In silenzio, seguendo vado il suono
che qui nel bosco se ne va, girando,
come un sussurro al quale mi abbandono,
non sapendo che cosa stia cercando.
Amore e vita? Semplici ragioni
la cui risposta non si trova a riva,
dove gorgoglia il canto del ruscello,
né tra le fronde, o presso quel cancello
cui l'esistenza presto o tardi arriva
al finire di tutte le stagioni.
Maurizio Donte
Un Sonetto eccezionale, Maurizio caro, che mi ha provocato ondate di sensazioni violente e pelle d'oca. Sei la Poesia, la rappresenti. I versi peraltro rappresentano lo specchio della nostra esistenza. Siamo creature imperfette e finite, che dondolano tra domande, dubbi e sentimenti. Siamo agglomerati di cellule alle quali è data la possibilità di danzare e dobbiamo prodigarci per non interrompere tale danza... anche se il pulsante non è nelle nostre mani. Grazie per questo diamante che illumina l'Isola. Ti stringo al cuore.
RispondiEliminati ringrazio cara Maria, e ringrazio il professore che sempre, generosamente, ci ospita.
RispondiEliminaCaro Maurizio, sai benissimo che il genere di poesia in metrica e rima non sono il mio forte, ma Ti confesso che questa Tua sopra mi è piacita molta, non fosse altro per il chiaro messaggio che con questa comunichi e molto bene. La sento pacata ed incisiva, sciolta e lineare dove la rima s'innesta in una collocazione perfetta rendendola armonica e accattivante al lettore. Non posso che farti i miei più sentiti complimenti con quel pizzico di positiva invidia per la mia ormai incapacità a cimentarmi in merito. Pasqualino Cinnirella.
RispondiEliminaGRAZIE Pasqualino
RispondiEliminaRICEVO E PUBBLICO
RispondiEliminaCommento al sonetto di Maurizio Donte
“ Dedicato a me”
Maurizio, amico carissimo. In base alla mia incompetenza nella composizione di versi in metrica, penso che esprimere in modo coerente un commento tecnico a questo tuo sonetto, sarebbe quantomeno inadeguato e riduttivo, ma la percezione del bello è parte di ogni uomo, anche se spesso non sia in grado di essere debitamente esternato.
Pertanto, leggendo i tuoi versi, il mio cuore ha palpitato di emozioni per la fluida melodia espressiva nel verseggiare una tematica di così profondo interesse dove, attore, è l’uomo che recita la sceneggiatura dell’esistere, tra dubbi, domande, sentimenti, nel gioco sottile del tutto e del nulla, del pieno e del vuoto, tra ombre e luce, grigio e immenso, dolore e amore, con epilogo incognito sì, ma con infinite soluzioni lasciate al libero arbitrio, anche se, a volte, nel volo di un sogno.
Grazie di tanto dono, Maurizio, e un caloroso abbraccio a te, e al nostro Condottiero Nazario.
Lino D’Amico
Bellissimo sonetto che "racconta" con grande classe e musicalità la bellezza e la fragilità della vita.
RispondiEliminaCongratulazioni al Poeta e un abbraccio al nostro Nume tutelare che permette questi incontri sulla sua Isola!
Loredana D'Alfonso